Smog, firmato l’accordo per la qualità dell’aria

16/10/2009
h.12.20

Firmato a Bologna l’accordo antismog. Dalla prima intesa per la qualità dell’aria in Emilia-Romagna, era il 2002, le polveri sottili pm 10 sono calate del 15%, con una riduzione del 20% degli sforamenti dei limiti previsti dalla normativa europea, nonostante il clima abbia registrato negli anni una diminuzione delle piogge e del vento. Tra il 2002 e il 2008 sono diminuiti anche gli altri inquinanti: biossido di azoto – 11%, benzene – 51% e monossido di carbonio – 73%.
E’ uno dei risultati concreti dei provvedimenti previsti dai diversi accordi per la qualità dell’aria, firmati tra Regione, Province e Comuni con più di 50 mila abitanti. Il blocco del traffico e le misure strutturali per favorire il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile che l’accompagnano sono il contenuto anche dell’ottavo accordo, firmato oggi a Bologna.
E’ un accordo importante e utile – ha sottolineato l’assessore regionale all’ambiente Lino Zanichelli -, la situazione della qualità dell’aria è in costante miglioramento. Gli interventi avviati sono a tutto campo e saranno potenziati negli anni a venire, anche con iniziative di green economy per far sì che la ripresa economica sia di qualità, con programmi e processi sostenibili”.
L’assessore regionale a mobilità e trasporti Alfredo Peri ha parlato di un accordo “in continuità con un lavoro che sta producendo risultati significativi. Ci siamo concentrati – ha detto – sulla quantità e qualità del trasporto pubblico locale e ferroviario e sulla mobilità ciclabile. Ora, accanto agli interventi per l’efficentamento del parco dei mezzi circolanti, i tempi sono maturi per aprire un confronto sul tema dell’elettrico per promuoverne l’utilizzo, innanzitutto, nelle flotte degli enti pubblici e delle grandi aziende”.

LO STOP ALLE AUTO E MOTO – Le misure di limitazione del traffico ripartono dall’1 novembre 2009 e sono attive fino a tutto il mese di marzo 2010, nei mesi considerati più a rischio di smog.In questo periodo è previsto lo stop dal lunedì al venerdì della circolazione dei veicoli più inquinanti e, dal 7 gennaio, il blocco totale ogni giovedì dalle 8,30 alle 18,30. Sono esclusi i veicoli elettrici, ibridi, benzina e diesel purché conformi alle direttive euro 4 ed euro 5, a gas metano e gpl, in car pooling o car sharing e i diesel se con filtro antiparticolato.

