Presentata in Comune la stagione del Teatro delle Briciole 2015/16

E’ stata presentata oggi la stagione 2015/16 del Teatro delle Briciole, “Mostri Sacri”, che inizierà il 31 ottobre e proseguirà fino ad aprile con tantissime proposte dedicate all’infanzia e agli adulti.

“Il coinvolgimento della città – ha detto il sindaco Federico Pizzarotti – deve essere un punto fondamentale per le istituzioni culturali: il coraggio di questa programmazione e delle persone che la hanno costruita va nella direzione di ricercare gli spettatori e portarli a teatro, con la volontà non di costruire un algoritmo basato sull’incasso, ma di creare nuovi mondi”.

“Si tratta di una stagione molto ricca – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris – che testimonia la collaborazione ad ampio raggio delle realtà del territorio. Il Teatro delle Briciole si riconferma un teatro da vivere, non solo sul palcoscenico e in platea, ma proprio come luogo in cui ritrovarsi”.

“Questa presentazione – ha detto Roberto Delsignore, Presidente Fondazione Monte di Parma – è una occasione importante per dimostrare la collaborazione tra pubblico e privato nel supportare un impegno e una ricerca da parte del Teatro delle Briciole che già sulla carta stupisce e coinvolge”.

A margine della conferenza stampa Luca Severini, Direttore Regionale di Intesa Sanpaolo ha dichiarato: “nel nostro ruolo di banca fortemente radicata sul territorio e inserita nel Gruppo Intesa Sanpaolo, sosteniamo con entusiasmo le principali iniziative culturali, che valorizzano l’attività della città, in modo nuovo e originale, a beneficio della comunità e dei turisti”.

A spiegare la nuova stagione sono intervenute Flavia Armenzoni, Beatrice Baruffini e Alessandra Belledi, direzione artistica Teatro delle Briciole.

“Siamo orgogliose del riconoscimento di “centro di produzione” che abbiamo ottenuto – ha sottolineato Flavia Armenzoni – Un passo importante per noi che sentiamo l’impegno e la responsabilità di fare teatro, senza trasformarlo mai in un atto di consumo, ma facendo ricerca sul territorio, ascoltando la città”.

Il titolo della stagione 2015/16, Mostri sacri, racchiude in sé l’omaggio ad una vitale opposizione, ad una unione degli opposti che è elemento connaturato alla libertà dell’espressione artistica, ma che assume particolare forza in uno spazio percorso dall’ambiguità di segni qual è, da sempre, la lingua del teatro.

“Il mostro sacro – ha spiegato Beatrice Baruffini – è ciò che spaventa e affascina, che allarma e seduce, che turba e incuriosisce. I mostri sacri in questa accezione sono gli artisti che lasceranno un segno sulla stagione attraversandola con i loro pensieri, ma sono anche gli spettatori, le persone che continuano ad amare e a frequentare il teatro, a farsi interrogare dalla sua molteplicità di domande, di dubbi, di indagini sul mondo”.

Mostri sacri sono anche i temi e le icone che contrappuntano il programma degli spettacoli, da Fred Buscaglione a Dante, per citare due nomi volutamente, proficuamente diversi, oppositivi. Lo è l’infanzia, la nuova generazione che mette il teatro di fronte a nuove sollecitazioni, a nuovi cambiamenti. Infanzia intesa come linguaggio, respiro, movimento, direzione.

“Vogliamo dare allo spettatore – ha detto Alessandra Belledi – la possibilità di andare verso quello che non conosce, di fare un viaggio nell’altrove, in mondi sconosciuti.

Le 3 rassegne che compongono la programmazione sono legate tra loro da questa volontà come dalla forte presenza di autori letterari, dal tema delle differenze di genere (e del mondo di stereotipi che gira intorno ad esso), dal tema del tempo e dell’attesa, ma anche da una grande attenzione per la creatività emergente e per l’interdisciplinarità dei linguaggi”.

TRE STAGIONI

Un posto per i ragazzi, Weekend al Parco, Serata al Parco. Tre rassegne teatrali che compongono un unico viaggio nella scena contemporanea. E che propongono un itinerario ricco e articolato composto in questa stagione da 50 titoli per 127 repliche. Tre rassegne pensate per pubblici diversi, rivolte a fasce d’età che coprono l’intero arco della vita, dalla prima infanzia alla giovinezza alla maturità.

