La A/H1N1, rallenta in Regione

18/11/2009
11.20

Influenza A H1N1: rallenta la diffusione del contagio, in forte crescita il numero delle persone vaccinate. E’ quanto emerge dai dati contenuti nel report settimanale sull’andamento dell’epidemia da virus A H1N1, prodotto dal Servizio sanità pubblica dell’assessorato Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, che riporta il numero delle persone vaccinate, stime della diffusione della malattia, accessi ai pronto soccorso per sintomi influenzali, ricoveri di persone con gravi sintomi respiratori.

LE VACCINAZIONI EFFETTUATE – Sono 88.751 al 15 novembre le persone vaccinate in Emilia-Romagna (35.093 alla settimana precedente): 17.521 operatori sanitari e sociosanitari (il 15,6% del totale degli operatori), 8.268 minori da 6 mesi a 17 anni, con patologie croniche (il 41,3% del totale); 1.427 donne in gravidanza (5,7% del totale), 55.514 adulti, da 18 a 64 anni, con patologie croniche (il 17,8% del totale), 6.021 persone appartenenti a servizi essenziali.
Il numero di persone vaccinate ha avuto un impulso decisivo in quest’ultima settimana grazie al forte impegno dei servizi delle Aziende sanitarie, dei medici e pediatri di famiglia (tutti partecipano alla campagna di vaccinazione); il rapido avanzamento del programma è stato reso possibile anche dalle assicurazioni del ministero della Salute riguardo alla consegna dei vaccini (ne sono già arrivati 228.214 e attorno al 20 novembre ne verranno forniti altri 53.800; entro fine mese previsti ulteriori 100.000 circa, per un totale di 380.000).

L’ANDAMENTO DELL’EPIDEMIA, GLI ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO, I CASI GRAVI RICOVERATI – Secondo le stime del sistema di sorveglianza sull’andamento dell’epidemia, basato su 124 “medici sentinella” (medici e pediatri di famiglia che monitorano la diffusione dell’influenza tra i loro assistiti), nella settimana dal 9 al 15 novembre l’influenza A H1N1 ha coinvolto circa il 18 per mille della popolazione (un dato in lieve calo rispetto alla settimana precedente quando era circa il 20 per mille). Si può stimare così che fino a questo momento – a partire dai primi casi registrati in maggio – abbiano contratto la malattia poco meno di 300.000 persone.
La popolazione infantile continua a essere la più interessata: infatti nell’ultima settimana si è ammalato circa il 58 per mille della popolazione con meno di 14 anni (era circa il 60 per mille la scorsa settimana). In leggera diminuzione – con l’eccezione delle scuole materne e degli asili nido – anche le assenze scolastiche, monitorate da 200 “scuole sentinella” (dai nidi alle superiori) che registrano le assenze in un giorno della settimana: gli assenti nella giornata di giovedì scorso erano il 18,1% della popolazione scolastica (il 18,6% la settimana precedente).
L’accesso ai servizi di pronto soccorso aumenta in particolare nei bimbi più piccoli, sia pure in modo non allarmante. I casi di persone ricoverate con grave sintomatologia respiratoria sono complessivamente 14 (11 la settimana precedente). Nell’ultima settimana si sono registrati 3 decessi, che hanno portato a 6 il numero delle persone decedute dall’inizio dell’epidemia, tutte con patologie croniche pre-esistenti.
I dati – ha detto il dottor Pierluigi Macini, responsabile del Servizio sanità pubblica regionale e coordinatore del piano pandemico – mostrano un rallentamento della crescita della malattia, ma non possiamo ancora dire se si tratta di una tendenza che si consoliderà nelle prossime settimane o se, invece, i casi torneranno ad aumentare. Le stime sull’andamento della pandemia prevederebbero infatti un picco tra la fine di novembre e i primi di dicembre.
E’ bene comunque che le persone a rischio per motivi di salute, le donne incinte nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, i bambini a rischio, si vaccinino. Recentissimi studi confermano che il virus in circolazione non è mutato, neppure quello isolato su pazienti ucraini: il virus che circola è quello usato per la produzione del vaccino pandemico, e ciò conferma l’efficacia del vaccino stesso.
L’influenza si conferma come una normale influenza stagionale con sintomi lievi risolvibili, nella grande maggioranza dei casi, con pochi giorni di riposo, ma ha anche dimostrato una capacità di diffondersi molto elevata e di causare complicanze nelle persone con patologie croniche preesistenti
”.

LA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE – Secondo le priorità e le modalità stabilite dal ministero della Salute, la vaccinazione è rivolta a specifici gruppi di persone o perché a rischio di complicanze in caso di infezione o perché impegnate nei servizi di cura o in servizi di pubblica utilità che potrebbero andare in crisi in caso di assenze dal lavoro per malattia.
Sono già in corso le vaccinazioni a operatori sanitari e socio-sanitari, donne al 2° e 3° trimestre di gravidanza, bimbi e adulti con patologie croniche. Solo la scorsa settimana sono state vaccinate oltre 50.000 persone appartenenti a questi gruppi a rischio.
La prossime settimane, in parallelo con l’invio dei vaccini da parte del ministero della Salute, proseguirà il programma di vaccinazione, che si estenderà progressivamente ai bimbi che frequentano i nidi d’infanzia, ai minori ospitati in strutture residenziali, ai donatori di sangue e agli altri operatori di servizi essenziali (operatori di servizi pubblici, personale della scuola, personale dei trasporti, vigili del fuoco, e così via); infine saranno interessate tutte le persone di età compresa tra i 6 mesi e i 27 anni che non rientrano nei gruppi precedentemente descritti.

IL SERVIZIO DI INFORMAZIONE AI CITTADINI – In questo periodo di crescita dell’epidemia, il numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033 è attivo tutti i giorni (festivi compresi) dalle 8.30 alle 17.30: consente di mettere in contatto i cittadini con operatori sanitari dell’Azienda Usl per approfondimenti anche rispetto alla propria situazione personale, e garantisce inoltre informazioni sulla vaccinazione contro l’influenza stagionale.
Ogni settimana nel sito regionale dedicato all’influenza A H1N1, curato dal Servizio sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna e dall’Agenzia sanitaria e sociale regionale, vengono aggiornati i dati epidemiologici.

CHE FARE IN CASO DI INFLUENZA – L’influenza A H1N1 si presenta come una normale influenza stagionale, con gli stessi sintomi (tosse, febbre oltre i 38°, mal di gola, raffreddore e, nei più piccoli, vomito, diarrea). Come l’influenza stagionale può causare complicazioni e peggioramento di patologie pre-esistenti. Anche i dati che si stanno registrando confermano che quest’influenza, a differenza di quella stagionale, colpisce maggiormente i bimbi e i ragazzi.
In caso di sintomi influenzali occorre restare a riposo e, se i sintomi persistono per alcuni giorni, telefonare al proprio medico o pediatra di famiglia. Per i bimbi più piccoli e per le persone con gravi patologie pre-esistenti occorre consultare tempestivamente il medico.
Medici e pediatri di famiglia possono essere contattati telefonicamente dalle 8 alle 20, secondo le modalità abituali, dal lunedì al venerdì. A supporto della loro attività il servizio di guardia medica, già attivo nelle ore notturne e nei festivi e prefestivi, è stato potenziato ed è presente anche nelle ore diurne dei giorni feriali. In assenza di sintomi gravi, non occorre recarsi al Pronto soccorso: non è necessario dal punto di vista assistenziale e provoca rischi di diffusione dell’infezione.

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