Il 27 e 28 luglio al Parco Ducale spettacolo di Vélo Théatre

«La casa natale è più che un luogo che ripara, è il luogo dei sogni». A sostenerlo era il filosofo francese Gaston Bachelard, grande indagatore dell’immaginario poetico. A sviluppare quel seme concettuale con la forza emozionale del teatro d’oggetti è <La rana in fondo al pozzo crede che il cielo è tondo>, lo spettacolo creato dalla compagnia francese Vélo Théâtre e rivolto ad adulti e  bambini dai 6 anni, che va in scena il 27 e 28 luglio al Teatro al Parco nell’ambito di Insolito Festival, la rassegna teatrale estiva del Teatro delle Briciole (ore 21.30, il 26 luglio anche in pomeridiana alle 18,30, sala climatizzata, durata 75 minuti, ingresso 5€, la Biblioteca di Alice è presente con una vetrina tematica di libri).

Attraverso la storia di un insolito collezionista di case, lo spettacolo ci guida nei labirinti dei nostri ricordi e nella casa della nostra infanzia, impressa nella memoria di tutti. Tra installazioni che proiettano paesaggi di luci e di ombre, la relazione emotiva che gli attori creano con gli oggetti riporta lo spettatore negli angoli nascosti del nido che ci ha visti bambini. Lo spettacolo, dedicato alle famiglie, si propone come una visita guidata alla collezione di case di un misterioso personaggio, il Signor Brain d’Avoine. Due servitori irreprensibili e un po’ buffi ci conducono nell’universo sensoriale e immaginifico di questo stravagante museo. Ci invitano a percorrere l’esperienza intima dell’abitare e ci accompagnano direttamente alla casa della nostra infanzia, terreno di giochi e di conoscenza del mondo, fino all’evocazione misteriosa e sensuale della primissima casa dove ha origine la vita.

«La natura di questo progetto – racconta la compagnia – è l’occasione per continuare  due collaborazioni. Quella iniziata 25 anni fa, con il <bricoluminologo> Flop Lefebvre, inventore  di macchine che proiettano  paesaggi di luci e di ombre, lasciando però visibile la fragilità e la delicatezza dei meccanismi. L’altra: la conferma di una intesa artistica con Francesca Bettini alla regia o alla drammaturgia già collaudata in due precedenti spettacoli». Vélo Théâtre, compagnia fondata nel 1981 da Charlot Lemoine e Tania Castaing, crea spettacoli basati sull’interpretazione non delle parole, ma degli oggetti. L’emozione nasce dal rapporto fragile che l’attore stabilisce con gli oggetti che anima sul palco. Durante gli spettacoli, il pubblico è invitato ad entrare nell’intimità di questo rapporto e a conoscere un vocabolario unico, un nuovo modo di espressione, «il teatro d’oggetti».

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