Guidolin: “Riporterò i ragazzi in Cittadella”

01/02/2009

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)

Francesco Guidolin, una vittoria che ci voleva…
”Le vittorie le vorrebbero tutti: noi l’abbiamo conquistata con impegno e sofferenza al termine di una partita nella quale, nel primo tempo, dopo essere partiti benissimo, secondo me, abbiamo iniziato a disunirci già da quando eravamo in vantaggio.
L’Albinoleffe ne ha approfittato e ha meritatamente pareggiato; nel secondo tempo siamo riusciti ad invertire la tendenza, abbiamo giocato più alti, finalmente più aggressivi, più lucidi, meno frenetici, meno ansiosi, insomma è venuta una vittoria che nel secondo tempo è stata meritata.
Ora rimane la vittoria, guardiamo avanti, sperando che questo tassello, questo passo avanti, diventi mastice per il prossimo.”

Dopo l’intervallo la metamorfosi del Parma: cosa ha detto ai ragazzi nello spogliatoio?
“Ci siamo parlati nello spogliatoio con serenità. Ho detto loro che se sono io che metto ansia è meglio se mi cacciano… Ho preso talmente a cuore questa avventura che veramente se mi rendessi conto di essere io il problema potrei lasciare il posto a qualcun altro, perché il Parma deve andare in A. Tanto preparato è preparato, di questo sono sicuro: se invece sono io che, per prepararlo ancora un po’ di più, metto troppa pressione, troppa ansia, sono pronto a farmi da parte.
Abbiamo affrontato il tema, ci siamo chiariti un po’ le idee, si sono rasserenati, e sono tornati dentro più convinti, più lucidi. Ci sono dei momenti in cui sbagliamo delle cose non da una squadra come noi.
Questa squadra ha delle potenzialità importanti che vengono inibite, talvolta, proprio da questa ansia, quindi dobbiamo vincerla con i comportamenti, con il lavoro, e dobbiamo soprattutto, una volta vinta, non cadere più negli stessi errori, o se abbiamo sbagliato un tempo, la volta successiva sbagliare 20’ o 30’, e ridurre sempre di più per arrivare alla partita perfetta, perché siamo in grado di farla.”

La scelta di inserire dall’inizio a Paloschi al posto di Cristiano Lucarelli?
“Io avevo cominciato a fare delle valutazioni già dalla partita con il Rimini, nella quale, peraltro, Cristiano aveva fatto molto bene nel primo tempo; ho preferito partire con un centravanti più da battaglia, diciamo così, ed Alberto ha fatto bene la sua parte.
Ma resta per me intatta la fiducia in Cristiano: ho scelto questo 3 4 3 perché ritengo che sia per noi un sistema tagliato a pennello, perché abbiamo due esterni che spingono, proteggiamo di più la difesa, abbiamo velocità ed intuizioni, adesso, che abbiamo tutti, negli esterni alti e giochiamo con una punta centrale sola. Ho fatto delle valutazioni tecniche, mi serviva partire in questo modo, Cristiano mi ha dato la sua disponibilità per entrare eventualmente a partita in corso, con grande professionalità ed attaccamento, lo voglio sottolineare; sicuramente per lui non è stata una settimana facile, non sapevo quale poteva essere l’impatto, per cui ho preferito, dopo aver fatto dieci o dodici valutazioni partire così.
Da domani, comunque, tutto torna in discussione, anche per le scelte: del resto oggi sono rimasti fuori, inizialmente anche Paci, e Rossi che è andato in tribuna; la prossima volta toccherà a qualcun altro.”

E’ stato sbagliato l’approccio?
“No, no: guardate che noi avevamo fatto i primi cinque minuti bellissimi.
L’approccio gara è andato benissimo: è stato bello, pimpante. E’ durato poco, durerà di più. E’ venuto fuori nel secondo tempo? Bene dobbiamo farlo nel primo; il problema è che a noi basta uno starnuto per farci prendere dall’ansia; e neanche il gol fatto ci ha dato tranquillità; secondo me, oggi, l’inizio gara non è stato male; abbiamo fatto male da quando abbiamo segnato il gol per tutto il primo tempo. Però, come dicevo prima, poi ci siamo rasserenati, anzi si sono rasserenati i ragazzi, e abbiamo fatto bene.”

Oggi ci sono stati un po’ troppi fischi?
“Dobbiamo abituarci: il popolo è sovrano, la gente ha tutto il diritto di fischiare; però porterò questi ragazzi di nuovo in Cittadella, per farli conoscere alla gente, perché se uno fischia Budel è come se uno fischiasse il proprio fratello, o il proprio figlio. Se c’è uno – e sono tutti uguali – che è attaccato alla maglia, questi è Budel, e se qualche volta va in difficoltà, è proprio per quello. Così è Sandro Budel, ma potrei dire la stessa cosa di Cristiano Lucarelli, o di Alessandro Lucarelli, o Stefano Morrone e via dicendo. Li porto di nuovo in Cittadella, così chi vuole li conoscerà, gli darà una pacca sulla spalla, gli dirà sono io quello che ti fischia, oppure lo incoraggerà, però mi dispiace perché se i miei giocatori fossero un po’ più figli di p. andrebbero un po’ meno in difficoltà; invece sono tutti bravi ragazzi.
Tutto qui: mi dispiace per questo: si vede che abbiamo bisogno di un contatto maggiore con la gente. Poi dobbiamo cercare di essere più bravi durante la partita, a trascinare noi la gente all’applauso. Se la gente ci vuole dare una mano noi la accettiamo volentieri, perché giocare con questo clima non è semplice per nessuno. Io ho fatto il calciatore e col carattere che avevo avrei sofferto questo clima. Se è necessario disapprovare sonoramente sarebbe meglio aspettare la fine.
Ringrazio quella parte del pubblico, ed è tanta, che ci ha sempre sostenuto e dico che noi abbiamo tante difficoltà, dobbiamo essere bravi a portare la gente dalla nostra parte, perché avremo tante difficoltà. L’Albinoleffe, sabato prossimo, non correrà come oggi: ve lo metto per iscritto… Ormai ho ri-conosciuto la Serie B, l’ho rivista dopo cinque anni, vado a vedere gli altri a giocare dal vivo, per rendermi conto: il Sassuolo col Brescia, per esempio, non ha fatto la stessa gara che aveva fatto con noi, dal punto di vista dell’intensità. Il Pisa non ha fatto la stessa partita con noi e poi col Rimini, che ho visto dal vero.
Queste sono difficoltà che dobbiamo superare: se saremo bravi avremo anche la possibilità di avere un applauso in più dalla gente; però, sui ragazzi, vorrei spendere un’ulteriore parola: sono troppo bravi, sono un po’ troppo intimiditi, non sono figli di p.e soffrono un po’ troppo.”

Fastidiosi, quindi, i fischi a Budel dopo il gol?
“No, prima, perché è stato fischiato molto nel primo tempo da tutti, ad ogni palla che prendeva. Chi ha giocato a calcio in uno stadio può capire…”

Ormai sta finendo il tormentone mercato: forse Budel ha sofferto tutte le voci sull’arrivo di un nuovo centrocampista…
“Da venerdì il discorso mercato, in generale, non peserà più; ma nel caso di Budel, però, non credo fosse questo il problema, quanto il fatto di essere accettato e ben voluto dalla gente. Siccome io, come ragazzo, lo considero come un figlio che vorrei avere, mi dispiace per quello che è successo oggi.”

La sua, tra l’altro, non è stata una esultanza polemica: ha solo dedicato il gol ai genitori…
“Sicuramente è così.”

lombatti_mar24