“Vincere aiuta ma non basta”

23/02/2009

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)

Francesco Guidolin, in otto giorni il Parma ha conquistato tre vittorie consecutive, anche se con sofferenza, tipo nel secondo tempo di oggi…
“E’ sempre difficile vincere tre partite di fila e lo è anche per noi. Senza soffrire non siamo mai riusciti a vincere, tranne la partita con il Grosseto che si era messa subito bene e poi è finita meglio, però devo dire che oggi la squadra ha giocato un grande primo tempo, secondo me: abbiamo corso un rischio grande, ma la bravura del nostro portiere ha impedito che la partita si sbloccasse a favore del Brescia; ma poi, per tutto il primo tempo, abbiamo giocato meglio noi ed abbiamo meritato il vantaggio.
Poi, nel secondo tempo, potevano far gol loro o chiudere la partita noi: è stata sicuramente sofferta, ma è stata una bella gara, giocata a viso aperto da tutte e due le squadre. Quindi complimenti anche al Brescia.”

Un passo prezioso alla volta e siete secondi in classifica…
“Un po’ alla volta, visto che abbiamo già dovuto rimontare diversissime posizioni; poi abbiamo avuto un momento di empasse, poi abbiamo rimontato ancora: noi siamo come quel corridore che sta spendendo un sacco di energie in una corsa lunga a tappe; però siamo gratificati dalla vittoria e da una posizione di classifica che non è definitiva, ma che ci dà coraggio, stimoli e voglia di continuare.
E’ una vittoria che conta per lo sforzo fatto e per la voglia che avevamo, ma finisce qui. Il vincere aiuta, ma non basta: bisogna continuare.”

E’ stato il trittico della svolta?
“Io non credo alla parola svolta. Mi piace di più parlare di conferme o di momento negativo: tutte le volte che nella mia carriera, sia da calciatore che di allenatore, quando si parlava di momento della svolta poi non lo è mai stata. Abbiamo ancora una grande, lunga, salita,tutta dritta, che sono quelle più difficili, perché non ci sono le svolte per respirare, e dobbiamo cercare di completarla al meglio.”

Il Brescia lamenta la mancata concessione di un calcio di rigore alla fine del primo tempo…
“Io ero a 80 metri: non saprei cosa dire. Del resto sapete che non parlo quasi mai di arbitri…”

Il Parma si è distinto per una certa versatilità tattica, con Alessandro Lucarelli riproposto in mezzo al campo all’inizio, poi la difesa a tre ed una partecipazione corale…
“Alessandro Lucarelli oggi ha fatto meglio in posizione di mediano, ma bisogna anche dare tempo per provare a giocare in un ruolo nel quale non aveva mai giocato.
Questa posizione ce la stiamo inventando un po’ insieme: mi sembra che abbia lo spirito, l’atteggiamento giusto e la curiosità per poter sviluppare bene questo ruolo. Sono contento per lui, ha fatto un’ottima gara, sia davanti alla difesa che da terzo difensore.
E’ una questione di ritmo e di testa: ormai la squadra ha assimilato alcuni sistemi di gioco. Noi lavoriamo per averne di più a disposizione e poterli adottare nei momenti in cui ne abbiamo bisogno. Noi oggi eravamo un po’ in emergenza, avevo qualche giocatore che non stava benissimo e diversi infortunati: siamo partiti con un sistema ed abbiamo finito con un altro.
Più che la disposizione degli uomini sul campo mi è piaciuta l’abnegazione e la partecipazione da parte di tutti, ed anche in certi momenti, per tutto il primo tempo, la coralità dell’azione.”

E’ stata una bella prestazione corale…
“Indubbiamente dal punto di vista della coralità e della partecipazione siamo stati molto bravi; abbiamo giocato un grande primo tempo, secondo me, ma onore anche ad un grande Brescia che ha dimostrato di essere una squadra di caratura superiore, che ha le possibilità di lottare per il vertice come noi.
Per loro non è compromesso nulla, per noi e per gli altri non è ancora fatto niente, nonostante questa vittoria. Si ricomincia da sabato…
A Nedo e ai suoi ragazzi vanno i miei complimenti: oggi abbiamo sorriso noi, ma il Brescia, secondo me, ha le carte in regola per stare su fino alla fine o vincere il campionato.”

