Educarsi per educare all’affettività

17/03/2009
h.14.10

Offrire un’occasione di dialogo, condivisione e partecipazione ai giovani, chiamati a riflettere e confrontarsi con le famiglie, le istituzioni e la scuola sul tema dell’affettività, evidenziando criticità, bisogni e proposte. Questo l’obiettivo della seconda Conferenza Provinciale della Famiglia “Edu – chi – amo. Educarsi per educare all’affettività”, che si terrà al Centro Salesiano S. Benedetto di Parma il 21 e 22 marzo.
Un tema, quello dell’affettività, che implica la necessità di ampliare il campo di riflessione alla sfera di emozioni, vissuti, sentimenti che caratterizzano l’essere umano. La capacità di crescere individui in grado di prendersi cura dell’altro, di esprimere affetto e intimità è, infatti, il presupposto per strutturare una comunicazione affettiva sana ed efficace, a partire dalla costruzione dell’identità personale e del proprio ruolo sociale.
“Quando si parla di giovani spesso lo si fa puntando l’accento sulle loro problematicità. Questa volta abbiamo invece deciso di parlare dei ragazzi discutendo con loro, ascoltandoli su un tema molto importante come quello dell’affettività. Non si tratta del “solito” convegno sulla famiglia ma di un vero e proprio momento di approfondimento – ha spiegato nella presentazione di questa mattina in Provincia l’assessore alle Politiche sociali Tiziana Mozzoni, che si è soffermata tra l’altro sui costi dell’iniziativa: “questo appuntamento è costato 15 mila euro, di cui 14mila finanziati da sponsor privati.”.
La Conferenza è promossa dalla Provincia con la Rete provinciale per la Famiglia e il sostegno di partner locali e nazionali: Barilla, Chiesi, Cariparma, Ikea, Rai, Teatro del Cerchio, Teatro Europa, Compagnia teatrale Mirandola e associazione Fattorie Didattiche.
Dopo il successo della prima Conferenza provinciale della Famiglia dello scorso anno, che ha rappresentato il primo passo di una proposta rivolta prevalentemente alle famiglia e alla collettività, la seconda conferenza provinciale costituisce il momento conclusivo, di sintesi e confronto con la cittadinanza, di un percorso che si è articolato durante tutto l’anno.
Un percorso caratterizzato dal coinvolgimento sia delle scuole secondarie di primo e secondo grado, attraverso l’Emotions Film Festival promosso in collaborazione con RaiTre, sia di alcuni gruppi di ragazzi provenienti da diverse esperienze aggregative, ai quali è stato proposto un percorso di riflessione e formazione sui temi dell’affettività che darà vita al “Processo virtuale alla società”.
Un modello questo, di confronto e partecipazione, costruito insieme all’Associazione teatrale Mirandola, per aiutare i giovani a riflettere sui modelli forniti dalla società, giungendo, al termine della conferenza, a definire una posizione condivisa da proporre alle associazioni, alle famiglie e alle istituzioni.
“Il tema dell’affettività può sembrare scontato o di poca importanza ma è fondamentale – ha detto Cristina Del Monte dell’associazione Famiglia Più –. La crescita sana di un individuo, infatti, non può prescindere dal corredo affettivo.”
“Abbiamo utilizzato il teatro come luogo di discussione per dare l’opportunità ai giovani di parlare di ciò che volevano – ha spiegato Silvio Mezzadri di Mirandola -. Pur provenendo da esperienze diverse i ragazzi, grazie agli spettacoli e alle produzioni, hanno scoperto di avere molti punti in comune.
Sono stati proprio loro a fare dell’affettività un nodo critico: senza affetto si diventa adulti irresponsabili, incapaci di stare in una società.”
“I giovani si rifiutano di essere identificati come un target – ha concluso Loredana Scianna del Teatro Europa -. Hanno bisogno di essere considerati singoli individui e dunque è importante dare loro lo spazio per potersi esprimere.”
Alla conferenza erano presenti anche Barbara Poletti di Ikea e Giordano Gagliacci di Cariparma, che hanno voluto sottolineare l’importante ruolo che la famiglia riveste per la società.
L’apertura della Conferenza sarà accompagnata dall’Emotions Film Festival, una rassegna teatrale e cinematografica alla quale hanno partecipato tredici scuole della provincia e della regione, che inizierà mercoledì 18 marzo alle 16 nella Sala Borri della Provincia e si concluderà domenica 22 marzo al Teatro Europa con la premiazione dei vincitori, nominati dalla giuria tecnica e da quella popolare.
Sabato 21 alle 9 al Centro Salesiano S. Benedetto si aprirà la giornata di confronto. Dopo i saluti del presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli e dell’assessore provinciale alle Politiche sociali Tiziana Mozzoni, inizierà il dibattito con Gustavo Pietropolli Charmet, presidente dell’Istituto Minotauro di Milano e psicoterapeuta dell’adolescenza, che si farà portavoce dei vissuti, dei bisogni e delle aspettative dei giovani, fornendo chiavi di lettura per un approccio innovativo al mondo relazionale – affettivo dei ragazzi e alle necessità educative ad esso collegate. Il pomeriggio proseguirà con le sessioni dei lavori di gruppo, rivolti sia agli adulti che ai ragazzi.
Per i primi, le associazioni aderenti alla Rete provinciale della Famiglia daranno vita a incontri di confronto e discussione. I ragazzi, insieme al gruppo di giovani che, a livello provinciale, ha aderito al progetto “Processo virtuale alla società ”, si confronteranno sui temi legati al tipo di modelli affettivi forniti dalla nostra società.
Gli spunti di riflessione e le osservazioni emerse saranno restituite domenica 22, a partire dalle 10.30, attraverso un momento di dibattito con le famiglie, i ragazzi, le associazioni e la collettività.
Per entrambe le giornate è previsto uno spazio di babisitteraggio per i più piccoli a cura degli Scout e dei Pionieri della Croce Rossa Italiana di Parma.

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