Crisi, il sistema Parma è in sofferenza

23/06/2009
h.13.20

La crisi e i suoi riflessi sull’economia del territorio vengono fotografati dall’indagine congiunturale promossa dal sistema camerale (Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con le Camere di Commercio della regione e con Unioncamere italiana) intervistando un campione statisticamente significativo di oltre 130 piccole e medie imprese parmensi con un numero di dipendenti compreso tra 1 e 500.
Il quadro che emerge è di notevole sofferenza del sistema Parma, pur nella consapevolezza che permane un vantaggio competitivo rispetto alla regione Emilia Romagna, il Nord Est e l’Italia nel suo complesso.
“I vari indici congiunturali del primo trimestre 2009 – spiega il presidente della Camera di Commercio di Parma Andrea Zanlari – hanno evidenziato valori decisamente negativi, in linea con quanto sta avvenendo a livello mondiale. In questo senso vale la pena di sottolineare come sia dal contesto internazionale che occorre partire per comprendere quanto sta accadendo.
Secondo le stime più recenti della Commissione europea, nel 2009 la variazione del PIL mondiale sarà negativa, -1,4 per cento, mentre per i Paesi appartenenti all’area Euro è prevista una variazione negativa pari al 4 per cento, valore che per l’Italia diventa un -4,4 per cento. E’ chiaro allora come da questo contesto negativo non possa sottrarsi la nostra provincia che, pur esibendo performance migliori, risente del contesto economico nazionale e mondiale.
E’ necessario che le imprese non siano lasciate sole e che tutti insieme si agisca come sistema per limitare i danni in questa fase; per farci trovare pronti quando si determineranno le condizioni per un’inversione di tendenza”.

INDUSTRIA MANIFATTURIERA
Produzione
La produzione dell’industria in senso stretto provinciale è diminuita dell’11,2 per cento rispetto al primo trimestre del 2008, ampliando notevolmente il calo medio dell’1 per cento riscontrato nel 2008. Il contesto generale è risultato ancor più negativo. In Emilia-Romagna la flessione è stata del 14,9 per cento, mentre nel Nord-Est e Italia è stata rispettivamente pari al 16,6 e 15,5 per cento.
Il trend della produzione rispetto al trimestre scorso è di segno negativo (-38 il saldo tra le percentuali delle imprese che hanno registrato aumenti produttivi e quelle che hanno registrato diminuzioni).

Fatturato
Nel primo trimestre 2009 il fatturato dell’industria manifatturiera provinciale è diminuito tendenzialmente dell’11,1 per cento, traducendo solo in minima parte la flessione, attorno all’1 per cento, dei prezzi praticati alla clientela. E’ la prima volta, da quanto questa variabile viene rilevata, che si registra una diminuzione tendenziale dei prezzi ed anche questo è un sintomo delle difficoltà del momento, con le imprese costrette a limare i profitti pur di rimanere competitive. Rispetto ai dodici mesi precedenti c’è stato un forte peggioramento del fatturato di oltre dieci punti percentuali. Parma ha evidenziato una situazione meno negativa rispetto sia alla regione (-13,3 per cento), sia del Nord-Est (-15,2) che dell’Italia (-14,7).
Il trend del fatturato rispetto al trimestre precedente è risultato di segno negativo (-41 la differenza tra le percentuali delle imprese che hanno registrato aumenti e quelle che hanno registrato diminuzioni di fatturato).

Ordini
Nel primo trimestre 2009 gli ordini hanno segnato un decremento tendenziale dell’11,8 per cento. In regione Emilia-Romagna, Nord-Est e Italia sono state registrate flessioni ancor più elevate pari rispettivamente al 15,4, 17,3 e 15,8 per cento. Come osservato per produzione e fatturato anche gli ordinativi hanno mostrato un significativo peggioramento rispetto alla diminuzione media dell’1,4 per cento registrata nei dodici mesi precedenti.
Il trend degli ordinativi rispetto al trimestre scorso è di segno negativo (-40 la differenza tra le percentuali delle imprese che hanno registrato aumenti negli ordini e quelle che hanno registrato diminuzioni).

Esportazioni
L’andamento delle esportazioni è stato caratterizzato da un decremento tendenziale del 6,4 per cento, in contro tendenza rispetto al trend espansivo dei dodici mesi precedenti (+1,5 per cento). L’andamento negativo provinciale è risultato più accentuato rispetto a quello dell’Italia (-5,7 per cento) ma minore rispetto ai dati della regione Emilia-Romagna (-7,4 per cento) e del Nord-Est (-6,8 per cento).