Un posto per i ragazzi

Un posto per i ragazzi propone da più di trent’anni al mondo della scuola un ricco calendario di appuntamenti rivolti a un’amplissima fascia di età, dalla prima infanzia all’adolescenza alla prima giovinezza, dai 3 ai 20 anni. La lunga esperienza e la speciale cura nella relazione con gli insegnanti e con gli studenti, la ricchezza e la varietà dei testi messi in scena, degli approfondimenti tematici e dei linguaggi sperimentati sono la cifra di una rassegna storica, che ha formato generazioni di studenti e di cittadini, in cui bambini e ragazzi condividono con gli insegnanti la nuova esperienza di spettatori teatrali, facendo dell’incontro con il teatro un’occasione di apprendimento e insieme un`esperienza emozionale che si integra con il percorso scolastico, forma il gusto, fa scoprire autori e storie, accende illuminazioni, deposita sogni, lascia tracce nella memoria.

Weekend al Parco

in Weekend al Parco i bambini e i ragazzi trovano nel teatro la domenica pomeriggio una occasione in più da vivere con i genitori e con gli adulti: è la famiglia di oggi, nella sua complessa e rinnovata composizione ed evoluzione, il destinatario della rassegna, che potrà prolungare la sua permanenza anche dopo lo spettacolo in teatro grazie alle vetrine tematiche di libri a cura della Biblioteca di @lice, con cui si conferma la collaborazione. E confermata è anche la preziosa collaborazione con Conad, che regalerà 150 abbonamenti a studenti delle scuole della provincia di Parma, contribuendo in tal modo alla promozione della cultura teatrale nel territorio.

Il teatro come strumento di esplorazione e immaginazione di un mondo in continuo cambiamento. Teatro e circo, recitazione e teatro fisico, teatro d’attore e teatro d’oggetti e di figura si intrecciano sulla scena in una miscela che è costruzione di un mezzo espressivo nuovo. Un posto per i ragazzi e Weekend al parco superano la rigida distinzione tra le arti performative proponendo alle giovani generazioni nei loro diversi momenti di crescita appuntamenti in cui il teatro si fonde, fino a sconfinare profondamente, con la musica (I musicanti di Brema), con la lirica (Butterfly), con il canto e la danza (L’uccello di fuoco), con il circo (Il circo delle bolle di sapone), in modo particolare con il teatro di figura e di oggetti in moltissimi spettacoli, e in modo preponderante in Impertinente, il festival delle figure animate realizzato in collaborazione con il Castello dei Burattini, che anche la rassegna di teatro contemporaneo Serata al Parco.

L’origine dell’universo, la vita come successione di attese, come viaggio iniziatico e di conoscenza, gli stereotipi e il mescolamento di genere, la alienazione dell’uomo nella violenza della guerra, sono alcuni tra gli orizzonti tematici affrontati nei due percorsi (e anche in Serata al Parco in varia misura tornano motivi analoghi), arricchiti da una significativa presenza di autori e testi classici della tradizione favolistica o letteraria, fatti oggetto però di una riscrittura moderna che si avvale di diverse modalità espressive, dalla musica ai burattini: dai Miserabili di Victor Hugo a Robinson Crusoe di Daniel Defoe, da Cyrano di Edmond Rostand a Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle, da Giacomo Leopardi a Giacomo Puccini a Italo Calvino, e per il filone fiabesco dai Tre porcellini ai Musicanti di Brema al Brutto anatroccolo.

Serata al Parco

L’adesione a una visione del teatro come struttura linguistica aperta, abitata da continui sconfinamenti nella musica, nella danza, nel video, nel rap, nell’animazione trova espressione con forza anche nella rassegna di teatro contemporaneo. Musicalmente, l’attenzione per un progetto di recupero rigoroso della musica popolare emiliana (il concerto inaugurale dell’Officina del Battagliero), convive con l’omaggio a Fred Buscaglione, inedito esperimento musicale di un gruppo off storico come Fanny & Alexander, e con l’esercizio di lettura di Dante per voce e violoncello di Chiara Guidi, una delle anime della Socìetas Raffaello Sanzio.

