L’agricoltura in montagna tra presente e futuro

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03/03/2009
h.17.40

Come sta l’agricoltura in montagna, in particolare nell’Appennino parmense orientale? Alla domanda ha provato a dare una risposta la Conferenza provinciale dell’agricoltura, che dopo l’appuntamento dello scorso 5 febbraio alla Camera di commercio di Parma “va sul territorio”.
Oggi a Langhirano, nella sala Polifunzionale della Comunità Montana Appennino Parma Est, la prima tappa di questo mini-tour, per esaminare il quadro dell’agricoltura e dell’agroalimentare dell’area alla luce delle generali dinamiche economiche e produttive che interessano il settore: un’occasione di confronto a tutto campo sulle condizioni strutturali del comparto e sulla realtà del mercato agroalimentare, una mattinata di riflessione per enti, organizzazioni professionali, mondo cooperativo e associativo, ordini professionali e istituti di ricerca.
L’agricoltura si trova davanti a scadenze importanti: particolarmente significativa, tra le altre, quella del 2015, che segnerà la fine del regime delle quote latte. Quella scadenza pone il settore di fronte a punti interrogativi notevoli, tanto più in una provincia in cui il lattiero-caseario rappresenta il 60-70% della produzione totale. Le difficoltà del comparto del latte e lo stesso tema delle quote latte sono stati affrontati nel corso dell’incontro; nel territorio negli ultimi due anni le aziende del settore sono diminuite del 10% e la produzione complessiva si è ridotta: si vive dunque un momento di fragilità.
Tra gli altri temi trattati nella conferenza, nella quale è intervenuto anche l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, le specificità dell’agricoltura di montagna e le sue difficoltà in questo periodo, oltre agli interventi messi in campo dalle istituzioni per fermare la crisi e invertire la tendenza.
Nel corso della mattinata Corrado Giacomini, docente dell’Università di Parma, ha presentato un documento sullo “stato di salute” dell’agricoltura parmense e sulle prospettive future in vista delle scadenze del 2013, termine dell’operatività del Piano di sviluppo rurale, e del 2015.
L’incontro ha confermato la giustezza delle indicazioni contenute nel documento redatto dall’Università in collaborazione con il Servizio provinciale Agricoltura – ha detto il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari -. Ci si è particolarmente soffermati sui problemi della zootecnia e sulle tematiche legate alle produzioni tipiche, parmigiano e prosciutto di Parma, quest’ultimo in riferimento all’attività che stiamo svolgendo per far nascere il distretto. La partecipazione ha sottolineato il grande interesse che questa zona ha per questi temi.
Il mondo agricolo può contare sulla vicinanza delle istituzioni, a partire dalla conferma data in questa sede dall’assessore regionale della volontà di accelerare l’avvio delle misure comunitarie
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perlavalbaganza