Una volta recuperata la palla alta eravate subito pericolosi…
“Sto cercando di convincere i ragazzi, perché non era un gruppo abituato ad andare oltre la metà campo a pressare l’avversario, per cercare di metterlo in difficoltà alla fonte. Mi sembra che stiamo andando sulla buona strada, almeno lo spero.
Quando rubiamo in alto il pallone siamo pericolosissimi, perché andiamo in velocità e di forza con le nostre qualità. Speriamo di migliorare ancora. Ci sono stati dei momenti, nel secondo tempo, in cui sembravamo troppo chiusi ed altri, sempre nella ripresa, in cui siamo stati molto offensivi: dobbiamo trovare ancora dei punti di equilibrio.
Deve essere l’avversario a metterci sotto, non noi a fare un passo indietro. Ma devo dire che stiamo progredendo anche da questo punto di vista.”

Nell’armadio state mettendo sempre più maglie sporche…
“Da questo punto di vista è ormai un po’ di tempo che i miei giocatori mi seguono con partecipazione: ma il discorso vale anche in altre categorie, perché non si può vincere senza sporcarsi la maglia. Le piccole squadre non avrebbero fatto fortuna in serie A se non avessero sporcato le maglie.
In qualsiasi campo della vita per vincere bisogna darci dentro tanto e lottare insieme, visto che siamo una squadra, un gruppo e questa sera siamo stai premiati.”

Erano di fronte due squadre che vogliono la serie A a tutti i costi: quanto incide questa vittoria nel morale, al di là del discorso classifica?
“La classifica ancora non dice assolutamente niente, il gruppo è ancora molto folto: si deciderà tutto nelle ultime 5-6 partite.
Dal punto di vista del morale è vero, noi stiamo crescendo, stiamo migliorando, siamo insieme da quattro mesi e mezzo e devo dire che dei progressi ce ne sono stati.
Adesso si tratta di concretizzare ancora, di crederci ancora di più, di non perdere l’umiltà di cui disponiamo, che è una bella qualità, e cercare di fare bene su tutti i campi. Oggi abbiamo saputo soffrire e passare indenni attraverso la sofferenza.”

Cristiano Lucarelli, dopo la gara, nella quale è entrato nel finale, è tornato sul campo ad allenarsi: è un calciatore che si sta recuperando per questo Parma?
“Sicuramente sì: non possiamo pensare di fare senza Cristiano. In questo momento sta giocando Alberto Paloschi, che sta facendo cose molto buone, sia dal punto di vista della qualità, che della quantità.
Io ho sempre detto che noi non possiamo pensare di arrivare alla Serie A senza i gol di Cristiano, quelli magari fatti con un colpo solo: prestissimo avrà l’occasione di riscattarsi e quindi di aiutarci a fare il finale di campionato migliore possibile.”

Un po’ di eccessiva sofferenza nella ripresa?
“Noi avevamo un po’ di difficoltà nel secondo tempo, perché avevo forse da sostituire Paci, Zenoni con un principio di influenza addosso, Vantaggiato che non stava bene e in più diffidato per cui dovrà scontare la squalifica con il Modena ed in diffida c’era pure Paloschi.
Avevo poche soluzioni di impiego per chi avevo in panchina, per cui un po’ per questo e un po’ perché proprio fisicamente avevamo qualche problema, e un po’ per la forza del Brescia abbiamo dovuto soffrire.
Però ci siamo anche riproposti: il secondo tempo poteva finire 2-2, ma noi avevamo fatto un gol anche nel primo e quindi sarebbe stato più bello un 3-2 per noi; è vero anche che il Brescia ha avuto la prima palla gol, ma nel primo tempo, e dopo quella abbiamo giocato solo noi.”

Lei, alla vigilia, aveva detto che non bisognava pensare alla stanchezza e agli assenti…
“Prima di tutto a questo non deve pensare l’allenatore, perché se io trasmetto un messaggio di piagnisteo perché mi mancano sei o sette giocatori non credo che gli altri siano molto contenti e si potrebbero lasciare influenzare negativamente.
Io non mi sono mai lamentato, perché vengo dalle difficoltà, dalla gavetta e so cosa vuol dire.”

lombatti_mar24