9 ottobre 1974: muore Schindler che salvò 1.200 ebrei

Nell’Ottobre 1974 moriva all’età di 66 anni il tedesco Oskar Schindler. Durante il nazismo, al quale aveva aderito diventando membro del partito, Schindler gestiva una fabbrica a Cracovia nella quale utilizzava come lavoratori operai polacchi del vicino ghetto ebraico.

Quando nel 1943 le autorità militari decisero di chiudere il ghetto e deportarne gli abitanti, Schindler riuscì a convincere alcuni comandanti tedeschi a permettere il trasferimento degli operai al campo di lavoro di Plaszow, salvandoli in questo modo dai campi di sterminio.

Nel 1944 le SS deportarono tutti gli ebrei di Plaszow ad Auschwitz, ma Schindler, correndo personalmente dei rischi, corruppe gli ufficiali affinché gli consentissero di trattenere i suoi operai e di aprire una nuova fabbrica di munizioni nella Cecoslovacchia ancora sotto controllo del Reich.

Alla fine della guerra Schindler rimase senza più capitali e andò in bancarotta, ma era riuscito a salvare la vita di 1.200 persone. Nel 1962 il Yad VaShem, l’istituto israeliano per la memoria dell’Olocausto, lo dichiarò “giusto tra i gentili” e alla sua morte, avvenuta nel 1974, venne sepolto per sua volontà in Israele, nel cimitero cattolico del monte Sion.

Alessandro Guardamagna

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