“La sofferenza è una nostra compagna di viaggio”

19/03/2009

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)

Francesco Guidolin, a fine partita gli animi erano un po’ accesi…
“Io non commento gli episodi: credo che ci siano testimoni qui presenti che possono certificare che io in 20 anni di carriera non mi sono quasi mai permesso di giudicare gli episodi arbitrali che possono decidere una partita. Posso capire l’amarezza di una squadra che, nel finale, prende un gol contestato; però non chiedetemi perché, perché non lo so, perché non l’ho visto e perché non lo direi.
Faccio i complimenti al Mantova che ha giocato un’ottima partita: noi non abbiamo avuto la nostra serata migliore, ma abbiamo tentato, soprattutto nel secondo tempo, di comandare il gioco e quindi abbiamo concesso alcuni contropiede al Mantova, che era venuto qui per fare quel tipo di partita e soprattutto con la velocità di alcuni giocatori tipo Marchesetti ci ha messo in difficoltà ed apprensione.
Non abbiamo ripetuto la bella prova di tre giorni fa sul piano della precisione, non sulla generosità e sulla quantità, ma sulla precisione dei passaggi e delle giocate, ed allora è venuta fuori una partita sofferta che si è sbloccata per un episodio che lascio a voi commentare.
Io un suggerimento l’ho dato agli addetti ai lavori, non adesso, ma più di un anno fa, ed ero alla Domenica Sportiva: io penso che a maggior ragione ora che i campionati vanno verso la fine e quindi ognuno vuole rivendicare i propri crediti, e mette sul piatto le ingiustizie o presunte tali, io penso che la cosa migliore sarebbe che gli addetti ai lavori non parlassero delle designazioni e degli arbitraggi, Ripeto: non lo dico da ora, ma lo penso da sempre, per me dovrebbe essere fatto per tutto il campionato o comunque per lunghi pezzi di campionato proprio per abbassare i toni e dovrebbe essere fatto nel finale di campionato, se no poi chi ha la cassa di risonanza sembra che abbia ragione, chi ha meno fair play degli altri sembra che abbia ragione, perché urla di più.
Questo lo dico in generale, non ho riferimenti specifici, credo che sarebbe meglio fare così. Lo so anch’io cosa vuol dire l’amarezza di vedere sfumare un risultato o alla fine, o anche non alla fine, per un’alzata o non alzata di bandierina: noi questo a Parma lo sappiamo bene, però se vogliamo far crescere questa categoria di giovani arbitri, se vogliamo dare una mano la prima cosa da fare è non parlarne.”

Cosa è mancato al Parma rispetto alla partita di Empoli?
“Credo che ci sia mancata un po’ di brillantezza, un po’ di precisione, sul piano della corsa abbiamo fatto più fatica oggi, non saprei, forse è troppo vicino il bel risultato di Empoli e non abbiamo fatto in tempo a riconcentrarci come si dovrebbe fare quando si gioca ogni tre giorni.
Abbiamo trovato un avversario che ha fatto una partita sul piano dinamico notevole, cosa che francamente non avevo visto nella partita della settimana scorsa tra Mantova e Sassuolo, nella quale al contrario i ritmi erano bassissimi, a parte la prima mezzora, nella quale il Mantova aveva meritato il vantaggio.
Qui hanno giocato tutti a cento all’ora, è giusto così, e noi abbiamo sofferto. Questa, era una partita da 0-0, il Mantova non meritava di perdere, però l’episodio è andato questa volta a favore nostro.”

Qual è il motivo della sofferenza della squadra?
“Il motivo è che tutta la squadra non ha girato con fluidità e così la palla non arrivava pulita, il primo stop non riusciva e poi ci si innervosiva, insomma tante storie che già sappiamo, che conosciamo, credo che sia la squadra che non abbia brillato dal punto di vista tecnico però, a mio parere ha confermato di stare molto bene fisicamente e sotto questo punto di vista possiamo esser più bravi degli altri perché abbiamo forza e generosità.
Fa fatica anche l’Inter con le squadre che si chiudono, forse c’è solo il Barcellona che qualche volta anche contro squadre molto chiuse riesce ad andare in vantaggio presto, per tutte le altre squadre del mondo questo non vale spesso, e noi facciamo parte delle altre squadre del mondo, con i nostri pregi ed i nostri difetti. Sicuramente stasera non siamo stati precisi e veloci nel gioco come tre giorni fa, ora ci riposeremo un attimo e tenteremo di essere brillanti già sabato che ci aspetta un’altra battaglia.”

Ora il Parma è solo in seconda posizione ed ha anche rosicchiato due punti al Bari capolista…
“La classifica cambierà ancora, mancano undici partite che equivalgono a trentatre punti in palio, il campionato è ancora lungo, non siamo ancora entrati né abbiamo passato lo striscione dell’ultimo chilometro, possono rientrare nella lotta alla promozione altre squadre, chi è davanti sta tirando ma è al vento quindi è tutto da vedere, da decidere, da verificare, la classifica cambierà di sabato in sabato, saranno le ultime quattro partite quelle decisive.”

Il Parma dovrà giocare insidiose trasferte a casa delle dirette concorrenti alla serie A…
“Adesso pensiamo alla Triestina, che è la squadra che ha fatto più punti in casa nell’ultimo periodo: sappiamo che abbiamo una partita difficile.
In ogni caso, la sofferenza sarà una compagna di viaggio, questo posso metterlo anche per iscritto, e speriamo che poi attraverso questa sofferenza, con lo spirito di squadra e l’aiuto di tutti, si possa festeggiare.”

Avete sentito la mancanza di Paloschi in attacco?
“Abbiamo giocato sia con Paloschi che senza: nella mia prima parte qui a Parma il ragazzo non stava bene fisicamente, ha giocato poco, ma abbiamo fatto ugualmente una rimonta importante.
Lo spazio c’è per tutti, basta farsi trovar pronti e provare a dare una mano tutti quanti come ha fatto D’Agostino, arrivato a Parma a gennaio con alcuni problemi fisici e con una preparazione non ottimale, oggi ha avuto la possibilità di giocare venti minuti ed ha dimostrato che può essere un ragazzo che ci può dare quel qualcosa in più sulla trequarti destra. Di tutti abbiamo bisogno per cercare di ottenere qualcosa in più.”

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