La Cgil fotografa la congiuntura

26/06/2009
h.15.30

È stato presentato nella mattinata odierna nell’Auditorium dell’Assistenza Pubblica il nuovo “Osservatorio sull’economia e il lavoro in provincia di Parma”, promosso dalla Cgil territoriale e realizzato dall’IRES (Istituto Ricerche Economiche e Sociali) dell’Emilia-Romagna, a cura di Davide Dazzi.
L’incontro, aperto dall’introduzione di Fabio Garavina, segretario confederale Cgil Parma, ha visto la presentazione della ricerca a cura dell’autore Davide Dazzi, ricercatorie IRES Emilia-Romagna. A seguire, dopo i saluti del presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, si è sviluppato un partecipato dibattito a cui sono intervenuti Rossella Giavarini, vice presidente UPI, Pier Giorgio Ghirardini, responsabile Servizio OML della Provincia di Parma, e Paolo Bertoletti, segretario generale Cgil Parma.
L’Osservatorio nasce dall’esigenza di costruire un luogo in cui raccogliere e sistematizzare i diversi dati e le fonti statistiche relative all’intreccio tra fenomeni economici, occupazionali e sociali che disegnano lo scenario provinciale, integrando la già raffinata reportistica prodotta da realtà istituzionali come la Provincia e la Camera di Commercio.
Rappresenta dunque uno strumento che vuole portare a sistema una già cospicua varietà informativa, arricchendola con le valutazioni e informazioni di pertinenza del sindacato, con un obiettivo strategico: quello di arrivare ad una conoscenza diffusa ed esaustiva del territorio, premessa indispensabile per una organizzazione sindacale che, secondo un consolidato orientamento europeo, intenda essere in grado di cogliere i cambiamenti in atto e anticiparli.
Soprattutto in una prospettiva di superamento dell’attuale fase recessiva e di individuazione degli strumenti più adatti a contenere la perdita occupazionale e a tutelare i lavoratori colpiti dalla crisi produttiva in atto.
E proprio la crisi è il tema dominante dei dati prodotti dal primo numero dell’“Osservatorio”, che fotografano una congiuntura difficile e ancora lontana dal cambiare segno, con quasi 3000 persone che hanno perso l’occupazione dallo scorso ottobre, come segnalato dallo stesso rapporto dell’OML provinciale e con altri segnali preoccupanti.
In particolare il grave calo demografica della nostra montagna, che registra perdite superiori a quelle di ogni altro territorio montano in regione, e l’aumento significativo dei contratti a part-time.
Si registra anche la sostanziale tenuta del numero delle imprese, che tuttavia non deve far pensare ad una vitalità produttiva in controtendenza con la situazione nazionale: al contrario, secondo il sindacato, sarebbe il segno di una destrutturazione e frammentazione del ciclo produttivo, come evidenzierebbe il gran numero delle ditte individuali, ad esempio in edilizia, che di fatto altro non sono che rapporti di lavoro dipendente camuffato.
Per quanto riguarda il ricorso alla cassa integrazione, l’ondata che ci si attendeva per maggio è stata, stando ai dati, più attenuata del previsto, ma tutti gli interlocutori presenti hanno concordato nel ritenere particolarmente fondata l’attesa di una recrudescenza della crisi per l’autunno, quando probabilmente, dopo la pausa estiva, numerose aziende si troveranno a fare i conti con un ulteriore calo degli ordinativi su scala nazionale e internazionale.

Cgil Parma
Ufficio Stampa

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