La presenza della musica, nella forma di un atipico djset, unita al video, è un tratto forte del nuovo lavoro di Motus, ritratto autobiografico e inno androgino di Silvia Calderoni al mescolamento dei generi. E un djset è il ring conclusivo in cui confluisce Stato di felicità permanente, festa esemplarmente in bilico tra teatro e rap firmata dai Fratelli dalla Via, giovani artisti che il Teatro delle Briciole ha ospitato in più occasioni, acuti decifratori dei sussulti generazionali di un Veneto in preda alla stagnazione economico-antropologica dopo i fasti del Nordest locomotiva d’Italia.

E’, quello della valorizzazione dei nuovi talenti del teatro italiano, uno degli impegni costanti del Teatro delle Briciole, che si concretizza anche in questa stagione nella presenza di CollettivO CineticO, già autore di un progetto affidatogli dal Teatro delle Briciole come Sherlock Holmes, con la sua ricerca sull’essenza profonda del movimento corporeo tra teatro e danza, e come quella di Big Action Money, che traduce e mette in scena Ivan Vyrypaev, nuovo astro della drammaturgia russa.

Una valorizzazione che da anni è uno spazio monografico, ONT – Osservazione nuovi talenti, che ospita le novità emerse dal Premio Scenario, e che dialoga idealmente con individualità di conclamata fama: Marco Baliani, Sonia Bergamasco, Ascanio Celestini, Giuliana Musso (che forma un inedito terzetto con Marta Cuscunà e Antonella Questa, esploratrici della questione femminile tra ironia e inchiesta), gli stessi Motus, Fanny & Alexander e Chiara Guidi, e con artisti europei di rango come Agnès Limbos e Alain Moreau, che compongono un focus conclusivo di teatro di figura in assonanza con la finestra dal già citato festival Impertinente.

E’ un dialogo a cui il Teatro delle Briciole invita anche il pubblico, per andare insieme oltre il tempo dello spettacolo attraverso conversazioni con le compagnie condotte da docenti universitari come Roberta Gandolfi, Maria Candida Ghidini, Mariolina Bertini. Sono occasioni in cui il teatro recupera la sua funzione storica di spazio di dibattito e ragionamento collettivo, arricchito da momenti di degustazione offerti da aziende del territorio.

QUI. CARICHI D’INFANZIA

UN NUOVO PROGETTO, UN PROGRAMMA DI INCONTRI DEDICATI ALL’INFANZIA

Tra i mostri sacri a cui la stagione è dedicata c’è, scrivevamo all’inizio, l’infanzia. Non a caso, perché intorno all’infanzia nasce un nuovo progetto. Qui, carichi d’infanzia è un invito ad avvicinarsi all’infanzia per continuare a sancirne il ruolo. Ed è un appello rivolto a maestri, genitori, sociologi, pedagogisti, psicologi, fratelli, sorelle, amici, ma anche a chi ha semplicemente voglia di continuare a difendere l’età dell’infanzia. L’infanzia come primo sguardo sul mondo, che cerca custodi attenti, mani abili, cervelli raffinati, occhi discreti. I “carichi d’infanzia” sono artisti con i quali il Teatro delle Briciole collabora da tempo, ai quali è stato chiesto di mettere in comune il loro sapere, di creare un momento dedicato all’infanzia. Ma sono anche studiosi come Elena Luciano, ricercatrice di pedagogia dell’Università di Parma. Ne è nato un calendario di undici appuntamenti nella forma del dialogo o della pratica teatrale, che attraverseranno tutta la stagione, da ottobre 2015 a marzo 2016.

