Il fotovoltaico e il solare termico in edilizia

03/12/2009
13.20

“Il fotovoltaico e il solare termico in edilizia: la normativa, gli incentivi, i casi reali”: a questo tema è stato dedicato il convegno di oggi a Palazzo Soragna organizzato dall’Unione Parmense degli Industriali, da APIndustria e dal Gruppo Imprese Artigiane. Sono intervenuti, in apertura dei lavori, Enrico Schilke, presidente della Sezione Edili dell’Unione Parmense degli Industriali; Gian Domenico Pedretti, presidente del Collegio Imprenditori Edili di APIndustria Parma; Cristina Sassi, assessore all’ambiente del Comune di Parma; Giancarlo Castellani, assessore all’ambiente della Provincia di Parma.
E’ imminente a Copenhagen la 15ª Conferenza delle Nazione Unite sul clima (7 dicembre): il convegno a Palazzo Soragna si è posto l’obiettivo di informare gli imprenditori, i liberi professionisti e gli addetti ai lavori sui vantaggi delle tecnologie finalizzate al risparmio energetico, con particolare attenzione a casi concreti di applicazione delle soluzioni più avanzate.
< Fare scelte congruenti con la sostenibilità ambientale e con le direttive emesse in materia dall’Unione Europea – hanno spiegato i due Presidenti Schilke e Pedretti – significa operare all’insegna di un’inderogabile qualità urbana in termini di salute ed ecologia, dando nel contempo opportunità di sviluppo al mercato del lavoro e alle imprese edili impegnate nell’applicazione di tecnologie innovative per il risparmio energetico. E’ fondamentale ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra e la dipendenza dal petrolio e derivati. L’edilizia al riguardo può fare molto. Il nostro comparto ha un ruolo fondamentale per qualsiasi ragionamento che guardi al tema “energia”. Basti pensare, in proposito, che a livello nazionale i consumi legati agli usi civili rappresentano circa il 50% dei consumi elettrici e il 33% di quelli energetici. La maggior parte del patrimonio edilizio in Italia è stato realizzato dopo la Seconda Guerra Mondiale (circa il 61% degli edifici ad uso abitativo) e ancora oggi, purtroppo, a causa del conservatorismo che caratterizza il settore, molto spesso si continua a costruire secondo tecniche progettuali che relegano la questione energetica in secondo piano. Due i grandi campi d’intervento per invertire questa tendenza e produrre la necessaria innovazione: riqualificazione del patrimonio edilizio esistente; rinnovamento del modo di costruire e ricostruire dopo aver demolito. E’ comunque indispensabile che gli enti di governo del territorio contribuiscano con misure concrete al raggiungimento di tali obiettivi>.
Al convegno sono intervenuti in qualità di relatori: Francesco Giusiano, docente alla Facoltà di fisica dell’Università di Parma; Pier Luigi Coruzzi, consulente del Comune di Parma per la stesura del regolamento energetico; Romano Selva di Agenzia Parma Energia; Paolo Bertozzi e Giacomo Bolzoni, rispettivamente docente alla Facoltà di ingegneria dell’Università di Parma ed esperto dell’Ordine degli ingegneri di Parma.
L’Unione Europea ha prodotto un’ampia normativa in materia di risparmio energetico in linea col Protocollo di Kyoto e ha chiesto agli Stati membri di rispettare i minimi di efficienza energetica per gli edifici di nuova costruzione e per quelli già esistenti. Nel 2006 è entrata in vigore la direttiva sulla “performance” energetica degli edifici. Gli indirizzi dell’Unione Europea, recepiti a livello nazionale, sono stati tradotti dalla Regione Emilia-Romagna nella delibera n. 156 del 2008.
Le misure comunitarie in tema di energia mirano a ridurre dell’11% il consumo totale di energia entro il 2020.

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