Si conclude oggi la visita dei ragazzi cinesi

21/01/2009

Si conclude oggi la visita dei 25 ragazzi della Middle School IV di Pechino arrivati qualche giono fa a Parma.
Giuseppe Dossena ci parla del proseguimento delle iniziative in Oriente, volute in primis dal Presidente Tommaso Ghirardi e coordinate proprio dall’ex Campione del Mondo.

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)

Giuseppe Dossena, innanzitutto ben tornato in Italia, ormai lei è un cinese d’adozione, visto che è spesso lì…
“Grazie. Il calcio italiano in Cina è molto seguito: il nostro non è un paese di riferimento, per loro, dal punto di vista politico, però sul piano sportivo, soprattutto calcistico, siamo credibili.
Tra l’altro nel 2009 ricorre il ventennio dello sbarco del calcio italiano sulla TV cinese, e l’emittente CCTV5 dedicherà una serie di trasmissioni legate a questo evento.
Questo reportage partirà proprio da Parma, perché la nostra squadra, in questi ultimi 20 anni, ha rappresentato un punto importante per la storia sportiva del nostro Paese, specie all’estero, per poi proseguire a Torino e Milano.”

Il Parma, là, viene tenuto in grande considerazione…
“Ci viene riconosciuta molta autorevolezza, anche perché i progetti che ci hanno portato là hanno un fine diverso rispetto a quelli che hanno accompagnato molti dei club che sono sbarcati in Cina.
Non c’è nessuno che ha un Ufficio di Rappresentanza, mentre il Parma ce l’ha; non c’è nessuno che ha pensato di istruire i loro tecnici, ma ci ha pensato il Parma; nessuno ha pensato di andare nelle scuole, e noi lo abbiamo fatto.
Il Parma, in questi giorni, sta ospitando la Middle School IV, la più importante scuola cinese per istruzione, quella che storicamente ha prodotto tutta una serie di uomini politici dell’apparato statale, come ministri, e ci hanno scelto per mandare i loro migliori studenti non calciatori qui a Parma.
Diciamo che il 2009 inizia veramente con il piede giusto, perché tutta quella serie di eventi che stiamo per sviluppare troveranno concreta applicazione.”

Il 2009 è dunque l’anno decisivo per il Progetto Cina del Parma FC…
“Sì. E’ l’anno in cui quello che abbiamo pensato viene portato a termine. Lo scorso anno erano già cominciati i corsi per gli allenatori: ora ci sono richiesti altri moduli, cosa che faremo quest’anno per quanto riguarda la Federazione di Shanghai; stiamo per firmare un accordo con la Federazione Centrale, per tutta l’attività di Settore Giovanile: stiamo aspettando che venga eletto il Presidente della Federazione, visto che il precedente è stato cacciato dopo le deludenti prestazioni sia in Coppa d’Asia che durante le Olimpiadi, e, ahimè, sono usciti anche ignobilmente dalle Qualificazioni mondiali del Sudafrica.
Aspettiamo dunque che venga eletto per firmare a breve un accordo. Ad Aprile partirà un Torneo con le dodici scuole più importanti di Pechino e la Società Parma FC farà da garante tecnico: ci sarà la copertura televisiva di CCTV5, che è la televisione cinese che hai i diritti del Campionato Italiano; la stessa televisione ci ha indicati come loro consulenti per questo viaggio che faranno in Italia per le trasmissioni dedicate ai nostri campionati; stiamo individuando un’area dove piantare una bandiera del Parma in maniera stabile; abbiamo una serie di interlocutori e di persone interessate come noi a questo Progetto, che si faranno carico per le proprie attività commerciali di riempire gli spazi.
Ci sono tutta una serie di iniziative che stiamo portando avanti. Veniamo richiesti anche dal Ministero degli Esteri per promuovere queste iniziative anche in altri Paesi: io questo venerdì sarò di nuovo a Roma, perché abbiamo avuto una serie di indicazioni e di contatti: ci hanno chiamato ed hanno chiesto la nostra assistenza; noi porteremo avanti anche questo, naturalmente con i tempi ed i modi dovuti.”

