“Tappa importante ma non decisiva”

13/03/2009

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione) 

Francesco Guidolin, come sta procedendo il ritiro a Pescia?
“Tutto sta procedendo bene, ma non lo chiamerei neppure un ritiro, in quanto siamo partiti un giorno prima: a me ogni tanto piace farlo, perché si sta insieme un po’ di più, si fa una riunione in più e perché no, si scherza un pò, così ci si avvicina alla gara in un modo un po’ diverso dal solito, ma niente di che.
Siamo partiti dopo il nostro allenamento di ieri pomeriggio, abbiamo visto le partite della Champions in tv insieme: lo spirito è buono.
Ogni tanto mi piace cambiare: l’ho fatto nel passato e continuo a farlo, senza pensare che sia questo che ci fa andare bene, ma ogni tanto ritrovarsi, stare un giorno in più insieme non fa male. Vedo che il gruppo l’ha presa bene e stanno bene insieme: il problema, come sempre, non è un giorno in più, o una settimana di ritiro, ma fare bene la partita. Questa è la cosa che conta.”

Gli ultimi due risultati sono stati somatizzati, o bruciano ancora i due pareggi con Modena e soprattutto Treviso?
“Bisogna guardare avanti: abbiamo riflettuto un po’ su quello che non è andato per il verso giusto: per sintetizzare un commento sulle nostre due ultime gare, come ho già dichiarato, a Modena non avremmo meritato più di un punto, mentre col Treviso avremmo dovuto, e secondo me avremmo anche meritato di vincere, ma tant’è.
Questo è quello che è successo prima, ora, però, diventa importante quello che succederà domani: bisogna guardare avanti e provare a correre forte.”

La questione arbitrale non riguarda il solo Parma o la sola serie B, considerato quanto avvenuto anche in Champions League…
“Uno degli argomenti che non abbiamo affrontato, perché non rientra nel mio modo di gestire una squadra, è quella di cercare l’alibi delle decisioni contrarie.
Aggrapparsi alle decisioni dell’arbitro o di un assistente è forse l’unico argomento che non abbiamo toccato, proprio per non dare alibi e per non crearcene.
Io ritengo che i nostri arbitri siano forti, bravi, hanno bisogno di crescere; sostengo la tesi che noi addetti ai lavori dovremmo non parlare di arbitraggi nel dopo partita, perché anche questo contribuisce a far crescere una categoria che secondo me è ben guidata da Collina ed è ben proiettata verso il futuro.
Bisogna saper accettare anche gli episodi contrari che poi con la televisione mostra con i tempi della moviola. Bisogna saper accettare delle decisioni e pensare che se non abbiamo vinto con il Treviso è più per colpa nostra che di qualcun altro.
Questa deve essere la cultura che ci fa crescere ad ogni livello e che consentirà, secondo me, alla categoria arbitrale, di fare sempre meglio e di sbagliare di meno, perché anche per loro la serenità è importante: mettendo sempre la polemica di mezzo non li aiutiamo di certo.”

Silvio Baldini ritiene lo scontro diretto di oggi importante, ma non decisiva…
“Sono d’accordo anch’io: è una partita importante, ma non è ancora decisiva perché sarà l’ultimo mese ad essere decisivo o le ultime 5-6 giornate, quando i margini di recupero si ridurranno ancora ulteriormente.
La ritengo una tappa importante di questo nostro lungo campionato, ma non ancora decisiva.”

Per oggi esiste un ballottaggio Leon-Reginaldo per il ruolo di terzo uomo d’attacco?
“Ho venti giocatori a disposizione, perché abbiamo lasciato a casa D’Agostino, Manzoni e Pisanu che non sono disponibili; gli altri sono qui ed io voglio prendermi tutto il tempo necessario per cercare di fare la miglior scelta iniziale, sapendo benissimo che poi si può anche modificare in corso d’opera.
Ci penserò fino all’ultimo: sia per scegliere il sistema che i protagonisti iniziali. Tra l’altro giochiamo domani sera, quindi ho ancora tempo.”

Stesso discorso per Falcone?
“Sì, nel caso di Giulio devo anche considerare che questa è stata la prima settimana intera che ha passato con noi dopo l’infortunio. Io l’ho visto bene dal punto di vista fisico, però devo considerare che è reduce da uno stop abbastanza lungo: anche in questo caso valuterò con calma ed attenzione.”

A cosa dovrà stare attento il Parma questa sera?
“Io penso che l’Empoli vorrà cercare di fare la partita che avevamo fatto noi con loro all’andata: allora eravamo noi che dovevamo inseguire, in questo caso sono loro ad essere più leggermente staccati.
Penso che cercherà di sfruttare il turno casalingo e le proprie potenzialità, cioè le loro qualità, l’organizzazione. L’Empoli è allenato da un allenatore che sa fare il proprio mestiere: loro sono lì per crearci dei problemi con il loro modo di stare in campo e la loro voglia di riguadagnare terreno.”

Per arrivare nei primi due posti, validi per la promozione diretta, non basterà pareggiare…
“Il Parma, almeno nelle intenzioni, scende sempre in campo per provare a vincere, del resto come fanno tutti. Questo è il mio modo di pensare il calcio: se talvolta non ci riusciamo è per tutta una serie di motivi tra cui quello perché magari l’avversario parte meglio di noi. Indipendentemente dal sistema di gioco adottato proviamo sempre a cercare di mettere in difficoltà l’avversario.”

I tre impegni ravvicinati con Empoli, Mantova e Triestina potranno incidere dal punto di vista fisico?
“Sarebbe importante, in questi dieci giorni, poter avere tutti a disposizione per poter fare le scelte migliori. Si gioca con un ritmo di gare più corto rispetto alla settimana, però è anche vero che di queste tre gare ne abbiamo una ogni cinque giorni e non ogni due, dunque abbiamo anche il tempo per recuperare.
L’importante è farne bene una alla volta, preparandosi nel modo giusto e scegliendo la formazione migliore.”

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