Piazzale della Pace, Ghiretti: “Vince su tutto degrado e incuria”

Pare che esista chi ha espresso un “particolare apprezzamento dell’opera” al punto che il Terzo Paradiso di Pistoletto rimarrà in piazzale della Pace fino al 18 settembre prossimo.

Nella speranza che a fare questa considerazione non siano stati coloro che in due occasioni ne hanno utilizzato i pezzi per regolare i conti con le bande rivali in mezzo alla strada, vorrei chiarire alcuni passaggi.

Non sono un critico d’arte e non mi addentrerò nella altissima questione se quella di Pistoletto sia o non sia arte, vorrei però fare qualche considerazione sulla scelta di piazzale della Pace per ospitare un’opera del genere. Che vi sia da tempo un problema di ordine pubblico in questo piccolo polmone verde nel centro della città penso sia noto a tutti, che si scelga di presidiarlo con un’opera come quella esposta appare francamente velleitario nella migliore delle ipotesi.

Dopo l’esperimento dei cassoni con il grano, questa amministrazione continua imperterrita lungo la strada dell’ignorare cosa avviene in piazzale della Pace, evidentemente coltivando la speranza che posizionare “qualcosa” all’interno del piazzale sia sufficiente a richiamare migliaia di cittadini che contendano ai numerosi gruppi di spacciatori il controllo del territorio.

Ovviamente non funziona così e al di là degli “apprezzamenti dell’opera” il tema rimane quello di un efficace controllo del territorio.

Questa che normalmente dovrebbe essere la premessa a qualsiasi intenzione di utilizzare il prato verde per iniziative più che meritevoli, con questa amministrazione è diventata poco più che un corollario, con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti: piazzale della Pace è ridotto a un luogo di caos, dove a vincere su tutto e su tutti è unicamente il degrado e l’incuria.

In questo senso l’opera di Pistoletto è una arguta metafora non solo dello spazio dove è collocata, ma della città intera, stretta tra l’incudine di una raccolta differenziata che ben conosciamo e il martello di un totale disinteresse per la cura di Parma.

Infine una considerazione sull’ulteriore degrado che questa proroga porterà al prato del piazzale: chi ripristinerà il manto che già oggi appare in condizioni pietose? Il Comune di Parma, ovviamente, il quale visti i casi precedenti in cui non è riuscito a far rispettare gli accordi, vedasi il caso della mostra Mater, ha pensato bene questa volta di metterci in prima persona i soldi, tanto sono dei cittadini…

Roberto Ghiretti

Parma Unita

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