Intanto stiamo facendo scorrere delle immagini della Torunèe in Cina della prima squadra di fine campionato…
“Sì: questa è una squadra di Serie B dell’Università di Pechino, il cui sponsor è Aigo, quello della Formula Uno, che si è salvata all’ultima giornata proprio su quel campo, all’interno dell’istituto, sul quale aveva giocato anche il Parma durante la tournèe. Stavo dicendo che noi abbiamo cercato di fare le cose con calma, perché loro hanno un modo di pensare totalmente diverso dal nostro, ad esempio i bambini di 12-13 anni giocano solo cinque partite all’anno.
Non si può sperare o pretendere di vincere all’estero o partecipare ai Campionati del Mondo con questi presupposti.
E’ un processo di trasformazione che investe il Ministero dell’Istruzione e della Gioventù: stanno iniziando a rendersi conto che ci sono dei giovani con problemi di obesità. Hanno ridotto gli orari scolastici per i bambini: perché otto o dieci ore a scuola possono causare problemi.
Si stanno rendendo conto, come se ne sono resi in altri campi, che debbono cambiare qualcosa: fortunatamente noi siamo nel posto giusto e al momento giusto.
Ci hanno studiato anche loro, perché volevano vedere chi eravamo, come mai volevamo andare lì, cosa volevamo fare, se eravamo solo interessati a vendere maglie. Invece siamo andati lì: abbiamo preparato un volume per i loro allenatori; ci siamo fatti il nostro ufficio di rappresentanza, lo hanno visto crescere, hanno visto che siamo presenti, quindi adesso lo svilupperemo ulteriormente.”

In Cina cercano di entrare anche importanti club inglesi, tedeschi, francesi: come ha fatto il Parma a ritagliarsi uno spazio?
“Intanto perché siamo più simpatici degli altri, ma questo non ce lo diciamo da soli, ma ce lo dicono loro. Loro hanno più piacere ad approcciarsi con noi che con le altre realtà.
Noi italiani, purtroppo,ci portiamo dietro il luogo comune di essere un po’ indolenti e molto furbi; ma noi non abbiamo scelto quel paese per approfittarne o per colonizzare: noi lo abbiamo fatto in punta di piedi, con molta discrezione; abbiamo portato un progetto che servisse ai loro tecnici perché il vero problema di quel paese sono i tecnici, non i modelli da copiare, perché in quello sono bravissimi; è un metodo o un sistema di lavoro.
Il Parma crede di esportare il calcio come se fosse un prodotto di una industria qualsiasi. Nel calcio c’è solo un paese che sta meglio di noi, in fatto di trofei, il Brasile, ma non ha la nostra simpatia, le nostre capacità, il nostro campionato, la nostra attrazione. Noi sappiamo fare questo, invece, soprattutto nei settori giovanili: per questo ci siamo offerti, loro hanno detto che gli interessava questo tipo di aiuto ed ecco fatto.”

Così avete battuto la concorrenza agguerrita…
“Noi non facciamo concorrenza ai grandi club, perché siamo talmente piccoli rispetto a loro, ma loro non hanno tempo o pazienza o voglia di fare queste cose, ma secondo me sbagliano, perché facendole bene, con intelligenza e credibilità, c’è anche l’opportunità di poterci guadagnare.
Ci vuole tempo, ma i grandi club non ne hanno, purtroppo per il sistema Italia. Non voglio entrare in casa di altri, ma c’è chi fa altri progetti, a mio avviso sbagliati.
Io sono orgoglioso di dire che il Parma è visto in una maniera diversa rispetto a tutti gli altri club, perché se ci chiamano, chiedono di noi, e vogliono conoscerci significa che hanno capito che vogliamo anche fare qualcosa di diverso e che renda tutti quanti felici, noi per primi. Se poi questo lo possiamo fare a costo zero è meglio, anche perché il Parma finora ha investito e di questo dobbiamo dire grazie al Presidente Tommaso Ghirardi. Dopo il Capodanno cinese, attorno al 10 febbraio sarò ancora là per portare avanti il nostro Progetto.”

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