Maltrattamenti ad anziani in una casa famiglia: la polizia arresta tre persone a Parma. Guarda il video delle intercettazioni! I commenti di Spi, Maestri e Pagliari

La Polizia di Parma ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti della titolare di una casa famiglia per anziani, e due sue collaboratrici, accusate di maltrattamenti nei confronti degli ospiti della struttura.

Lo rivela una nota della stessa Polizia parmense che, in mattinata, ha fornito i dettagli dell’operazione con una conferenza stampa (clicca qui per scaricare il comunicato stampa della Questura di Parma).

Di seguito il video con le intercettazioni telefoniche e ambientali che documentano i maltrattamenti:

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Un anno fa chiedevamo: “perché per aprire un bar serve un patentino e per una casa famiglia no?”. In questi anni il business delle case famiglia per anziani è più che raddoppiato: nel 2007 a Parma erano 15, nel 2015 se ne contavano 34.

La cronaca di questa mattina ci riporta qualcosa di vergognoso. In una Casa Famiglia a Parma gli anziani venivano imprigionati e maltrattati; secondo il provvedimento della magistratura, persone che non avevano alcuna possibilità di difendersi venivano segregate, subivano percosse, minacce e offese.

Il primo pensiero è agli ospiti di questa casa famiglia e alla responsabilità istituzionale di prendersene, immediatamente, carico.
Da diversi anni lo SPI, ma spesso anche insieme agli altri sindacati dei pensionati, ha denunciato il crescere di una attività privata assistenziale con scarse norme da seguire.

Questo ci ha portato a sollecitare e poi condividere con il Comune di Parma un regolamento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale il 30.6.2015, per dare regole certe alle case famiglia, per evitare che ci sia il far west su questo tema.

Ora, siamo stati informati che alcuni gestori di Case famiglia sono ricorsi al TAR contro questo nuovo regolamento che si prefissa una giusta esplicitazione della deliberazione della Giunta regionale n°564/2000. Complimenti!

Credo che questa città debba riflettere per come trattiamo gli anziani. Sullo spirito di dare servizi e non di pensare solo agli affari. Quindi chiedo al Comune di Parma di riprogettare il modello dei servizi agli anziani, riappropriandosi quel doveroso ruolo di programmazione e di offerta dei servizi. All’AUSL, per le proprie competenze, di attuare controlli adeguati e fare rispettare le leggi e il Regolamento in vigore. Bisogna superare questo senso di impotenza mentre la parte più fragile subisce questi soprusi.

Paolo Bertoletti
Segretario Generale SPI CGIL Parma

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Violenze su anziani in una casa famiglia di Parma
Maestri: “Più controlli per proteggere le persone deboli”

“Rabbia e indignazione per quanto successo in un luogo che dovrebbe essere di protezione e rispetto per le persone più deboli. Ma l’indignazione non basta, servono maggiori controlli e interventi concreti”. La deputata del Partito democratico Patrizia Maestri interviene sul fermo, avvenuto questa mattina, di tre persone che gestivano la casa famiglia per anziani Villa Alba a Parma, finite agli arresti domiciliari. “Troppe volte abbiamo visto situazioni di questo tipo in tutto il paese: realtà dedicate ai soggetti più fragili come bambini e anziani che si trasformano in veri e propri lager”.

Secondo quanto scoperto dalla Polizia di Parma, le tre persone fermate sottoponevano gli ospiti della struttura, anziani dagli ottanta ai novant’anni, a percosse, ingiurie e minacce arrivando a segregarli nelle loro stanze per giorni. “Una situazione inaccettabile – commenta Maestri – su cui si deve intervenire in maniera forte e chiara. Esiste un regolamento, condiviso con le parti sociali e votato dal Consiglio Comunale lo scorso anno, che pone regole certe alle case famiglia ma, probabilmente, non è stato fatto abbastanza per farlo rispettare. Per questo chiedo al Comune di fare il massimo per garantire che fatti di questo tipo non accadano più”.

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Le presunte violenze compiute ai danni di alcuni anziani all’interno di una casa famiglia a Parma rappresentano, se i fatti saranno confermati in sede giudiziaria, un atto inaccettabile e gravissimo.

Se atti violenzi sono per la loro stessa natura da condannare, è ancora più grave se questi avvengono ai danni dei più deboli, di chi non può difendersi, di bambini, disabili, o in questo particolare caso anziani. Non è la prima volta che la cronaca pone drammaticamente in evidenza simili comportamenti messi in atto, ancora più grave, da quanti avrebbero invece di accudire e tutelare.

Ferma restando la necessità di permettere alla magistratura di compiere il proprio lavoro senza interferenze, e sottolineando la presunzione di innocenza per gli indagati, quanto avvenuto evidenzia nuovamente la necessità di misure severe per quanti si rendano colpevoli di simili atti. Per questo confermo l’impegno che si era concretizzato nelle scorse settimane nella presentazione di un disegno di legge teso ad inasprire le pene per quanti mettono in atto violenze contro i minori, prevedendo la carcerazione in caso di condanna e manifesto la mia disponibilità ad un confronto aperto su eventuali iniziative legislative per inasprire le pene nei casi di violenze compiute in ambiti protetti.

Alle famiglie e alle vittime dei maltrattamenti esprimo la mia piena solidarietà.

Giorgio Pagliari

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