Annotazioni sul Teatro Nuovo di Salso

28/08/2009
h.13.00

Apprendo dalla stampa che il Comune di Salsomaggiore darà al gestore cui è stato affidato il Teatro Nuovo 750 mila euro in tre anni, solo per garantire le stagioni.
In seguito alle dure critiche dell’opposizione, il Comune replica adducendo sostanzialmente come ragione il fatto che i teatri non possono reggersi solamente con la vendita dei biglietti e quindi le amministrazioni devono offrire il loro sostegno economico per sviluppare il settore culturale.
Mi permetto qualche riflessione in merito. Riflessioni che provengono dai recenti studi sui numerosi casi di teatri che hanno saputo applicare il marketing culturale, e che il Comune di Salsomaggiore e la commissione aggiudicatrice del bando di affidamento dimostrano di non conoscere. Sono fermamente convinta che le amministrazioni debbano sostenere la cultura e che questo debba avvenire in particolare nelle città turistiche per le quali la cultura stessa è parte integrante del prodotto turistico (come è stato dimostrato dal corposo lavoro da me svolto in tal senso durante il mandato di assessore al turismo e alla cultura), ma ciò deve avvenire senza inutile spreco di soldi pubblici.
Le aziende culturali stanno attraversando una fase di grandi cambiamenti a causa di diversi fattori: la fisiologica insufficienza di risorse pubbliche, l’incremento dell’offerta di servizi per il tempo libero, il maggior coinvolgimento dei privati nei progetti culturali. Questo spinge le imprese teatrali a conquistare le loro nicchia di mercato fidelizzando la clientela in un’ottica di promozione e innovazione che molti di questi enti stanno praticando.
L’azione dell’ente teatrale non può essere limitata alla rappresentazione, ma deve esprimere la capacità di reperire nuove fonti di finanziamento creando un sistema di relazioni con i media, per avere una rete comunicazionale che determini collaborazioni importanti e si apra al settore del turismo. Non mi pare che ciò sia emerso dall’affidamento gestionale del Teatro Nuovo semplicemente appeso ai fondi del bilancio comunale, peraltro già in condizioni precarie. Tuttavia alle critiche devono seguire delle proposte. E allora mi viene in mente che la Fondazione Teatro Regio di Parma, fra gli scopi istituzionali espressi nel suo statuto, ha anche quello di poter provvedere direttamente alla gestione di teatri presenti sul territorio.
Perché non è stato avviato un dialogo con questo importante ente, attraverso il quale avremmo potuto inserirci nel circuito della grande produzione di spettacoli lirici, concerti, balletti e prosa di carattere nazionale e internazionale?
Il Sindaco Tedeschi non ci ha pensato oppure è ostativa la connotazione politica del Comune di Parma?

Paola Mecarelli
Presidente dell’Associazione “per Salsomaggiore e Tabiano”

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