“Se saremo bravi il pubblico ci aiuterà”

14/02/2009
h.13.50
 
(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)

Francesco Guidolin, come è andato il ritiro di Desenzano?
“Bene, bene. Sono stati tre giorni durante i quali abbiamo lavorato nel migliore dei modi, confortati anche dal bel tempo. Abbiamo lavorato serenamente, abbiamo avuto modo di confrontarci, di parlare tra noi, ma soprattutto abbiamo lavorato. Tra l’altro sono volati via velocissimamente.”

Avete ripensato alla gara persa ad Ancona?
“Riguardando quella partita posso affermare che, siccome il mio Parma male così non aveva mai giocato, riflettendo con i miei collaboratori e con me stesso, posso tranquillamente affermare che un po’ di colpa mia c’è stata, nel senso che avevamo avuto una settimana corta nella quale avevamo lavorato intensamente e su campi pesanti: forse, far respirare un po’ il gruppo in uno di quei giorni, avrebbe consentito più brillantezza.
Sicuramente, dal punto di vista fisico, la squadra, che si è sempre espressa bene, ad Ancona ha accusato un calo.
Per questo motivo, penso che in quella settimana, qualcosa l’ho sbagliata pure io. Un ritiro serve anche per guardare alcuni test, o fare alcune analisi e considerazioni assieme allo staff.”

Il ritiro è servito anche per chiudere il caso Lucarelli?
“Posso dire che con Cristiano ho parlato, ci siamo come sempre guardati negli occhi, questo è un complimento che faccio a lui e che spero lui faccia a me, perché ci siamo sempre detti le cose in faccia. Sono sempre più convinto che lui possa e debba darci una mano per raggiungere il nostro obiettivo e lui è consapevole di questo.”

Questo potrebbe significare rivederlo presto in campo?
“Noi adesso dovremo affrontare tre gare in rapida successione quindi chi sta bene, chi si trova pronto, o per necessità o per scelta avrà la possibilità di mettersi in evidenza, perché difficilmente faremo con la stessa formazione tutte e tre le partite, quindi avrà la possibilità di farsi vedere di mettersi ancora una volta in evidenza.”

Ci sono forse altri giocatori che potrebbero essere delusi dalle loro prestazioni personali, come Mariga e Leon…
“Può darsi che capiti presto l’occasione per loro per farsi vedere se li ho un po’ trascurati. Penso che l’autocritica sia il primo passo verso la risalita, in qualsiasi campo della vita, quindi non essere mai indulgente verso sé stessi penso faccia parte del DNA del campione, dell’uomo vero.
In generale, per i calciatori è sempre più facile trovare delle motivazioni esterne a sé stessi, come l’allenatore che non lo vede o una piazza che non lo segue, un modulo che non mette in evidenza le caratteristiche, un problema fisico e così via. Chi sa fare autocritica, invece, cresce, non solo nel calcio, ma anche nella vita.”

Nell’amichevole infrasettimanale ha schierato in entrambi i tempi il 3-4-3: sarà questo il sistema di gioco più probabile per domani?
“Abbiamo lavorato molto anche su altri sistemi, come abbiamo sempre fatto anche in passato, ma ritengo che, sempre ripensando alla settimana scorsa, la mancanza di brillantezza fisica, che a noi non era mai mancata, forse è stata una causa importante per la brutta gara di Ancona.”

Come si aspetta il Grosseto?
“Abbiamo studiato il Grosseto: a mio avviso con il Sassuolo doveva vincere ma ha perso. Ho visto un avversario in salute, che ha entusiasmo, hanno passato anche loro un momento difficile ma si sono ricompattati, hanno un allenatore che ha sempre fatto bene in serie B, anzi benissimo, quindi mi aspetto come sempre una partita molto difficile, molto complicata.”

Si torna a giocare al Tardini, dove l’ultima volta c’è stata tensione tra squadra e tifosi: si sente di fare un appello?
“Io rispetto tantissimo la gente che viene a vederci giocare e che spera in noi. Io non cambio il mio atteggiamento nei confronti della tifoseria dopo che l’ho portato avanti per vent’anni.
Se noi saremo bravi, il nostro pubblico si farà scaldare e ci aiuterà, questo si avverte perché basta una bella azione per sentire l’entusiasmo della gente. Se non saremo bravi è giusto sopportare la critica.”

Gli indisponibili per oggi?
“Gli indisponibili per domani sono Reginaldo, Morrone, Pegolo e D’Agostino; quest’ultimo deve fare un lavoro mirato perché è arrivato a Parma con dei valori aerobici molto bassi, causa un infortunio che aveava subito quando era ancora all’Atalanta, quindi deve lavorare e non è a disposizione.
Devo valutare le condizioni di Pisanu che non ha avuto una settimana facile ma spero di averlo a disposizione per domani.”

Tornando al discorso della brillantezza, dopo il ritiro è stata ritrovata?
“La settimana scorsa, sapevamo di avere un giorno in meno, abbiamo lavorato anche il giorno dopo la partita, ma con un defaticante, che secondo me un professionista dovrebbe fare anche in un giorno di riposo, anche lontano dal centro di allenamento.
Abbiamo accumulato un po’ di stanchezza e abbiamo lavorato su campi pesanti. Questa settimana, la brillantezza dovrebbe essere recuperata.”

Il Grosseto è una squadra che viene fuori alla lunga, quindi bisognerà essere freschi fino alla fine…
“Staremo attenti anche a questo, ma non ne farei proprio un problema di condizione fisica. Arrivare al risultato anche sul finire di partita vuol dire stare bene, ma tante volte potrebbe voler dire crederci fino in fondo, avere una mentalità di un certo tipo. Nel nostro caso è più una questione di mentalità.”

Per colmare l’evidente gap a centrocampo evidenziato ad Ancona, non servirebbe un centrocampista di rottura come Mariga?
“Mariga non è un centrocampista di rottura. Fisicamente è molto forte ed ha, per la sua esuberanza fisica, la capacità di andare a strappare la palla all’avversario, però come caratteristiche lui è una mezzala, un centrocampista di spinta.
Non è ancora e, secondo me dovrebbe diventare e potrebbe diventare, il classico uomo perno davanti alla difesa che protegge tutti, ma ancora non siamo a quel livello. Sono convinto, comunque, che ci si possa arrivare.”

perlavalbaganza