Consulenze, “altro abbaglio di Lavagetto”

01/06/2009
h.16.20

A cinque giorni dal voto stiamo ancora aspettando una proposta concreta dal candidato del centrodestra Gianpaolo Lavagetto. Ormai penso però che aspetteremo invano. La campagna elettorale, infatti, sembra essere diventata per lui una lunga polemica. Contro di me, ma non solo. In queste settimane ha attaccato il Comune, i giornali, adesso anche la Corte dei Conti. Ha proposto anche di smantellare mezza Provincia, ma sempre guardandosi bene dal dire perché, per fare che cosa, in che modo e con che tempi.
Io non scenderò su questo terreno, rimango impegnato a fare altro. Sottolineo però che quando si decide di imboccare la strada della polemica continua sarebbe opportuno scegliere bene i propri bersagli e, almeno, informarsi un po’ prima di attaccare. Sul bilancio della Provincia erano così macroscopici gli abbagli di Lavagetto che è dovuta intervenire la Corte dei Conti.
Candidarsi a governare una Provincia e non saper interpretare correttamente un documento della Corte non sono due cose che vanno particolarmente d’accordo, ma questo al candidato del centrodestra non è bastato e ha deciso di proseguire.
Mi vedo costretto così a ricordare che le consulenze ordinarie, quelle per il funzionamento dell’Ente, sono già state da noi dimezzate nel corso di questi cinque anni.
Quelle a cui lui fa riferimento (clicca qui) sono le consulenze per la progettazione delle opere e queste aumentano quando aumentano gli investimenti che l’Ente realizza sul territorio. Se costruissimo meno strade, scuole, ponti diminuirebbero: è questo che vuole Lavagetto? Oppure intende assumere in Provincia per ogni opera che si deve realizzare un manipolo di progettisti specializzati?
Lavagetto attacca anche il personale dell’Ente, da chi si occupa di comunicazione ai dirigenti fino allo staff del Consiglio. Cosa che non si dovrebbe mai fare, tanto meno in modo così pretestuoso. Come ho già avuto modo di dire le organizzazioni si misurano dai risultati e quelli che la Provincia ha ottenuto – grazie anche alla competenza e alla passione di chi vi lavora, a tutti i livelli – sono sotto gli occhi di tutti. Sul compenso del direttore generale, infine, vorrei ricordare che ricopre anche la funzione di segretario generale, prima svolta da un’altra persona.
La sua retribuzione tiene dunque il posto di quelli che fino a pochi anni fa erano due stipendi. A conti fatti un altro risparmio, a fronte di un servizio più efficace, per la Provincia.

lombatti_mar24