Alloggi studenti, “ingiusta la graduatoria Er.Go”

Rubrica: University
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05/10/2009
h.18.00

Sulla vicenda delle tardive assegnazioni degli alloggi agli studenti universitari fuori sede a Parma da parte di Er.go è il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Luigi Giuseppe Villani, a chiedere lumi alla Regione.
Il consigliere regionale PDL parte dalla premessa che dei 300 studenti fuori sede dell’Università di Parma in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio secondo il bando emesso da Er.go, Azienda regionale unica per il diritto allo studio universitario, solo 150 hanno trovato sistemazione entro la fine di settembre mentre ai restanti è stato comunicato che gli alloggi saranno assegnati dopo il 10 novembre.
Rileva quindi che Er.go a Parma dispone di oltre 600 posti letto e che gli studenti aventi diritto all’alloggio ma non ancora assegnatari, se per i quasi due mesi che intercorrono tra l’inizio delle lezioni accademiche ed il 10 di novembre, stipulano un regolare contratto d’affitto con un privato, perdono la qualifica di fuori sede e quindi una consistente quota della borsa di studio annuale.
Essi pertanto per poter frequentare i corsi di lezione in questi primi mesi senza dover rinunciare all’ammontare pieno della borsa di studio loro spettante, o trovano sistemazioni di fortuna presso qualche volenteroso disposto ad ospitarli o, nella gran parte dei casi, devono affittare locali in nero.
Villani rivolge pertanto alla giunta regionale queste domande: per quale motivo, nonostante gli oltre 600 posti letto disponibili Er.go a Parma riesce a dare sistemazione entro l’inizio delle lezioni accademiche a soli 150 aventi diritto; se è stata debitamente considerata che la sopra indicata discrepanza comporta, oltre che un’ingiustizia verso tanti studenti aventi diritto e costretti a sopportare maggiori spese, anche un incremento del mercato degli affitti in nero; se, constatato che l’istituzione dell’azienda regionale unica, Er.go, ha complessivamente comportato per gli studenti costi aggiuntivi ed un impoverimento dei servizi per il diritto allo studio, non intende intervenire per ripristinare una erogazione di essi più efficiente e maggiormente aderente alle pecuiliarità di ognuna delle diverse sedi universitarie. 

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