Legionella, De Lorenzi: “Pellacini non sa di cosa parla”

Ormai si sa che il consigliere Udc Pellacini non perde occasione per cercare di attaccare il sindaco e l’amministrazione su qualsiasi argomento a prescindere dal contesto e dal merito.

I suoi ultimi attacchi legati al caso della epidemia da legionella, oltre a dimostrarne come spesso accade l’ignoranza (nella sua definizione di inconsapevolezza o incompetenza più o meno colpevole), fanno emergere anche una sua evidente propensione allo sciacallaggio e al procurato allarme che poco si addicono a un componente del consiglio comunale cittadino.

Oggi leggiamo sugli organi di stampa il suo ultimo attacco nel quale accusa il sindaco di non aver emesso il 29 di Settembre, se non prima, una ordinanza per spegnere tutti gli impianti con torri di evaporazione/raffreddamento. L’attacco è basato chiaramente sulla notizia comparsa sulla stampa ieri della presenza del batterio legionella rilevata nelle torri della banca Intesa, che peraltro i tecnici della Sanità locale e regionale, all’opera da tempo sull’epidemia, stanno tuttora verificando se effettiva ed unica fonte di contagio.

Ma torniamo al 29 di Settembre quando il consigliere Pellacini, nel suo primo attacco al sindaco, lo accusa di non aver sospeso la distribuzione negli asili dell’acqua in brocca che mette a rischio la salute di bambini e ragazzi. E non contento aggiunge: “Se l’infezione si propagasse nel collettore dell’acqua, quanti casi avremo entro i prossimi giorni?”. Non una parola a suo tempo sulle torri di raffreddamento ma solo puro e gratuito allarmismo, quando fin da subito chi si è anche minimamente documentato sulla diffusione dell’epidemia di legionella ha potuto capire che si diffonde non per ingestione di acqua ma per via di aerosol di acqua infetta.

Passiamo al 5 Ottobre, quando il consigliere Pellacini, in un altro attacco al sindaco, lo accusa di non aver chiuso le piscine come fatto a Firenze, non aver ordinato di fare la doccia a 65°C come a Bresso (e mi piacerebbe capire quanti ricoveri al centro grandi ustioni questo brillante suggerimento porterebbe), di non aver vietato anche solo lavarsi la faccia come a Montignoso. E neanche in questo attacco una sola parola sulle torri evaporative…..

Oggi come detto, solo oggi, l’accusa di Pellacini al sindaco è di non aver fatto ordinanza il 29 di settembre per spegnere tutti gli impianti con torri di evaporazione/raffreddamento: peccato che Pellacini lo scopra solo ora e che non gli venga in mente che spegnere tutti gli impianti indiscriminatamente comporterebbe chiudere o evacuare ospedali, case di cura, servizi essenziali.

Ora aspettiamo solo il prossimo settimanale attacco di Pellacini al sindaco e gliene suggeriamo uno: perché non accusa il sindaco di non aver emanato il 29 settembre una ordinanza di evacuazione di tutti i quartieri a sud di Parma?

Gestire una situazione di emergenza quale una epidemia di legionella che, ahimè, ha colpito diversi concittadini, è un problema serio al quale stanno lavorando alacremente con competenza i tecnici della Sanità locale e regionale in coordinamento con il sindaco e l’amministrazione cittadina.

Augurandomi che l’emergenza sia ormai in fase di esaurimento, auspico che i concittadini non diano credito agli atteggiamenti allarmistici e incompetenti quali quelli del consigliere Pellacini.

Lucio Attilio De Lorenzi

Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle


La replica di Giuseppe Pellacini (UDC):

Devo purtroppo rispondere a Lucio De Lorenzi che ha dimostrato di non aver capito nulla e di non essere forse ancora a conoscenza che ci sono stati due morti e 39 contagiati. Se invece lo sa è ben più grave perché significa che se ne infischia.
Visti i molti attestati di stima e la solidarietà che ho ricevuto sono sicuro che le persone normali, i cittadini hanno capito.
I casi che ho riportato servivano a dimostrare che in casi analoghi i sindaci si sono dati da fare e hanno emesso ordinanze, in un caso fortemente contestati dal Movimento 5 Stelle per inattività anche se aveva proibito di toccare l’acqua. Questo De Lorenzi non riesce a leggerlo, a Massa Carrara i 5 stelle si danno da fare a Parma non fanno nulla.

Devo però ringraziare De Lorenzi che sottolinea dieci giorni di inattività da parte del Comune. De Lorenzi fa la danza delle date nel suo comunicato e non si accorge che riporto informazioni emerse dai tecnici nell’incontro pubblico alla Don Milani, lo stesso De Lorenzi che si proclama esperto di legionella per aver letto qualcosa su wikipedia. Io non lo sono. Le mie erano le paure di un parmigiano che pensa alla propria salute e dei propri cari.

Se quell’incontro fosse stato fatto prima io come la cittadinanza avremmo avuto le informazioni ben dieci giorni prima. L’inizio della crisi è stato il 26 settembre, per questo dico che dal 29 settembre se non prima la situazione era chiara, lo dice peraltro la Regione in un comunicato e lo hanno detto esperti e commissari alla Don Milani.

Perché allora questa amministrazione non ha fatto nulla per dieci giorni? Ha un bel da dire il sindaco che ha fatto incontri con Ausl ma di informazioni vere e importanti al cittadino non ne sono arrivate, e mi riferisco al porta a porta.

E’ lampante che Pizzarotti non ha fatto nulla, non ha nemmeno ordinato lo spegnimento delle torri di evaporazione dopo che Ausl ha emesso un comunicato in cui si afferma di aver trovato tracce di legionella. Il gestore ha spento di sua volontà gli impianti, per non nuocere alla salute dei cittadini, eventualità che al sindaco evidentemente era sfuggita. Resta il fatto che di legionella si muore e il sindaco non ha fatto nulla.

Giuseppe Pellacini
Capogruppo Consiglio Comunale Unione di Centro (UDC)

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