Solidarietà al sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi

Reggio Emilia è una città sempre più alla ribalta delle cronache regionali e nazionali per fatti di ndrangheta e mafia.

Nei prossimi mesi finiranno a processo Aemilia circa 150 persone reggiane a cui vengono contestati reati gravissimi per associazione criminosa. Lungi da me fare di tutta l’erba un fascio considerato che Reggio Emilia ha 170.000 abitanti, ma il numero delle persone coinvolte mi pare già non di poco conto. Nei giorni scorsi si è pure dimesso il sindaco di Brescello per polemiche legate all’ndrangheta.

I reggiani per bene sono ovviamente la stragrande maggioranza, a partire dal loro sindaco Luca Vecchi, in questi giorni sotto attacco mediatico, non tanto per i comunicati stampa di quattro scacciacani del M5S su delle compravendite di case acquistate a prezzi di mercato, ma di un imputato per mafia che dalla cella del carcere di Dozza in cui è rinchiuso prende carta e penna e con un insieme di falsità e avvertimenti prende di mira il sindaco minacciandolo. L’inquietante missiva è stata scritta da Pasquale Brescia, una persona a cui l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia ha sequestrato beni ingentissimi, affrontando la battaglia nei tribunali e vincendola. Uno che ha il dente avvelenato con Vecchi.

Brescia invita il Sindaco a dimettersi in quanto non sarebbe “intellettualmente onesto” ma soprattutto perchè reo di non aver difeso la minoranza di cittadini cutresi presenti a Reggio Emilia. Brescia parla di cutresi ghettizzati e additati per mafiosità per anni e li paragona agli ebrei in Germania ai tempi di Hitler.

In queste ore le Forze dell’Ordine sono in fibrillazione perchè la lettera ha tutti i contorni di una missiva intimidatoria.

Voglio esprimere la mia solidarierà al sindaco Vecchi che ho conosciuto e so essere una brava persona.

Viene da chiedersi quale sia l’obiettivo reale di un attacco del genere che in pochi giorni ha visto protagonisti imputati in carcere e il M5S in consiglio comunale. La speranza è che questo fuoco incrociato contro Vecchi non sia animato dalle stesse finalità, e che per il M5S si tratti semplicemente delle loro solite stumentalizzazioni politiche da sputtanatori seriali a cui dare la credibilità che meritano.

Nella coda il veleno. Se sulla sua persona non ho nulla da ridire, da parmigiano qualcosa da obiettare al sindaco Vecchi ce l’avrei sulla sua concezione dell’area vasta, un parola ormai diventata taumaturgica e immancabile ad ogni convegno.

L’area vasta non può essere la giustificazione per smaltire per i prossimi decenni i rifiuti di Reggio Emilia all’inceneritore di Parma pagandoli di meno dei parmigiani (che al contrario sono stati spennati quando portavano i loro rifiuti nel reggiano, leggi), portarci via tutti i treni ad Alta Velocità alcuni dei quali, al contrario, potrebbero fermare nella Nuova Stazione di Parma, abbandonare al suo destino l’aeroporto Giuseppe Verdi (leggi).

Dopodichè ci sarebbe da approfondire se le colpe di queste prevaricazioni sono di Vecchi che fa il suo gioco o dell’inadeguatezza della classe politica parmigiana. In ogni modo non può esserci uno che prende tutto e l’altro che fa la figura del fesso, perchè, come diceva Napoleone Bonaparte, “in guerra come in amore per venire a termine bisogna avvicinarsi“.

Ma oggi non è il giorno della polemica con Reggio Emilia alla quale, già lo anticipo al sindaco, non mi sottrarrò nei prossimi mesi, non certo per campanilismo ma per equità.

Oggi è solo il giorno della solidarietà a Luca Vecchi.

Andrea Marsiletti

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