“Contro la polizia locale ogni colpo basso è lecito”

16/01/2009
h.19.40

“Forse la storia universale è la storia dalla diversa intonazione di alcune metafore”
J.L.Borges

Mi sono permesso questa citazione perché credo ancora nell’errore e nella saggezza dell’interpretazione, e dopo aver ascoltato, credetemi, con grande sforzo le cronache televisive e aver letto, non dopo aver pronunciato migliaia di catartici “Ohm”, gli articoli di certa stampa e i comunicati di certi “sindacati” sul “caso Parma”, ho cercato di capire il punto di vista di questi “scrittori”.
Non ci sono riuscito!
Come è possibile che dopo caterve di errori giudiziari, costoro trattino questi casi sconfinando totalmente dal DIRITTO e facendo della descrizione di un fatto una SENTENZA passata in giudicato!
Di più: persone, lavoratori definiti aguzzini, paragonati ai militari cileni, ad ufficiali delle ss, oppure ai responsabili del carcere a guantanamo e alle torture dei prigionieri irakeni oppure razzisti, xenofobi e fascisti.
Chi redige queste pagine, se fosse un serio professionista, probabilmente riporterebbe i fatti visti da entrambe le parti coinvolte, formandosi così un opinione (e sottolineo: opinione) quanto meno ragionata su diversi punti di vista, ma soprattutto non emetterebbe sentenze, ne di condanna ne di assoluzione.
Mi sembra che queste persone siano spinte da altra vocazione; e allora facciano i magistrati!
Ancora stupisce il modo corretto ed asettico con cui trattano analoghi casi o più gravi che vedono coinvolte altre forze di polizia mentre quando si tratta della polizia locale ogni colpo basso è lecito.
Tutti si ergono a castigatori, novelli Torquemada di un triste sant’uffizio di certa parte politica; pronti alla tortura mediatica, istigatori di testimonianze (non importa se provate o meno) per la condanna al rogo immediato!
PER SFORTUNA LORO LA GIUSTIZIA ITALIANA HA TRE GRADI DI GIUDIZIO.
PER SFORTUNA NOSTRA MAI HO VISTO LE SCUSE PER UN’ACCUSA INGIUSTA.
Anche la CGIL ha già sentenziato (da quale pulpito!) dimenticando che le PERSONE sono Tutte PERSONE, non solo quelle che difendono loro; che sono LAVORATORI, che non c’è stata alcuna condanna.
Mi chiedo: è davvero una semplice ricerca, seppur forsennata, di uno scoop? O piuttosto c’e in essere un disegno per svilire, sminuire, screditare il lavoro della P.L. in una così delicata fase di approvazione della legge di riforma?
Non sono un “complottista” ma mi sia concesso, di fronte a tanta acredine, e conoscendo per esperienza personale gli intrighi di certo sindacalismo, di esprimere questo dubbio, nella speranza di essere smentito.
Ora noi non conosciamo la verità dei fatti, ma ricordiamo che l’apparenza può ingannare (vedi l’immagine che è girata questa sera su molti tiggi – è mai possibile che un fermato si metta sulle ginocchia di un agente di polizia ??!! – non scherziamo e chi fa il nostro lavoro lo sa bene!), l’interpretazione può essere condizionata, la diversa angolazione può travisare tempi e luoghi, l’ascolto di una frase fuori contesto o parzializzata è ingannevole, lo stesso cervello interpreta realtà diverse a seconda dello stato d’animo, quindi prima di condannare od assolvere valutiamo, ma soprattutto lasciamo lavorare chi è preposto a fare ciò.
Ogni PERSONA ha diritto ad essere difesa, soprattutto chi rischia ogni giorno per dare sicurezza alla comunità.
Il SULPM difenderà chi reputa abbia fatto null’altro che il proprio dovere fino a prova contraria e resta fermo nel considerare la vicenda un’operazione di polizia antidroga e chissà se nel proseguo delle indagini non emerga qualcosa di diverso e vero. 

Paolo Sarasini
Segretario Regionale SULPM

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