“Dimissioni dei ciarlatani!”

25/06/2009
 
“Per i cittadini parmigiani di fede islamica più diritti e maggior conoscenza dei doveri”. Con questa affermazione (clicca qui) l’assessore Manfredi ha confermato la sua predilezione a prendere in giro i cittadini di Parma e tutti gli islamici: pensava con una simile affermazione di aver creato o inventato la formula magica dell’integrazione: balle. In realtà fomenta l’odio razziale continuando a trattare le problematiche legate all’immigrazione e all’integrazione con una superficialità che rasenta una macchiavellica finalità di provocare scontri razziali: come si fa ad equiparare gli immigrati residenti a Parma con i cittadini parmigiani? E perché loro devono avere più diritti ma i doveri conoscerli soltanto? Perché, per integrare gli islamici, devono imporre illegalmente e illecitamente una moschea dove non può esserci?
Oggi hanno riproposto quella prosopopea di falsità che già era alla base della delibera che spostava la moschea, anzi il centro culturale islamico, da Borgo S. Giuseppe al capannone di Via Campanini e già inserite nel Patto di cittadinanza datato 28 novembre 2007. Questo patto, ora riproposto nelle stesse forme e contenuti, era l’invenzione del secolo con cui giustificare tutta l’operazione moschea; ma in un anno e mezzo, oltre a non aver portato a nulla di reale e concreto, è stato ampiamente disatteso nelle sue finalità. Perché se nulla di quanto sottoscritto allora è stato realizzato, quei locali sono stati continuamente utilizzati? E per finalità non contemplate nel patto?
Voglio infatti sottolineare un altro spergiuro dell’Assessore Manfredi: aveva promesso e sottoscritto che se quei locali fossero stati utilizzati al di fuori delle finalità inserite nel patto di cittadinanza avrebbe chiuso i locali: nella fattispecie quei locali non dovevano essere adibiti a luoghi di culto, cioè non dovevano essere utilizzati per pregare.
Ebbene voglio ricordare allo smemorato Assessore quanto comunicato dal Comandante della Polizia Municipale Giovanni Maria Jacobazzi al Servizio Ordinamento e fonti delle autonomie locali Ufficio abusi edilizi e attività sanzionatoria e protocollato in data 10 giugno 2009: “in data 30.05.2008,personale del Nucleo Polizia Edilizia di questo Comando, in seguito ad esposto del signor Piazza Cesare, ha accertato che, alle ore 13.30, l’edificio sito in Parma, via P. Campanini n. 6/4, sede della Comunità Islamica di Parma e Provincia, veniva utilizzato per la preghiera del venerdì sacro. Nella sala riunioni erano presenti circa trecento persone. Il verbale di sopralluogo e la relativa annotazione di servizio del personale operante sono stati trasmessi a codesto Servizio con nota prot. gen. n. 112733 del 21.06.2008 che ad ogni buon fine si allega in copia. Tanto si comunica per gli eventuali provvedimenti di competenza”. Perché ha tenuto nascosto l’esito di questo sopralluogo? Perché il nostro fantasioso Assessore non ha chiuso già allora la moschea? Perché non lo fa adesso seguendo per esempio le orme del suo collega, molto più fornito di attributi, di Piacenza?
Questa è l’immagine e fedele rappresentazione del modo di operare dell’Amministrazione di Parma: balle, balle e poi ancora balle confidando nella buona fede dei cittadini considerati degli esseri inferiori a cui tutto può essere imposto. Ma anche il più pacifico degli esseri umani ha diritto ad un principio morale ed etico inderogabile: il rispetto; ed è proprio in ossequio a questo principio che chiediamo a gran voce le immediate dimissioni di un Assessore che ha disatteso le più comuni leggi etiche e morali nei confronti dei cittadini che amministra, siano essi italiani o immigrati.

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