Leggere tra le ruspe: “Tutto bene, Madama Ferraris?”

In risposta al comunicato del Comune di Parma del 7 ottobre sulla fine del lavoro di revisione delle raccolte di periodici dell’Emeroteca Comunale.
Ci fa piacere leggere dell’Emeroteca Comunale – con tanto di lettere maiuscole – quando in realtà l’Emeroteca Comunale, come istituzione autonoma, non c’è più, soppressa da una determina di  giugno dell’anno scorso (DD-2014-1145 DEL 26/06/2014)
Tale determina appare, oggi, un astuto cavallo di Troia per eliminare le funzioni specifiche dell’Emeroteca (tra le quali la conservazione ha un ruolo importante) e poter diffrangere quel che rimane, terminato lo scarto, all’interno del progetto della nuova Civica approvato il 2 ottobre 2014.
Siamo d’accordo sul fatto che lo scarto sia stato – come dite voi –«imponente» e «importante»: le immani proporzioni del materiale scartato escludono ipso facto che si sia trattata di attività ordinaria.
Purtroppo per voi abbiamo letto la documentazione che la Soprintendenza vi ha inviato (un documento, segretato dal Comune di Parma ma inviatoci dalla Soprintendenza, è visionabile a questo link. L’iter di approvazione da parte della Soprintendenza è stato tutt’altro che agevole, come invece volete far credere al lettore distratto. La Soprintendenza ha ripetutamente tirato le orecchie all’amministrazione, dapprima per la stesura delle Linee guida per lo svecchiamento dei periodici e successivamente per i criteri adottati e non rispettati. Inoltre la Soprintendenza è entrata nel merito delle riviste che si volevano scartare, proibendo lo scarto di alcune e sconsigliando, con manifesto stupore, quello di altre (speriamo vivamente che sia stata ascoltata). In altre parole la Soprintendenza ha elargito una lezione di biblioteconomia a coloro che hanno stilato l’elenco delle proposte di scarto, i quali non sono nemmeno stati in grado di verificare quante volte i titoli che intendevano scartare fossero presenti in biblioteche regionali o nazionali.
Non va inoltre scordato che, nell’attesa dell’approvazione da parte della Soprintendenza, le riviste scelte per lo scarto sono state ammassate alla rinfusa nel sottocrociera dell’Ospedale Vecchio, dove sono rimaste dei mesi, in un primo tempo addirittura senza alcuna protezione.
Quanto al progetto della nuova Civica («il nuovo layout sarà infatti centrato sull’utente, per creare uno spazio gradevole, attraente, capace di valorizzare al massimo lo scaffale aperto e l’esposizione tematica del materiale documentario, libri, DVD e periodici»), per il quale non è stata minimamente coinvolta la cittadinanza (l’assessora alla cultura Ferraris si è sempre negata ad un incontro pubblico sull’argomento), ci pare non sia consono alla biblioteca comunale più importante di Parma. La logica della biblioteca mediastore che rinuncia ad attirare utenti attraverso una convincente proposta culturale è, a nostro avviso, fallimentare.
L’attenzione verso l’utente meglio si concretizzerebbe, ad esempio, attraverso la motivazione e la formazione dei dipendenti delle biblioteche, l’apertura serale, il ricambio dei libri, attrezzatura informatica funzionante, rete wifi stabile e coinvolgimento dell’utenza – attuale e potenziale – in fase di progettazione.
Se poi consideriamo che i DVD di cui parlate arriveranno in gran parte dalla chiusura del Centro Cinema Lino Ventura, appare sempre più evidente che l’Emeroteca sia stata falcidiata (altro che desherbage!) per fare spazio a quel che resterà del Centro Cinema (che si vuole chiudere urgentemente per liberare i locali che occupa dentro all’Ospedale Vecchio? Chissà…). Siamo di fronte ad un nefasto quanto illogico gioco del domino.
Comitato Utenti Biblioteche Leggere tra le ruspe – Parma
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