Cattabiani (Coop consumatori Nordest): “La cooperazione sociale funziona ancora: Proges è un esempio di attaccamento e di passione”

Paolo Cattabiani, Presidente di Coop Consumatori Nordest (650.000 soci)

“Una nuova stagione per la cooperazione” era il titolo della serata che si è svolta sotto la Tenda Grande di FestaReggio. Mario Mazzoleni, docente Università di Brescia, ha condotto il dibattito fra Andrea Costa (segretario provinciale PD Reggio Emilia), Luca Bosi (vicepresidente Legacoop Emilia Ovest) e Paolo Cattabiani (presidente Coop consumatori Nordest).

Fra il pubblico, diversi cooperatori, come Lino Versace e Andrea Volta, gli assessori del Comune di Reggio Emilia Raffella Curioni e Valeria Montanari, il Sindaco Luca Vecchi.

La serata si apre con una domanda secca: “I valori della cooperazione hanno ancora senso oggi?”.

“I nostri valori sono moderni perché moderno è il mutualismo – ha esordito Paolo Cattabiani -. In alcuni settori, quale quello edile, il mercato è stato spazzato via per il 50%. Ce ne sono altri, come quello delle forniture e sub-forniture, che inizialmente creavano benessere, ma poi fatalmente sono andati in crisi anche loro. Ciononostante – ha spiegato Cattabiani- non abbiamo perso l’anima. In alcuni mercati o siamo in grado di trasmettere elementi forti di trasparenza e i valori del fare cooperazione, oppure dobbiamo riflettere se siamo in grado di stare in quei mercati. La crisi può minare l’etica, ma la cooperazione, tenendo alta la bandiera dei propri valori sempre attuali, non deve farsi trascinare in una crisi etica”.

Anche Luca Bosi ha rimarcato l’importanza e l’attualità dei valori della cooperazione: “La possibilità che la cooperazione dà di mettersi in gioco, insieme alla partecipazione, è uno di valori più importanti. Noi abbiamo sempre posto al centro il tema dell’occupazione. Oggi stiamo scontando difficoltà che il più delle volte sono state causate da errori di natura imprenditoriale da ricercare nella cooperativa in cui si sono creati. Abbiamo visto tante realtà cooperative che hanno chiuso fregandosene di ciò che accadeva ai lavoratori. “Si sta in cooperazione perché la cooperazione è un pezzo anche tuo e pertanto, se è necessario, sei il primo a fare dei sacrifici”.

Una soluzione per rafforzare la cooperazione? “Il network, il fare rete” – ha risposto Bosi -. Ci vogliono specializzazioni e professionalità, oltre che la massa critica. Il giochino che si sopravvive se l’altro muore è deleterio e non ha senso”.

E la politica? Come deve rapportarsi con il mondo cooperativo? “La politica é un’analisi anche culturale per trovare risposte alla collettività – ha detto il segretario del PD Andrea Costa -. Dal mondo cooperativo passa il benessere di tante persone e famiglie. In un momento di crisi economica e di valori la politica deve guardare al sistema cooperativo che si fonda sugli stessi valori in cui si fonda l’attività politica e partitica. Sono valori che accomunano entrambi”.

E’ iniziata quindi nuova fase della cooperazione reggiana ed emiliana che per anni è stato il fiore all’occhiello di un territorio che ha richiamato migliaia di persone da ogni parte del Paese. Un mondo profondamente toccato dalla crisi che oggi vuole riscattarsi senza nascondere sotto il tappeto la polvere di errori che qualcuno ha commesso inficiando la reputazione di tutti e dell’intero sistema. “Stiamo scontando due problemi – ha detto il Presidente di Coop Nordest Paolo Cattabiani -: la crisi economica e una pesante crisi reputazionale. È la prima volta che ci capita e di certo abbiamo delle responsabilità. Dobbiamo affermare il principio che al potere corrisponde una responsabilità e alla responsabilità corrisponde un servizio che va gestito al meglio. Non possiamo dire che non è colpa di nessuno e allo stesso tempo non bisogna privatizzare i meriti e socializzare gli insuccessi. Esiste una gerarchia di responsabilità delle persone. Il movimento non c’entra nulla”.

Alcuni suggerimenti concreti per non replicare errori del passato? “I gruppi dirigenti e i presidenti devono dare il buono esempio – ha detto Cattabiani -. Ad esempio dovrebbero essere i primi ad arrivare e gli ultimi ad andare via. Deve esserci sempre uno stipendio equo fra il presidente e il socio lavoratore. Infine va posto un limite di mandati perchè se un presidente resta in carica 30 anni, alla fine quella cooperativa diventa sua… e ciò non va bene”.

“La cooperazione funziona ancora – ha concluso il presidente di Coop Nordest – e lo dimostrano diverse realtà cooperative che svolgono egregiamente il proprio ruolo di cooperazione sociale, da Coopservice, Coopselios, Proges, ecc… fatte di gente che con uno spirito di attaccamento fortissimo alla propria cooperativa ha saputo farla crescere con profonda passione”. rn

perlavalbaganza