I PROVVEDIMENTI STRUTTURALI – Gli accordi sono stati fin dall’inizio accompagnati da provvedimenti strutturali destinati a incidere nel medio periodo. Tra il 2001 e il 2010 la Regione ha investito e investirà per la mobilità sostenibile e la riduzione dell’inquinamento urbano oltre 610 milioni di euro, movimentando complessivamente risorse per 1 miliardo 76 milioni di euro. In particolare i finanziamenti regionali nel triennio 2007-2010 ammontano a quasi 381 milioni di euro (a fronte di una spesa complessiva di quasi 439 milioni di euro) per diverse misure: dal rinnovo del parco autobus all’acquisto di materiale rotabile, dal potenziamento della mobilità ciclistica e dell’intermodalità alla riduzione dei consumi energetici in campo civile e produttivo.
In particolare sulla rete ferroviaria della Regione è in corso di attuazione un piano straordinario di interventi, con ricorso anche a risorse di finanziamento statale, che ha previsto uno stanziamento di circa 200 milioni di euro per il rinnovo del materiale rotabile, di altri 200 milioni di euro per le infrastrutture ferroviarie (impianti e sistemi tecnologici, passaggi a livello, sottopassi, ecc…) e che punta a un aumento significativo dei chilometri percorsi dai treni. Dal 2001 al 2008 l’incremento è stato di quasi il 19% (30% considerando solo le ferrovie regionali) con una previsione del 20% al 2010.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, dal 2001 al 2008 i bus a metano sono passati dal 2% al 18%, mentre i diesel sono scesi dal 95% al 60%. Fino ad oggi le Aziende di trasporto regionali hanno acquistato 1.424 nuovi bus grazie a un contributo regionale di 170 milioni di euro, rinnovando circa il 43% del parco circolante, ed entro il 2010 oltre 30 milioni di euro consentiranno l’acquisto di ulteriori 150 autobus e filobus ecologici.
Inoltre, comincia ad essere operativo il sistema di tariffazione integrata regionale (Mi muovo) della mobilità ferro-gomma, con l’estensione progressiva al 2010 a tutta la regione e l’integrazione con il car sharing e il bike sharing (per quest’ultimo lo stanziamento regionale iniziale è di 2 milioni di euro).
Sul fronte delle auto, a tutt’oggi sono oltre 20 mila i veicoli a benzina (dai pre-euro fino agli euro 4) convertiti a gpl o a metano, grazie al contributo regionale di oltre 10 milioni di euro. Diventeranno 30 mila alla fine del 2010. Altri 6 milioni di euro sono disponibili per proseguire con gli incentivi regionali alla trasformazione dei veicoli da benzina a metano/gpl, per l’installazione dei filtri antiparticolato (fap) su veicoli diesel e altre iniziative per i veicoli elettrici leggeri. In particolare, per dotare i veicoli commerciali leggeri di filtri fap la Regione ha stanziato nel 2009 ulteriori 700 mila euro destinati al Comune di Bologna per una prima sperimentazione che, se darà esito positivo, sarà estesa anche alle altre città.
Le piste ciclabili nei 13 Comuni con più di 50 mila abitanti hanno raddoppiato la loro lunghezza passando dai 676 km del 2001 ai 1.149 chilometri del 2008. Gli investimenti regionali per il potenziamento della rete ciclopedonale è stato, dal 2001, pari oltre 15 milioni di euro, su una spesa complessiva di 40 milioni di euro. Inoltre, parallelamente la Regione ha previsto un primo contributo di 500 mila euro per l’attuazione di percorsi sicuri casa-scuola da destinare ai 10 Comuni capoluogo, in stretto coordinamento con i progetti nel campo dell’educazione alla sostenibilità dei Centri di educazione ambientale della rete regionale.
Anche l’attuazione del Piano energetico regionale ha determinato risultati importanti e si pone ancora al 2010 forti obiettivi di risparmio di energia e sviluppo di fonti rinnovabili, con relativo calo di emissioni inquinanti in atmosfera. Ne è esempio il bando 2008 alle imprese che ha finanziato 133 progetti, volti soprattutto al fotovoltaico e all’efficienza energetica dei processi produttivi e degli edifici, con un risparmio di energia stimato all’anno di 20.737 tonnellate equivalenti di petrolio e di 48.110 tonnellate di Co2. I risparmi di energia più consistenti si avranno grazie alla certificazione energetica di tutti i nuovi edifici e allo sviluppo di oltre 40 aree produttive ecologicamente attrezzate in regione.
Infine, per il rinnovo delle centraline di monitoraggio – in linea con la nuova Direttiva europea 2008/50/CE che prevede la rilevazione anche dei livelli delle polveri ultrafini (pm 2,5) – la Regione ha stanziato 4 milioni di euro dal 2006. La nuova rete è ormai attiva in tutto il territorio e hanno iniziato i rilevamenti dal 2009. L’Emilia-Romagna è la prima regione italiana a essere in regola con quanto previsto delle norme europee e dal prossimo anno disporrà dei dati per i raffronti.

GLI ACCORDI – Da otto anni la Regione promuove un accordo di programma volontario sulla qualità dell’aria, con le Province e i Comuni oltre i 50.000 abitanti, per combattere l’emergenza smog e a tutela della salute dei cittadini e con l’obiettivo di uniformare e rendere più efficaci le misure di contenimento delle emissioni inquinanti.
Il primo accordo è stato siglato nel 2002 e accompagnato dalla campagna di comunicazione “Liberiamo l’aria”, attraverso la quale la Regione ha illustrato le misure di limitazione del traffico adottate e i rischi per la salute derivanti dall’inquinamento urbano, anche alla luce della direttiva europea sulle polveri sottili (pm10) che, dalla sua entrata in vigore nel 2005, ha previsto che non sia superata la soglia di 50 microgrammi per metro cubo per più di 35 giorni l’anno, con una media annua di 40 microgrammi. L’accordo ha avuto un’evoluzione nel corso degli anni. All’ultimo hanno aderito 80 Comuni.
Insieme alle Regioni Piemonte, Lombardia e Veneto, alle Province autonome di Trento e Bolzano e al Canton Ticino, l’Emilia-Romagna ha anche sottoscritto a Roma, il 7 febbraio 2007, un accordo teso ad avviare iniziative comuni nella pianura padana. L’accordo, tra l’altro, si è tradotto nella richiesta congiunta di deroga all’Unione europea al rispetto dei limiti fissati per il pm 10. La recente decisione dell’Ue del 28 settembre 2009 ha confermato la presenza delle criticità meteo-climatiche presenti nel bacino padano e, nel contempo, evidenziato la necessità di approfondimenti per alcune aree della Regione.

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