Finanziamenti, “sentenza bomba della Cassazione”

La Suprema Corte chiamata con la sentenza n. 17024/2015 ad esprimersi sull’interpretazione di una clausola di una polizza Vita, predisposta da una primaria Compagnia di Assicurazione, così conclude: “Tutte queste previsioni, ciascuna delle quali già di per sé gravosa, messe insieme formano un cocktail giugulatorio ed opprimente per il beneficiario, e per di più senza alcun reale vantaggio per l’assicuratore, che non sia quello di frapporre formalistici ostacoli al pagamento dell’indennizzo. Da quanto esposto consegue che la Corte d’appello, nel dichiarare nulla (..omissis..) la clausola n. 16 del contratto, ha statuito in modo conforme a diritto.”

Con questa sentenza la Corte fa piazza pulita delle politiche seguite congiuntamente da Banca d’Italia e Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) a scapito dei consumatori.

Marcello Spaggiari, legale di Federconsumatori, spiega le numerose criticità che emergono dal documento: “Esclusioni, limitazioni e carenze tali da ridurre significativamente la portata delle garanzie; modalità di offerta dei contratti non sempre improntate a canoni di trasparenza e correttezza; costi che potrebbero essere eccessivi e poco giustificati; forte pressione esercitata sui clienti dalle reti distributive, in prevalenza banche e intermediari finanziari, per collocare polizze che dovrebbero essere facoltative; frequente applicazione del premio unico con provvigioni precontate a favore dell’intermediario, a volte superiori al 50% dello stesso”.

Il documento ha indubbiamente il merito di portare a coscienza del pubblico le gravi lacune presenti in questa tipologia di polizze e di denunciare gli esosi profitti lucrati dalla vendita di tali prodotti dagli intermediari finanziari, volti ad anteporre il proprio interesse trascurando le vere esigenze assicurative dei consumatori. Controlli carenti e interventi tardivi hanno creato un vuoto colmato ora in parte dalla sentenza della Cassazione.

In sostanza, i toni sferzanti e il contenuto di questa sentenza  dovrebbero rappresentare un grave monito per le Compagnie Assicurative e l’occasione per i consumatori di alzare il proprio livello di attenzione sulle polizze abbinate ai finanziamenti, tenendo  sempre presenti gli alti costi che le stesse comportano, le scarse coperture che offrono, le difficoltà nell’ottenere gli indennizzi e gli alti profitti che gli intermediari finanziari traggono dalla loro vendita.

L’invito di Federconsumatori Parma, rivolto a coloro che si trovano in difficoltà nell’ottenere gli indennizzi o che sono in procinto di chiedere finanziamenti, è quello di rivolgersi alla sede di via Spezia a Parma, per poter fruire di un’adeguata assistenza sin dall’inizio delle trattative.

Federconsumatori Parma

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