Outlet: le posizioni di Saldarini, Gambarini e Comune di Fidenza

“Il sindaco di Fidenza Massari, nonostante ami molto apparire su giornali per vantarsi di qualsiasi cosa, ultimamente sembra sparire nel nulla quando le notizie che circolano non gli aggradano. Non una parola abbiamo sentito sul fallimento della coop Di Vittorio dopo l’intervista rilasciata dai curatori e nemmeno una parola su un’altra vicenda che sta occupando anche le pagine di quotidiani nazionali. Ossia il contenzioso tra la società proprietaria del Fidenza Village e uno degli imprenditori che lavorano nei negozi dell’outlet.

Non è mia intenzione entrare nel procedimento che vede contrapposti il Village e l’imprenditore. Leggendo i giornali, però, pare di capire che in questa faccenda sia coinvolto anche il Comune. Infatti su un quotidiano locale online leggiamo: “Infine, nel luglio dell’anno scorso, il Tribunale ha anche accertamento la falsità della Scia [….] questione che coinvolge anche il Comune di Fidenza, che non ha segnalato d’ufficio la falsità della Scia”.

Il Comune deve dare spiegazioni e chiedo che ne venga data comunicazione al primo Consiglio comunale utile. Per sicurezza, presenteremo un’interrogazione in modo che l’amministrazione sia obbligata a riferire su questa notizia di stampa. E’ vero o no che il Comune non avrebbe segnalato d’ufficio la presunta falsità della Scia? E, se esiste un’indagine della Procura, il Comune a che titolo è coinvolto? Aspettiamo risposte dal sindaco Massari”. Lo scrive in una nota Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza.


Il Comune di Fidenza ha appreso nelle ultime ore di ricostruzioni che lo collocano in maniera estremamente impropria nella vicenda legale in essere tra la ditta Saldarini Srl e la società di gestione dell’Outlet (Vr Milan), rispetto al contratto di affitto di ramo d’azienda che il gestore ha risolto.

Vicenda che non attiene al Comune di Fidenza, men che meno in merito ai profili degli esposti che riguardano la Guardia di Finanza e ai temi di competenza del Giudice del Lavoro.

Abbiamo letto su una testata locale e in alcuni interventi politici, addirittura, che il Comune non avrebbe segnalato d’ufficio una “falsa autocertificazione” depositata dal gestore di Outlet. Si tratta di esternazioni completamente avulse dalla realtà amministrativa. Vediamo perché.

Oltre ad aver fornito alla ditta Saldarini Srl tutti gli atti ed aver ricevuto la proprietà aziendale per mostrargli la documentazione esistente (dalla data di costruzione dell’Outlet fino ad oggi), il Comune di Fidenza ricorda che la ditta Saldarini Srl ha presentato il 1° aprile scorso ai suoi uffici una istanza di accesso agli atti. In tale istanza la Saldarini Srl evidenziava che sarebbe risultata falsa la reintestazione di una Scia fatta dall’Outlet dopo la risoluzione dei rapporti.

Il Comune ha risposto con estrema precisione nel rispetto dei 30 giorni dovuti (il 28 aprile scorso), spiegando alla Saldarini Srl che, in ogni caso, non competeva al Comune la relativa valutazione (che, tra l’altro, dipende da valutazioni giuridiche connesse al contenzioso pendente tra la Saldarini srl e la Vr Milan) e che, comunque, il Comune si sarebbe adeguato alle decisioni della Magistratura in merito alla vicenda legale che vede contrapposta la Saldarini Srl alla società di gestione dell’Outlet. Solo per ulteriore precisione si segnala che neanche il Giudice di Pace ha ritenuto la sussistenza di tale pretesa falsità poiché, diversamente, era suo dovere fare immediato rapporto alla Procura della Repubblica, il che non risulta abbia fatto.

Questo il ruolo del Comune, non altro. In sostanza il Comune ha ritenuto di non interferire in un contenzioso tra soggetti privati, ritenendo di conformare il suo successivo comportamento alle decisioni che la magistratura deciderà di assumere sulla configurabilità o meno di un contratto di affitto di azienda ovvero di locazione commerciale e quindi sul soggetto titolato allo svolgimento dell’attività commerciale. Perciò, a fronte di affermazioni improprie che senza nessun fondamento denigrano il buon operato del Comune, l’Amministrazione si riserva di adire le vie legali a tutela della comunità fidentina.


Ho letto con interesse gli articoli sul contenzioso inerente i contratti d’affitto di “finti rami d’azienda” imposti dall’Outlet Fidenza Village ai propri affittuari.

Nel ringraziare per l’interessamento a questa vicenda che ha riflessi di portata nazionale, Vi richiederei a nome della società che rappresento alcune precisazioni in merito ai fatti che ci riguardano :

Leggiamo quanto scritto da Parmaquotidiano.info sulle presunte minacce espresse dal Comune di Fidenza a non si sa bene chi.

In altri articoli apprendiamo parimenti della “querelle politica” originatasi dall’accertamento della Guardia di Finanza contro il Fidenza Village che si avviò da due nostre querele alla Procura di Parma.

Saldarini 1882 si rammarica che parti politiche avverse strumentalizzino a proprio uso le vertenze da noi avviate contro il Fidenza Village e soprattutto contro i licenziamenti illegittimi imposti agli affittuari nei contratti non registrati nelle forme di Legge rinvenuti dalla Guardia di Finanza su nostra segnalazione.

La vicenda processuale è grave e riguarda i circa 1.000 lavoratori fidentini impiegati nei punti vendita del Fidenza Village, e le pratiche illecite a cui sono sottoposti gli esercenti che hanno investito risorse portando ricchezza e visibilità al territorio grazie all’attrattività dei propri marchi.

