Montagna, “nuove opportunità per scuola e imprese”

29/04/2009
h.17.10

“E’ una soddisfazione veder riconosciuta l’efficacia degli sforzi fatti dalla Provincia per estendere la banda larga in montagna”. Così il presidente Vincenzo Bernazzoli, commenta i dati pubblicati oggi da Il Sole 24 Ore, che definisce “lungimirante” e pilota l’esperienza compiuta nella montagna parmense dove con gli investimenti realizzati dalla Provincia, la banda larga ha già quasi raggiunto gli obiettivi che l’Emilia-Romagna si è data per il 2011, ovvero una copertura pari al 97% degli abitanti.
“E’ un risultato che costituisce la base per mettere in campo altri progetti per attirare nuove imprese, rafforzare il turismo e i servizi per chi abita nelle nostre valli, a partire dalla scuola che, con la riforma realizzata dal Governo Berlusconi, vive in montagna un momento di grande difficoltà”.
“In questi cinque anni – spiega Bernazzoli – abbiamo investito 300mila euro direttamente come Provincia, mettendo in moto investimenti regionali per oltre 800mila euro cui si sono aggiunti ulteriori 130mila euro provenienti dal Fondo per la montagna, per lavori ancora in corso. Un impegno rilevante che, non appena ultimato, renderà possibile far arrivare la banda larga al 97% della popolazione”.
“La presenza della banda larga – spiega Bernazzoli – consentirà nuove opportunità di lavoro per chi svolge professioni innovative, complice anche la qualità della vita che la montagna garantisce, e per l’insediamento di nuove imprese. Per facilitare questa evoluzione nel programma di governo per i prossimi cinque anni prevediamo incentivi e sgravi, ad esempio sui costi dell’energia. Ma la diffusione della banda larga sarà il perno anche per progetti di marketing del territorio e per la valorizzazione delle produzioni locali, anche attraverso l’e-commerce, e soprattutto per una maggiore diffusione dei servizi ai cittadini”.
Un ambito particolare di intervento, nel programma di Bernazzoli, sarà in questo senso la scuola. “Il nostro obiettivo – spiega il presidente – è mantenere aperte le scuole in tutti i Comuni della montagna, un presidio indispensabile per permettere alle famiglie di restare ad abitare in quell’area senza costringere i figli a un pendolarismo che ne limita le opportunità di crescita. Per questo, dopo le esperienze pilota realizzate in questi anni in Val Ceno, i prossimi anni saranno quelli in cui estenderemo i servizi di insegnamento a distanza in tutti gli istituti comprensivi in cui sarà utile”.

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