Imprese esportatrici e quota del fatturato all’esportazione
Tra le imprese dell’industria manifatturiera provinciale con almeno uno e non più di 500 dipendenti, quelle esportatrici sono il 20,1 per cento. Tale percentuale è risultata maggiore in Emilia-Romagna (24,4), nel Nord-Est (34,6) e in Italia (27,2).
Per le imprese esportatrici, la quota delle esportazioni sul fatturato raggiunge in media in provincia il 37,2 per cento (contro il 42,3 per cento dell’Emilia Romagna, il 48,2 del Nord Est e il 43,6 dell’Italia).

Periodo di produzione assicurato
Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini dell’industria manifatturiera provinciale è sceso sotto i 2 mesi (1,6) e non era mai accaduto da quanto sono in atto le indagini congiunturali e anche questo è un chiaro segnale della particolare pesantezza della crisi economica.

Previsioni
Le previsioni degli operatori in merito all’andamento del secondo trimestre 2009 rispetto al primo trimestre 2009 sono prevalentemente negative. Il saldo tra le quote degli operatori che fanno previsioni in aumento e in diminuzione è pari a -1 per produzione, -1 per fatturato; -2 per ordini interni. Positive risultano, invece, le previsioni per gli ordini esteri (+22).

ARTIGIANATO MANIFATTURIERO
Nel primo trimestre del 2009 le imprese artigiane parmensi hanno registrato una flessione tendenziale della produzione dell’8,3 per cento, in peggioramento rispetto al trend registrato nei dodici mesi precedenti (-2,7 per cento). In Emilia-Romagna e Italia è stata rilevata una situazione ancor più negativa, rappresentata da flessioni rispettivamente del 12,4 per cento e 17,7 per cento.
Per le vendite è stata registrata una flessione del 10,1 per cento che ha ampliato considerevolmente il trend negativo dei dodici mesi precedenti (-1,9 per cento). Pressochè analogo l’andamento a livello regionale (-10,9 per cento) e ben più pesante a livello nazionale (-17,4 per cento).
Ai pesanti cali di produzione e vendite non poteva essere estranea la domanda, che ha accusato una diminuzione tendenziale del 10,1 per cento. Note ancor più negative per l’andamento degli ordini a livello regionale (-13,9 per cento) e nazionale (-17,7).
Per quanto concerne l’export (l’artigianato ha destinato all’estero il 30,4 per cento delle vendite rispetto al 37,2 del manifatturiero), è stato riscontrato un incremento tendenziale del 0,6 per cento, mentre l’ industria manifatturiera nel suo complesso registra un calo del 6,4 per cento. L’export manifatturiero artigiano cresce in Italia dello 0,9 per cento e in contro tendenza cala del 2,1 per cento a livello regionale.
I mesi di produzione assicurati dalla consistenza del portafoglio ordini sono risultati meno di due (1,7), periodo analogo a quello dell’industria manifatturiera (1,6).
Le aspettative per l’immediato futuro sono negative. Il saldo tra le quote degli imprenditori che fanno previsioni in aumento e in diminuzione è pari a -28 per produzione, -28 per fatturato, -30 per ordini interni e -39 per ordini esteri.

INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI
Il volume d’affari è risultato in diminuzione del 2,3 per cento rispetto all’analogo trimestre del 2008. Il trend provinciale ha evidenziato un risultato migliore rispetto ai risultati più pesanti dell’Emilia-Romagna (-5,0 per cento) e dell’Italia (-10,8 per cento).
Per quanto concerne la produzione, la percentuale delle imprese che ha registrato una diminuzione rispetto ai primi tre mesi del 2008 è stata del 56 per cento.
Le previsioni degli operatori per il secondo trimestre 2008 sono di segno positivo (+5 il saldo tra le imprese che prevedono incrementi del volume d’affari e le imprese che prevedono diminuzioni).

COMMERCIO AL DETTAGLIO
Nel primo trimestre 2009 le vendite provinciali hanno registrato un una diminuzione del 4,0 per cento rispetto al primo trimestre 2008. Il trend delle vendite è risultato meno pesante in Emilia Romagna (-2,7 per cento), analogo a quello provinciale nel Nord Est (-3,7 per cento) e peggiore in Italia (-5,1 per cento) .
Rispetto allo scorso trimestre il volume d’affari delle imprese del commercio è risultato negativo (-43 la differenza tra le percentuali delle imprese che hanno registrato aumenti e quelle che hanno registrato diminuzioni).
Le aspettative degli imprenditori per il secondo trimestre 2008 sono di segno negativo: si prevede flessione delle vendite (il saldo tra le attese positive e negative delle imprese si colloca a -3 punti percentuali) e degli ordinativi rivolti ai fornitori (-4 punti il saldo).

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