Nei giorni passati, Saldarini 1882 non ha intrattenuto alcun contatto con la stampa, e non ha diffuso alla stampa alcuna informazione sui propri rapporti col Comune, che pur sono stati condivisi nelle sedi giudiziarie competenti e nell’ambito di propria attività sindacale e/o datoriale.

Saldarini 1882 non intende entrare nel merito dei fatti segnalati dal Sindaco Massari nel suo comunicato stampa che contiene imprecisioni, contraddizioni e finanche informazioni inesatte.

Saldarini 1882 conferma invero di essersi rivolta già nel 2014 all’Amministrazione fidentina nelle persone del Dirigente Signor Gilioli e del Sindaco Massari.

Saldarini 1882 ritiene di aver agito correttamente ricordando che “Agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa” ( art. 357 codice penale ).

La segnalazione dei comportamenti illeciti del Fidenza Village che la Saldarini 1882 fece all’Amministrazione fidentina, trova con ciò nel Dirigente Signor Gilioli e nel Sindaco Massari i suoi naturali interlocutori, preposti a valutare fatti che riguardano direttamente il Comune, i suoi procedimenti ed i rapporti amministrativi col Fidenza Village, e soprattutto gli abusi subiti dalla comunità dei lavoratori fidentini addetti nei negozi del complesso immobiliare di Chiusa Ferranda.

La correttezza di tale convinzione ci sembra suffragata da copiosa giurisprudenza ferma nell’indicare che “La qualifica di pubblico ufficiale, ai sensi dell’art. 357 c.p. (come modificato dalle leggi 86/1990 e 181/92), deve esser riconosciuta a quei soggetti che, pubblici dipendenti o semplici privati, possono e debbono – quale che sia la loro posizione soggettiva – formare e manifestare, nell’ambito di una potestà regolata dal diritto pubblico, la volontà della p.a., ovvero esercitare, indipendentemente da formali investiture, poteri autoritativi, deliberativi o certificativi, disgiuntamente e non cumulativamente considerati”. (Cassazione penale 7 giugno 2001)

In ordine alla falsità della certificazione SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) con cui il Fidenza Village in data 22 luglio 2014 ha comunicato al Comune il proprio (inesistente) inizio di attività di vendita al pubblico di prodotti di abbigliamento, pare opportuno ricordare che :

  • come indicato sul modello precompilato del Comune, detta autocertificazione è rilevante penalmente in caso di sua falsità ai sensi dell’art. 76 del DPR 445/2000;

  • la falsità della dichiarazione di Fidenza Village ( l’avvio di attività commerciale nei “nostri locali” ) è paradossalmente certificata dall’ispezione della Polizia Annonaria che rilevando il prosieguo della nostra attività commerciale nella piena disponibilità dell’unità immobiliare, anziché censurare la falsità della Segnalazione Certificata di Inizio Attività del terzo, ci comminò un abnorme sanzione per “esercizio di attività commerciale in assenza di licenza commerciale”;

  • Fidenza Village non ha mai avuto neppure un solo dipendente, e non ha mai esercitato attività di commercio al pubblico;

  • è facoltà / dovere del Comune verificare la veridicità delle autocertificazioni SCIA con cui il privato segnala di aver avviato un’attività commerciale;

  • il provvedimento amministrativo del Comune è stato annullato dal Giudice di Pace, accogliendo le nostre tesi sulla sua abnormità, che troppo strideva con l’inesistente e falso inizio di attività dichiarato dal Fidenza Village al Comune.

Il fatto che il Comune non si sia costituito in opposizione al ricorso per l’annullamento della sanzione, e quindi abbia scelto di non appellare e lasciar passare in giudicato la sentenza che aveva ricostruito la realtà storica dei fatti, risulta significativo.

Il fatto che la cosiddetta riforma Bersani abbia eliminato l’esistenza delle licenze commerciali (e del loro rilascio e/o voltura da parte del Comune) per gli esercizi commerciali di vicinato ( tali sono i negozi del Fidenza Village ), e la delibera consigliare n. 52 del 26 settembre 2012 del Comune di Fidenza, sono assorbenti di ogni altra considerazione in merito al bizzarro provvedimento amministrativo con cui l’Amministrazione pretende / pretendeva di aver “volturato” al Fidenza Village qualcosa che per Legge non esiste più, ovvero l’autorizzazione di commercio al pubblico.

L’inesistenza dell’oggetto del provvedimento amministrativo, determina la necessaria nullità del suo atto traslativo ( della licenza ), e del verbale sanzionatorio che ne è disceso.

Se tutto ciò non bastasse al sindaco Massari per esperire le opportune verifiche del caso, si evidenzia che qualcuno all’interno del Comune ha incredibilmente consegnato al soggetto terzo Fidenza Village una copia del nostro verbale sanzionatorio, che è stata impiegata per dipingerci al Giudice come parte inadempiente; di questo si era domandato accesso agli atti, mai riscontrato dal Comune.

Per quanto attiene l’operato del Fidenza Village, Saldarini confida nella sensibilità della Magistratura inquirente, e nell’attività congiunta di Uffici ed Enti preposti ai controlli di natura giuslavoristica e fiscale, rispetto ad una situazione di evidente illegittimità che provoca danni dirompenti alla collettività che in troppi pur sapendo hanno sottaciuto.

Ringraziando vivamente per l’attenzione, vogliate gradire il nostro più sincero augurio di successo ed indipendenza nello svolgimento della Vostra entusiasmante professione.

Francesco Saldarini

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