Comunali di Parma 2017…. si parte! Prime riflessioni

L’estate 2015 è finita, da adesso parte “ufficialmente” la lunga corsa verso le prossime comunali di Parma della primavera 2017.

Chi andrà al ballottaggio?

Allo stato dell’arte è difficile dirlo, ma credo che alcune riflessioni “macro” già si possano fare.

In questi ultimi decenni di sconfitte alle comunali il centrosinistra di Parma ha dimostrato di essere capace di tutto (in negativo) e, con qualche qualificata e qualificatissima eccezione che conferma la regola, di disporre di una classe politica mediocre e grigia, anche nelle sue forme più giovanilistiche, indifferente, quando non invisa, alla città, e di riuscire sempre a sbagliare le mosse, in spregio alla legge dei “grandi numeri”. Quindi, con loro mai dire mai, ma pensare che il Pd non riuscirà ad andare al ballottaggio vorrebbe dire sopravvalutare la loro incapacità.

La soglia per accedere al ballottaggio, che nel 2012 Pizzarotti ha fissato al 19%, nel 2017 sarà più alta. E l’asticella la fisserà il probabile candidato/a sindaco della Lega Nord che ai blocchi di partenza può contare su un bel pò di voti, ovvero sul 22% raccolto in città dal Carroccio alle regionali dell’anno scorso e sul 5% di Forza Italia. Certo, le regionali sono diverse dalle comunali, ma il sottoscritto non è tra quelli che scommette su un indietreggiamento della Lega Nord. Non ne vedo i presupposti.

Pizzarotti andrà al ballottaggio?

Innanzitutto Pizzarotti dovrà riuscire ad ottenere l’utilizzo del simbolo del M5S dai proprietari Grillo e Casaleggio. Non sarà facile. Una lista civica Pizzarotti che dividesse i voti con quella ufficiale del M5S sarebbe spacciata.

A Pizzarotti non mancano, poi, i problemi amministrativi, in primis la famigerata raccolta differenziata porta a porta che ha portato all’eliminazione di tutti i cassonetti.

Credo che la consequenzialità, più o meno razionale, rifiuti-degrado-declino sia il motivo delle critiche più diffuse all’amministrazione grillina da parte della gente comune alla quale non importa nulla dell’ortodossia della differenziata, se non per attribuirle la colpa del degrado incarnato da sacchi sui marciapiedi e da bottiglie di birra per strada… e anche delle pisciate e vomitate contro i muri, che in realtà poco c’azzeccano con le modalità gestionali di raccolta dei rifiuti urbani. Visto con gli occhi di oggi quel video (v. sotto) del Comune che celebrava il “funerale dell’ultimo cassonetto di Parma” con musica e balli ricorda tanto l’orchestra che suonava autoreferenziale sul ponte del Titanic mentre la nave affondava tra gli iceberg.

Il più importante risultato amministrativo della giunta Pizzarotti, la messa in sicurezza complessiva dei conti delle partecipate del Comune del Parma vicine al default, è già un argomento “bruciato”, e ancora di più lo sarà nel 2017. Comunicato nei modi e nei tempi giusti, da solo avrebbe potuto rappresentare un risultato sufficiente per dare valore al quinquennio di un’amministrazione comunale… ma la comunicazione è stata gestita male, tutto è stato banalizzato e svilito alla tiritera di un lamento noioso. E così la riduzione del debito viene oggi più percepita come la giustificazione di un presunto immobilismo o un accanimento contro i cittadini che come un merito amministrativo.

Tutto ciò se Pizzarotti deciderà di ricandidarsi e di non fare come Cincinnato che depose la dittatura e tornò privato cittadino. In quest’ultimo caso sarà una sfida classica centrosinistra contro centrodestra, Renzi contro Salvini.

Se azzecca il candidato il Pd parte favorito, se lo sbaglia per l’ennesima volta entra nel Guinness dei Primati.

Andrea Marsiletti

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