“Un’occasione da Dio”: il candore di una comicità vecchio stile

Il pianeta Terra sta per essere distrutto da un gruppo di alieni che si ritengono dotati di una moralità superiore. Come da prassi, prima di passare all’attacco mettono alla prova la specie che intendono estinguere, dandole un’ultima possibilità. Casualmente scelgono uno degli umani che, inconsapevole, sarà investito di un’enorme responsabilità: salvare la Terra. L’uomo pescato dal mazzo è Neil Clark, un insegnante inglese con ambizioni da scrittore frustrate. Gli alieni danno a Neil un’occasione da Dio: può realizzare tutto ciò che desidera. Gli basta dirlo e muovere la mano. Se il terrestre utilizzerà questo potere straordinario per fare qualcosa di buono, il pianeta verrà graziato. Altrimenti sarà raso al suolo.
Alzi la mano chi non ha mai sognato di poter realizzare tutti i suoi desideri con un solo cenno. Da non dover più svolgere le noiose incombenze domestiche a essere stimati dal proprio capo, da diventare milionari a ricoprire la carica di presidente degli Stati Uniti, ogni scusa è buona per agitare la lampada di Aladino. Oppure, molto più semplicemente, si può essere un po’ sfigati e innamorarsi della bella vicina del piano di sotto, quella che non si sa proprio come fare a invitare a cena. È il caso del nostro protagonista, un affabile e disilluso insegnante, costruito apposta per suscitare empatia e per combinarne di tutti i colori alle prese con l’improvvido potere divino. Sempre bonariamente parlando, perché questa è una commedia dove trionfano i buoni sentimenti e dove i cattivi non fanno mai paura sul serio. Elegia dell’uomo qualunque e dell’amicizia uomo-cane, questo film ha il sapore di un’ingenuità vecchio stile, così lontana dalla sprezzante e corrosiva comicità in voga oggi.
Scritta e diretta da Terry Jones – membro del gruppo comico inglese dei Monty Python – questa commedia sa far ridere in maniera spontanea, anche quando ci si vorrebbe trattenere di fronte al ridicolo poco sofisticato, seppur mai volgare, di certe scene. Trionfo di una leggerezza anni Novanta che appare ormai superata, questo film ha una sceneggiatura improbabile e un andamento prevedibile, ma punta sul candore stilistico e sulla capacità di un interprete rodato, Simon Pegg, che veste a pennello i panni dello sfigato professore innamorato e pasticcione, spalleggiato dal suo fedele cane che ha una voce di tutto rilievo, quella di Robin Williams nel suo ultimo lavoro cinematografico. Al contrario, Kate Beckinsale si prende fin troppo sul serio, in un film dove un uomo medio può resuscitare i morti o far sì che i bisogni del suo cane si auto-puliscano. Se quello che cercate è una comicità cattiva, avrete sempre la possibilità di provare ad agitare la mano per smaterializzarvi dalla sala.

(Si ringrazia Mymovies.it per la collaborazione)
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