LA FORMAZIONE

Si amplia l’offerta formativa nella stagione 2015/16, con la prosecuzione di progetti avviati da tempo e nuove collaborazioni. La città in_visibile è il titolo del laboratorio biennale di pratica teatrale della coreografa Elisa Cuppini e dell’attore Savino Paparella, protagonisti di un ormai pluriennale percorso didattico, a cui si affianca quest’anno il drammaturgo Matteo Bacchini. Il progetto di quest’anno cresce e si suddivide in due gruppi, uno rivolto ai ragazzi dai 10 ai 15 anni, l’altro dai 16 ai 25 anni. Una nuova collaborazione, sul versante formativo, è quella con Emanuela Dall’aglio, complice di importanti incursioni da alcuni anni nel cartellone di stagioni e festival del Teatro delle Briciole, e ora anche curatrice di Mostri quotidiani, laboratorio di costruzione e cartapesta per bambini e genitori, che nel titolo si richiama alla dedica complessiva ai mostri che disegna l’intera traiettoria della stagione. Ai bambini dai 6 ai 10 anni è rivolto invece Little bang, laboratorio condotto da Riserva Canini, incentrato sullo stesso tema affrontato dalla compagnia nello spettacolo omonimo ospitato in stagione. E in dialogo con la stagione, strettamente collegato a Stato di felicità permanente, è il laboratorio di free style da cui trae origine la festa d’autore firmata dai Fratelli Dalla Via. Frutto ulteriore di una collaborazione con l’Università di Parma, una relazione che si dirama in vari filoni in questa stagione, e in particolare con la cattedra del professor Luigi Allegri, è L’arte immateriale. fare teatro con la luce e l’ombra: il teatro d’ombre contemporaneo, laboratorio di teatro d’ombre condotto da Fabrizio Montecchi e Nicoletta di Teatro Gioco Vita. L’iniziativa è inserita nelle manifestazioni organizzate dall’Università degli Studi di Parma e dal Teatro delle Briciole in occasione dell’Anno Internazionale della Luce proclamato dall’Unesco per il 2015. Accanto alla proposte formative realizzate dentro il Teatro al Parco, si affiancherà una serie di progetti che si svolgerà dentro gli istituti scolastici del territorio.

UN CENTRO DI PRODUZIONE

Nella stagione 2015/16 verranno rappresentati dodici titoli di spettacoli di produzione, presentati in numerose rassegne e festival nazionali e internazionali e naturalmente nelle rassegne del Teatro al Parco. In questa stagione il tour all’estero tocca la Polonia, la Spagna, la Svizzera, il Belgio e la Francia con 5 spettacoli: Il viaggio ovvero una storia di due vecchi, Pop up, un fossile di cartone animato, John Tammet fa sentire le persone molto così :-?, Con la bambola in tasca, Play. Due titoli tra questi, Pop up, un fossile di cartone animato e John Tammet fa sentire le persone molto così :-?, saranno rappresentati a Parigi nel mese di marzo. Tre sono le nuove produzioni al debutto: Era ieri, Across the Universe e Una vita fuoriposto.

Era ieri, scritto da Beatrice Baruffini e Agnese Scotti (Baruffini firma anche la regia), sarà un viaggio all’indietro nel tempo, milioni di anni fa: una paleontologia teatrale, che fonde con le armi del teatro scienza e immaginazione. E’ la prima tappa di un progetto triennale intitolato Disumano, dinosauri, robot e alieni: tre storie senza l’uomo, che parlano di esseri “superiori o inferiori alla natura umana”, e che potremmo definire “anti-antropocentriche”.

Across the Universe è la seconda tappa del cantiere produttivo Custodi nuovi talenti. Accanto al Cantiere Nuovi sguardi per un pubblico giovane, il Teatro delle Briciole ha ideato nel 2012 questo progetto di sostegno a giovani artisti cresciuti nella sua “officina“, per accelerare e favorire la nascita di nuove produzioni rivolte al pubblico giovane, da loro ideate e dirette per la prima volta (la prima tappa del Cantiere è Il viaggio ovvero una storia di due vecchi).

Across the Universe esplora il rapporto tra il mondo dei desideri e degli affetti quotidiani, di cui ci sentiamo protagonisti assoluti e insostituibili, e quello dell’Universo, fatto di materie sconosciute, particelle elementari, distanze impensabili, domande aperte, in cui l’uomo e l’Io non sono che una parte infinitesima della già infinitesima parte della materia esistente.

Una vita fuoriposto è tratto dal libro Gente di strada del sociologo Alessandro Bosi (ed. Battei, 2014), una ricerca promossa dalla Fondazione Mario Tommasini Onlus di Parma, che sa rivelare uno sguardo “alieno” su vita, affetti, luoghi che pure vediamo ogni giorno. Piergiorgio Gallicani, regista e interprete, ne ricava un monologo teatrale che indaga il rapporto tra le persone in difficoltà e i processi di trasformazione degli spazi urbani. Verranno inoltre proposti percorsi di approfondimento alle scuole guidati dal professor Bosi e dal regista.

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