Ospedale di Parma, 5 milioni per i tumori del cavo orale

Prende il via un progetto di ricerca sui tumori del cavo orale finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma per la ricerca e innovazione Horizon 2020, coordinato dall’équipe di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma nelle figure di Tito Poli, in qualità di responsabile della ricerca, ed Enrico Sesenna, direttore della struttura.

Il progetto “BD2Decide-Big Data and models for personalized Head and Neck Cancer Decision support”, il cui consorzio comprende 12 partners e tra questi 4 strutture ospedaliere europee, prevede il perfezionamento delle tecniche di analisi dei dati attraverso l’individuazione di nuovi parametri che possano definire una terapia su misura per il paziente in base alle caratteristiche individuali.

Il progetto

L’importante novità di questo progetto è il coinvolgimento del paziente nella decisione del percorso di cura da intraprendere, grazie all’impiego di tecniche innovative di analisi chiamate Big Data, ossia la realizzazione di modelli predittivi tramite l’elaborazione di grandi flussi di dati che mettono in relazione diversi parametri, come la storia clinica, l’ambiente e il corredo genetico.

L’obiettivo è non solo di migliorare la comprensione dei fattori che condizionano l’evoluzione di questi tumori in ciascun individuo, ma anche il perfezionamento delle terapie valutando gli effetti, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Il finanziamento

Il progetto è finanziato dall’Unione Europea per 5 milioni di euro complessivi, all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma vanno circa 460.000 euro. BD2Decide, è il terzo progetto della durata di tre anni sullo stesso filone di ricerca dei precedenti, che vede il coinvolgimento di diversi centri: l’Università degli Studi di Parma, l’Istituto Nazionale dei tumori di Milano, il VU Medical Center di Amsterdam, la Maastro Clinic di Maastricht e l’University Hospital di Dusseldorf, oltre a partner tecnici in Italia, Olanda, Israele e Grecia.

L’attività di ricerca è iniziata nel 2008 con l’avvio del primo progetto “NeoMark”, anch’esso coordinato dall’Ospedale di Parma. L’indagine si è incentrata sull’individuazione della firma genetica dei pazienti che potenzialmente potessero sviluppare recidive, ricercando i marcatori genomici nel tessuto tumorale e nel sangue, così da elaborare i primi modelli predittivi per questo tipo di tumori.

Poi “OraMod”, avviato a partire dal 2013, ha consolidato i modelli prognostici e definito il set di biomarcatori utilizzabili nella pratica clinica a supporto delle decisioni terapeutiche. Grazie alla creazione di una piattaforma informatica, è stato inoltre possibile mettere in collegamento un team multidisciplinare di oncologi e condividere la documentazione sanitaria del paziente e le decisioni di cura.

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