Cgil, opposizione e La Destra sul caso Bonsu

16/01/2009
h.17.50

“Se non fosse perché un ragazzo è stato malmenato, umiliato e oggetto di “atti di odio razziale”. Se non fosse per la vergogna di ogni cittadino di Parma nell’assistere a quanto la politica (e purtroppo anche qualche Istituzione), per difendere anche i propri errori, tenti goffamente di negare e coprire ciò che è evidente ai più. Se non fosse che quanti si sono civicamente ribellati alla violazione dei diritti si sono sentiti accusare di essere dei fomentatori e degli speculatori. Se non fosse per tutto questo, potremmo anche ridere sopra alle “dimissioni farsa” dell’assessore Monteverdi o alle scuse tardive del Sindaco di Parma.
Invece, purtroppo, non c’è nulla da ridere.”
“La scelta del Procuratore Capo La Guardia di mettere agli arresti domiciliari quattro dei dieci vigili indagati per l’episodio che ha coinvolto, tre mesi e mezzo fa, il giovane Emmanuel Bonsu, insieme alla sospensione dal servizio per gli altri sei agenti e alla remissione della delega alla Sicurezza dell’assessore Monteverdi, costituiscono senza dubbio elementi di soddisfazione per la città di Parma e per la Cgil, che fin dalla primissima ora aveva chiesto chiarezza e giustizia su quanto avvenuto. Ma tutto questo non deve semplicemente costituire la fine di una poco edificante vicenda”. Per il segretario generale della Cgil di Parma, Paolo Bertoletti, “è necessario che tutta la nostra comunità faccia tesoro di questo episodio, ripensando il proprio modello di sviluppo sociale in un senso maggiormente solidaristico e facendo una seria autocritica su quanto ha permesso che tale episodio potesse accadere”.
“Mai più deve succedere che il colore della pelle, lo status economico o la provenienza di un cittadino costituiscano una discriminante per far sentire impuniti coloro che dovrebbero far rispettare l’ordine e la sicurezza”, aggiunge Bertoletti, sottolineando che “è preciso compito della politica lanciare segnali e proporre modelli a garanzia di civiltà e equanimità. Anche quando questo rischia di entrare in conflitto con convenienze di parte. La manifestazione dell’ 8 novembre, voluta da CGIL e altre organizzazioni locali, non è stata solo un’iniziativa di denuncia. Ha rappresentato la consapevolezza che il rispetto e la tutela di diritti universali non possa che costituire l’unica strada possibile, anche a salvaguardia delle stesse istituzioni coinvolte”.
“Ad Alex Bonsu l’aver detto “E non finisce qui”, per non aver ricevuto spiegazioni dell’occhio pestato del figlio è costata una querela da parte di un vigile. Certo anche per noi – conclude Bertoletti -non finisce qui”.

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h.17.00

Accogliammo come atti moralmente dovuti le dimissioni del dott. C. Monteverdi da Assessore alla Sicurezza, e del dott. V. Guasti dal Consiglio Comunale, sia pur per motivazioni completamente diverse nei fatti e nelle responsabilità, ma che comunque gettavano ombre e dubbi sull’amministrazione municipale.
Parma e i Parmigiani meritano amministratori che siano integerrimi e puliti, che svolgano il proprio mandato nell’unico interesse della collettività che li ha eletti; non si è cittàdini il giorno delle elezioni e sudditti il resto del tempo.
Anche per questo tra le idee che comporranno il programma elettorale delle prossime amministrative sarà proposto alla Fiamma Tricolore, nostra fedele e apprezzatissima alleata, l’introduzione dell’ A.p.E., l’Anagrafe pubblica degli Eletti, così che si possa conoscere l’amministratore cittadino in tutta la sfera lavorativa ed economica, lo stato patrimoniale, ed il reddito annuo. Pensiamo che il Ministro Brunetta apprezzerebbe così come tutti i cittadini.
Le Istituzioni devono essere esempio di trasparenza e lealtà, di alto senso civico e morale.

Emanuele Ascolillo
Dirigente Direzione Provinciale La Destra Parma

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h.11.10

Di seguito la lettera aperta dell’opposizione in consiglio comunale sulle dimissioni dell’assessore Monteverdi.

Gesto dovuto, ma, comunque, tardivo o parziale: dimostra (finalmente) la presa di coscienza degli obblighi oggettivamente imposti dal ruolo rivestito in frangenti di questa gravità. E, non di meno, con buona pace delle critiche astiosamente strumentali rivolte all’Opposizione da Esponenti della PDL, è un atto che prova che l’Opposizione stessa, che ha sottolineato l’esigenza di un “passo indietro” mesi fa, si è mossa con serietà e senso delle Istituzioni.
I segni della gravità dell’episodio sotto il profilo politico-amministrativo (questo è stato ed è l’esclusivo ambito di analisi dei Gruppi scriventi), infatti, erano chiari ed inequivoci da mesi e le notizie di oggi confermano drammaticamente questa considerazione. Per queste sole ragioni, abbiamo chiesto – e ci saremmo aspettati – un tempestivo gesto dell’Assessore e del Sindaco.
Da oggi, è comunque prioritario guardare avanti e concentrare l’attenzione – ferma l’esigenza della tempestiva chiusura dell’indagine interna – sulla riorganizzazione del Corpo dei Vigili Urbani per garantire ai Cittadini un servizio efficiente ed efficace, ma – sempre e comunque – espletato nel rispetto della legalità e dei diritti umani, rispetto che non è inconciliabile con la decisa tutela della sicurezza della Città. E parimenti deve essere assicurata l’integrazione tra le Forze dell’Ordine, indispensabile per assicurare la capillarità dell’azione di vigilanza, la tempestività degli interventi, nonché l’indispensabile sinergia delle diverse competenze e professionalità proprie delle Forze medesime.

Giorgio Pagliari
Gruppo PD 

Maria Teresa Guarnieri 
Altra Politica

Gabriella Biacchi 
IDV

Marco Ablondi 
PRC

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