Appennino Est, richiesto lo stato di calamità naturale

22/04/2009
h.16.20

L’eccezionalità delle piogge e delle nevicate che hanno interessato il territorio della Val Parma, della Val Baganza e della Val d’Enza ha avuto conseguenze disastrose su fabbricati rurali, strade e opere di bonifica che ora rischiano di mettere in ginocchio le attività agricole del comprensorio. Dopo i primi dati, usciti prima dello scioglimento delle ultime nevicate, la Comunità Montana Appennino Parma Est è ora pronta a fornire i nuovi dati ufficiali, presentati in sede Regionale e al Governo per la richiesta dello Stato di Calamità.
Le frane (concentrate soprattutto nei comuni di Neviano degli Arduini, Tizzano Val Parma, Lesignano de Bagni e Langhirano) hanno provocato l’interruzione della viabilità in molti tratti, con cedimenti ed esportazioni di tratti del manto stradale, oltre che notevoli danni alle opere di bonifica e alle strutture private degli agricoltori della zona.

Le cause
Le precipitazioni, sia nevose sia di pioggia, misurate nel periodo di interesse hanno raggiunto quantità doppie rispetto alla media dei cinque anni precedenti. L’abbondante nevicata (250-300 cm nelle aree di montagna) caduta a metà periodo, appesantita dalle copiose piogge ha arrecato notevoli danni ai terreni coltivati e a fabbricati rurali quali ricoveri per il fieno e stalle.
Inoltre lo sciogliersi dell’eccezionale quantità di neve caduta, ha avuto conseguenze ingenti per un suolo fortemente predisposto al dissesto idrogeologico.

I numeri
Alla comunità montana sono pervenute, da parte dei singoli imprenditori, 276 segnalazioni per nuove frane e 11 per danni a fabbricati, alle quali si devono aggiungere 37 segnalazioni da parte di soggetti non iscritti all’Anagrafe delle aziende agricole.
Un danno notevole per l’agricoltura locale, che è stato quantificato intorno al 56,67 % rispetto alla produzione lorda vendibile, per un importo complessivo di circa 17.550.000,00 euro – relativamente alle strutture aziendali -. Per le infrastrutture connesse all’attività agricola (quali strade, acquedotti e opere di bonifica) l’importo di ripristino ammonta a 17.640.000,00 euro.

Dichiarazioni
“Si tratta di danni davvero alti per un territorio che in molte aree fa dell’agricoltura il settore trainante – commenta il Presidente Stefano Bovis-. La Comunità Montana si è allertata subito per raccogliere le segnalazioni da parte degli operatori e stendere, nel più breve tempo possibile, la relazione ufficiale per la richiesta dello stato di calamità, inoltrata agli organi competenti. Malgrado i danni provocati da una stagione davvero disastrosa il presidio sul territorio ha tenuto, consentendo una rapida valutazione dei danni occorsi. La richiesta dello stato di calamità è doverosa per questo territorio e per la difesa delle sue risorse economiche”.
“L’attenzione della Comunità Montana – ha aggiunto l’Assessore all’agricoltura Giordano Bricoli – è sempre stata molto alta, e lo dimostrano gli alti finanziamenti ottenuti con il Piano di Sviluppo Rurale. Anche in stato di crisi dunque l’Ente vuole essere al fianco delle imprese agricole del territorio per garantire l’arrivo delle risorse essenziali per portare avanti una economia estremamente importante per lo sviluppo delle aree di montagna”.

Segnalazioni frane pervenute suddivise sul territorio
Comune di Calestano n. 12 segnalazioni;
Comune di Corniglio n. 21 segnalazioni;
Comune di Langhirano n. 37 segnalazioni;
Comune di Lesignano de’ Bagni n. 27 segnalazioni;
Comune di Monchio delle Corti n. 5 segnalazioni;
Comune di Neviano degli Arduini n. 106 segnalazioni;
Comune di Palanzano n. 6 segnalazioni;
Comune di Tizzano Val Parma n. 62 segnalazioni.

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