“Siamo costruiti per provare a vincere, non per fare calcoli”

16/04/2009
h.16.30


(si ringrazia fc.parma.com per la collaborazione)

Nicola Pavarini, quali sono le sensazioni e le differenze tra la settimana pre-Bari e quella pre- Livorno?
“La settimana pre Bari era stata impostata sul lavoro normale, con la giusta preparazione: venivamo da un pareggio in casa con il Piacenza che aveva convinto sotto l’aspetto della prestazione, ma che non ci era piaciuto come risultato. In questa settimana, invece, c’è stata la sospensione del campionato, così abbiamo avuto modo di lavorare di più, facendo anche un po’ di preparazione a lungo termine per finire al meglio questo campionato.”

In che cosa è consistito il lavoro a lungo termine?
“Quando si è saputo che la partita contro l’Ascoli sarebbe stata rinviata abbiamo lavorato un po’ di più per mantenere alta la condizione fisica.”

C’è il rischio che, involontariamente, dopo il buon risultato ottenuto a Bari, il Parma possa allentare un po’ la presa?
“Non penso che il Parma allenti la presa: sappiamo che quella con il Livorno sarà una partita molto importante per noi e che potrebbe dare un’impronta ben definita al nostro campionato.
Bari e Livorno sono due squadre diverse, il Bari è una squadra molto più tattica e schematizzata, gli esterni per esempio hanno delle giocate che si ripetono durante l’arco della partita, mentre il Livorno ha giocatori molto più di fantasia e molto più legati alla giornata, più istintivi quindi è evidentemente diversa la lettura della partita.
Conosciamo le qualità di questi giocatori, dovremo rimanere molto attenti e concentrati durante tutta la gara. Loro proveranno ad imporsi nel gioco mentre noi, cercando di difenderci bene effettuando delle ripartenze come abbiamo fatto a Bari, potremmo far loro veramente male.”

Le sue attuali condizioni fisiche?
“Ieri ho avuto un piccolo problema, oggi lavorerò solo in parte con il gruppo e farò un po’ di differenziato, ma niente di particolare.”

Che ricordi ha della sua esperienza a Livorno?
“Ho dei bellissimi ricordi del mio periodo livornese, perché ho fatto quaranta partite dando il mio contributo alla promozione, dopo 55 anni di assenza dalla A. Sono rimasto solo quell’anno perché poi sono passato alla Reggina in serie A, comunque conservo un ottimo ricordo della cavalcata che abbiamo fatto verso la promozione.”

Lei che conosce la piazza crede che il Livorno abbia già deposto le armi per la conquista di uno dei due posti diretti alla promozione?
“Assolutamente no, questo ragionamento potrebbero farlo eventualmente a fine partita, ma prima, conoscendo un po’ l’ambiente e lo stesso Presidente, loro giocheranno alla morte per cercare di accorciare il divario che ci separa.
Se a fine partita dovesse arrivare il risultato che tutti noi ci auguriamo, allora, a quel punto, presumo che potrebbero iniziare a ragionare sulla promozione via Play Off, ma prima del novantesimo, spinti anche dal pubblico, daranno tutto.”

Quindi quella di sabato è da considerarsi l’ultima spiaggia per il Livorno, una partita da dentro o fuori?
“Penso di sì, perché se la distanza tra noi e loro dovesse rimanere tale o addirittura aumentare, il tempo per recuperare diventerebbe scarso. Nel calcio può succedere di tutto quindi non si può mai dire, però i punti inizierebbero ad essere tanti per tentare il recupero, e dovrebbero iniziare anche a guardarsi dalle altre che inseguono e che stanno correndo per i Play Off.”

Si è parlato di sciopero del tifo a Livorno…
“Anche nei piccoli momenti di difficoltà nei quali eravamo incappati nell’anno in cui ero stato a Livorno, non si era mai sentita la lontananza del tifo, l’apporto del pubblico è sempre stato fondamentale.
Essendo uno stadio particolarmente sempre pieno di gente, sia sugli spalti che in campo, immagino che daranno il massimo fino a fine gara, poi, se le cose dovessero andare male, i tifosi fischieranno o contesteranno, ma saranno una grande spinta per la squadra durante tutta la partita.”

E’ tornato disponibile Falcone, giocatore nel quale Guidolin si affiderebbe per una difesa a quattro: per lei cambia qualcosa tra un sistema di gioco che prevede quattro o tre difensori?
“Quest’anno abbiamo provato varie situazioni, dopo un inizio traballante ci siamo sistemati trovando l’equilibrio sia con la difesa a tre che con quella a quattro, quindi, per quanto mi riguarda, non cambia più di tanto l’utilizzo di un sistema di gioco rispetto ad un altro.
Quando si riesce a trovare il giusto equilibrio tra uomini e reparti si crea un mix giusto che ti permette di cambiare sistema di gioco senza subire traumi.”

All’andata finì con un pareggio, anche se il Livorno è stata una delle squadre che ha fatto meglio al Tardini, mentre ora, un girone dopo, il Parma è sette punti sopra ed il Livorno è un po’ in difficoltà. Cosa è successo in questo periodo?
“Ricordo molto bene che il Livorno mi aveva impressionato molto nella partita di andata: dopo la prima parte della gara avevano preso in mano il gioco mettendoci in difficoltà.
Da allora, secondo il mio punto di vista, noi siamo cresciuti parecchio, sia come prestazioni individuali che come prestazioni di squadra, e questo ha portato ad avere una costanza di risultati, siamo cresciuti molto anche sotto il profilo del gioco, mentre loro hanno fatto un campionato importante fino ad un mese fa fino quando hanno perso il derby, hanno avuto un piccolo calo causa anche qualche infortunio di giocatori importanti e qualche prestazione al di sotto della media che ci hanno permesso di prendere un discreto numero di punti di vantaggio.”

Pensa che il Parma possa gestire da qui alla fine del campionato i punti di vantaggio sul Livorno oppure sarebbe meglio continuare a dare sempre il massimo fino alla matematica certezza della promozione?
“Penso che, anche se ora abbiamo un certo vantaggio, non dovremo mai fare calcoli o cercare di gestire il gap con la terza in classifica: dobbiamo avere solo l’intento di giocare ogni partita al massimo e puntare sempre alla vittoria.
Solo in questa maniera possiamo pensare di fare prestazioni eccellenti come quella di Bari, nella quale abbiamo dimostrato personalità e determinazione. Siamo una squadra costruita per entrare in campo e provare a conquistare sempre la vittoria.”

Con il rinvio del turno pre pasquale, ora in serie B si giocheranno quattro gare in dieci giorni: a questo punto della stagione, troppi incontri ravvicinati possono incidere sia a favore che a sfavore?
“Per quanto ci riguarda stanno rientrando, pian piano, in squadra anche gli infortunati e siamo quasi a pieno organico, abbiamo dimostrato di riuscire a sopportare bene, quando ce n’è stata l’occasione, le tre gare in una settimana, abbiamo sempre fatto delle serie positive in questi casi, e speriamo di ripeterci anche la prossima settimana.”

Sulla grande stampa è in corso, da diverse settimane, un ballottaggio per decidere chi sia il miglior portiere del mondo tra Buffon e Julio Cesar: lei da che parte sta?
“Penso che Buffon, se in condizione fisiche perfette, sia ancora una spanna sopra a Julio Cesar.”

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