Casa, 31 milioni di euro dalla Regione

30/07/2009
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Oltre 31 milioni di euro per finanziare i “Programmi di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile”, un programma (clicca qui per scaricare la scheda con i progetti finanziati e le risorse attribuite suddivisi per Provincia) di investimenti che riprende i contratti di quartiere e che intende recuperare e riqualificare aree importanti del territorio emiliano-romagnolo, in particolare nei piccoli centri della regione.
Questo piano di interventi – ha spiegato alla stampa l’assessore regionale alla Programmazione e Sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli costituisce il primo banco di prova della legge 6, recentemente approvata, e intende assicurare la qualità urbana delle città dell’Emilia-Romagna, eliminando il degrado e garantendo la vivibilità e la sicurezza dei centri abitati. L’inclusione sociale si persegue anche con politiche abitative di qualità, a partire proprio dai piccoli centri e dalle periferie“.
Complessivamente sono 14 i programmi che riceveranno i finanziamenti pubblici, con cui saranno realizzati 424 alloggi, di cui 107 di recupero edilizio.
Otto le province interessate: due programmi sono localizzati in provincia di Bologna, quattro saranno realizzati in provincia di Parma e uno in provincia di Piacenza; due programmi a Modena e uno a Ferrara, due saranno realizzati a Ravenna, mentre uno verrà finanziato nella provincia di Forlì-Cesena e uno a Rimini.
La graduatoria rimane aperta e valida sino al 31 dicembre 2010, in previsione di ulteriori risorse disponibili a bilancio regionale, che consentirebbero di finanziare altri interventi.
Delle risorse pubbliche investite, complessivamente 31 milioni e 600 mila euro, 15 milioni (IL 47,4%) sono di provenienza regionale, una cifra di tre volte superiore ai 5 milioni inizialmente previsti.
Gli interventi finanziati sono stati scelti seguendo una pluralità di criteri, tra i quali in via prioritaria l’incremento della disponibilità di alloggi da offrire in locazione a canone sostenibile, ma anche il miglioramento delle infrastrutture del quartiere e la sostenibilità ambientale, tra cui il risparmio del suolo e il miglioramento dell’efficienza energetica.
Altre priorità, la presenza di condizioni di degrado, di immobili dismessi o sottoutilizzati, o di disagio sociale dovuto in particolare alla inadeguatezza delle tipologie abitative, dei servizi o delle attrezzature pubbliche, o ancora alla frammentarietà degli insediamenti ed alla obsolescenza del patrimonio abitativo esistente.
Il provvedimento, che avvia l’applicazione della legge regionale n. 6/09 “Governo e riqualificazione solidale del territorio”, sperimenta nuove forme di reperimento delle aree e degli immobili da destinare all’edilizia sociale, che spesso sono state individuate grazie alla negoziazione con operatori privati.

perlavalbaganza