Parma Home Restaurant: torna il festival della cucina domestica

Parma Home Restaurant è il risultato della vincente sinergia tra il Master in “Web communication e social media“ dell’Università di Parma, NTV 3.1, l’Accademia Italiana della Cucina, una serie di associazioni e comuni del parmense e vari attori agenti nell’ambito della ristorazione pubblica e del social eating. La rassegna si rivolge ad appassionati di cucina interessati a nuovi incontri.

Il Festival
Come nell’autunno scorso, case, terrazzi, giardini, appartamenti, ville, cortili e casali si apriranno eccezionalmente ai turisti, ai viaggiatori, ai golosi e più in generale a tutte le persone curiose e socievoli che vorranno pranzare o cenare sulle tavole dei parmigiani.
Un’occasione inedita per sperimentare una cucina domestica di grande tradizione e bontà, grazie anche a un territorio che è il cuore della food valley e produce il maggior numero di cibi a denominazione e indicazione geografica controllate e protette. In Italia, in Europa e nel mondo.
Nei due week end di maggio Parma e la sua provincia saranno un “ristorante diffuso”: per uno, due, tre giorni osti e ristoratori di giornata e a tempo apriranno le loro case e metteranno a tavola chi vorrà assaggiare piatti e accostamenti tradizionali oppure ricette rivisitate e “nuove cucine”, comprendenti altre cucine regionali italiane, ma anche proposte più esotiche, di terra e di mare, interpretate secondo abilità, estri e umori parmigiani.
Come per la prima edizione è inoltre previsto un convegno sul tema organizzato presso l’Università degli Studi di Parma ed un format web e tv per raccontare i vari momenti della manifestazione.

Parma diventa ristorante domestico diffuso
Come nella prima edizione, chiunque potrà iscriversi attraverso un apposito form sul sito per candidarsi a diventare ristoratore domestico ed ospitare su prenotazione coloro i quali vorranno partecipare.
L’offerta ristorativa domestica sarà quindi ampia e varia: dai 3/4 posti ai 15/20.
Gli ospiti potranno poi prenotarsi sul sito, con la possibilità di scegliere il menu e il luogo.

Location insolite…
Da quest’anno il Festival vuole essere un’occasione per scoprire -o riscoprire sotto nuove vesti- i luoghi più disparati, con la possibilità di effettuare visite e degustazioni guidate in stabilimenti, cantine e aziende di produzione dei prodotti tipici di Parma.
Triani, sociologo della comunicazione presso l’Università degli Studi di Parma, promette: “per la seconda edizione l’offerta conviviale del “made in tavola parmigiana” si allargherà notevolmente. Per la “cucina inusuale” si mangerà in luoghi decisamente unconventional e comunque inediti in versione “ ristorante di un giorno o di un week end”. Si pranzerà/cenerà infatti in un atelier di moda, in una sartoria maschile, in un museo (lo CSAC), in una libreria, in un supermercato dopo l’ora di chiusura, e anche in uno stabilimento di produzione del prosciutto di Parma, in un caseificio e in altri luoghi strani/inconsueti che presto ufficializzeremo.”

… per incontri insoliti
In alcuni luoghi e attorno ai tavoli più grandi si siederanno, in veste di narratori: giornalisti, food blogger, scrittori, storici locali, critici gastronomici. In alcuni luoghi ci saranno inoltre piccoli spettacoli musicali, letture e improvvisazioni di vario genere.
Altra novità della seconda edizione saranno i tavoli di social eating: sulla moda del dating alcuni ristoranti e locali proporranno dei “tavoli comuni” nei quali si potrà cercare e trovare, tra un cappuccino ed una spremuta, un primo ed un secondo, un nuovo amico o, perché no, l’anima gemella di una mattina, di un giorno o della vita.

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