Feci (M5S): “Nessun inciucio su Giorgi”

Alfonso Feci, consigliere comunale del M5S di Parma

Intervista ad Alfonso Feci, consigliere comunale del M5S di Parma.

In questi giorni sui giornali è un proliferare di comunicati su un presunto inciucio tra Pizzarotti e il Pd. La nomina di un iscritto Pd (Marco Giorgi) a direttore generale del Comune di Parma sarebbe la prova dell’inciucio. Il Pd ha smentito. Anche tu ti senti di fare altrettanto?

Noi abbiamo sempre cercato di valutare le persone per le loro capacità professionali. Come è successo per gli assessori, non ci interessa se i soggetti appartengono ad altri schieramenti politici, a meno che non siano faziosi e mettano la politica di partito prima del bene dell’Ente che vanno ad amministrare.

Giorgi in ASP ha svolto un ottimo lavoro sia nella gestione immediata che nella pianificazione futura, perché non valorizzarlo ulteriormente?

In merito ai nostri presunti “inciuci”, per i nostri oppositori ne abbiamo avuto di ogni genere e tipo: per il PD abbiamo vinto le elezioni perché ci siamo accordati con il PDL, per altri soggetti politici siamo in continuità con l’amministrazione Vignali, per Ghiretti stiamo cercando accordi con il PD… ognuno ci dipinge nel peggior modo possibile nei confronti di quello che ritengono il proprio bacino di voti. E’ triste ma è così. La politica di Parma è ferma, noi siamo in Movimento.

Gestione dei profughi e sfratti mi paiono oggi le questioni che più scaldano gli animi (insieme all’immancabile polemica sulla raccolta differenziata), con lo scatenarsi spesso di una guerra tra poveri. Per quel che riguarda le vostre competenze qual è la posizione del M5S di Parma su questi temi?

Come Comune stiamo collaborando con Prefettura e Questura perché sono loro, al momento, i veri referenti istituzionali di questa situazione. Oltretutto abbiamo la fortuna di avere interlocutori, come ad esempio il prefetto Forlani, che si espongono in prima persona, dimostrando di avere idee chiare e precise.

Quello che auspico, visto che siamo di fronte ad una situazione che durerà ancora tanto, è che il Governo non gestisca come sola “urgenza” la questione. Le persone che vivono in Paesi più poveri o distrutti dalle guerre si spostano comunque (indipendentemente dai divieti e dalle leggi nazionali) per raggiungere luoghi più ricchi e più sicuri. Chiunque di noi lo farebbe, anzi, molti di noi già lo fanno (lo scorso anno 57.000 italiani sono “sbarcati” in Inghilterra).

Non crediamo più a chi dice di volerli o poterli fermare perché è una balla irrealizzabile. Piuttosto che dividerci in inutili retoriche demagogiche ed emergenziali o fare Comitati per il si e il no iniziamo un processo di crescita delle competenze nel settore. In poche parole: se il fenomeno è inarrestabile e se finanziamenti per tentare di gestirlo li mettiamo ugualmente, proviamo ad usarli bene e trasformiamo la sfida dell’accoglienza in una sfida di civiltà e di crescita.

In questi tre anni di governo a 5 Stelle le polemiche non sono mai mancate. In tante occasioni l’accerchiamento è stato totale. Quanto ve le siete meritate e quanto c’è stato di strumentale?

Sull’argomento si potrebbe dire tanto. La sfida che abbiamo accettato con la nostra elezione è importante e continuerà ancora ad esserlo.

Le polemiche infinite in cui siamo stati coinvolti nascono dallo sperare e credere, da parte dell’opposizione cittadina, che un gruppo di cittadini senza competenze di PA non siano in grado di durare più di sei mesi alla guida della città. Erano tutti consapevoli della situazione lasciata dall’ex Amministrazione. All’inizio il leitmotiv è stato questo: “tanto non durano”; nei sei mesi, invece, abbiamo preso coscienza della situazione e, grazie anche ad un preparatissimo assessore al bilancio, abbiamo posato le basi per la rinascita della nostra Parma. Da qui il “bruciore” dell’opposizione è stato tanto e si è materializzato in continui e, per lo più, pretestuosi attacchi polemici tramite organi di stampa che spesso hanno la sola necessità di riempire pagine.

Di errori ne abbiamo fatti tanti e ne faremo ancora: abbiamo sbagliato a fossilizzarci nei primi due anni sulla gestione dell’ordinario lasciando passare un’ idea di immobilismo quando invece di immobile non c’era assolutamente nulla. Abbiamo sbagliato nell’utilizzare poco strumenti come stampa, TV, commissioni consiliari per dare risalto all’operato della giunta. Siamo stati ingenui nel pensare che se fai una cosa corretta e sacrosanta ti possa venire sicuramente riconosciuta. In questa politica, per il principio dell’assurdo, ti devi difendere anche quando sei nel giusto.

Per lo più sono stati problemi legati alla mancata o errata comunicazione associata alla nostra inesperienza e riluttanza all’apparire.

Il Pd è sempre, giustamente, stigmatizzato come un partito diviso. Ma anche voi a Parma non scherzate, frazionati tra consiglieri comunali, Amici di Beppe Grillo, Parma 2.0, grillini ribelli e ortodossi… pensi che in vista delle comunali del 2017 sia possibile una ricomposizione interna a livello locale e con Grillo?

Vedo più critica la situazione PD dove si è già materializzata una scissione e potrebbe essere l’inizio di una serie di fuoriuscite. Il PD è diventato veramente la rinascita della vecchia DC e chi si è ritrovato in questo partito da fiero uomo di sinistra non si può riconoscere.

Come M5S, la situazione è più semplice di quanto non si possa credere. A livello locale abbiamo gli stessi problemi del resto dell’Italia e questi sono dovuti principalmente alla mancanza di regole e di struttura. Siamo all’interno di un contesto di apertura massima nei confronti di chiunque voglia dirsi appartenente all’universo M5S e lo scotto è l’ingresso di personalità di ogni genere che interpretano l’idea di Movimento a piacimento, riempiendo i “vuoti” con proprie soluzioni interpretative.

Quando governi, viene tutto amplificato e il risultato è la nascita di “gruppi” di ogni genere, alcuni formati e attenti, altri uniti dall’essere contro qualsiasi cosa diversa da loro stessi.

Basterebbero regole chiare e un controllo in delega a rappresentanti locali anziché un tentativo di controllo centrale come quello attuale.

Guardando nel fronte del centrosinistra cosa vedi in vista delle comunali del 2017? Un candidato per vincere le elezioni ce l’hanno? E sul fronte del centrodestra?

Parlandone anche con giornalisti “esperti”, ci si rende conto che seduto nei banchi della nostra opposizione non c’è una figura che abbia la fisionomia del “sindaco”. A sinistra sono più interessati alle faide interne e difficilmente questi contesti portano alla nascita di una figura autorevole. Per questo motivo prevedo un candidato di partito come Pagliari per il PD o ciò che resterà del PD… e un leghista rampante per la destra che possa strizzare l’occhio a Casapound e nello stesso tempo alle lobby cittadine dai noi ignorate.

Andrea Marsiletti

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