Il premio Trecentosessanta di Comune e Solares a Bozzetto

C’è la sua voce curiosa e quasi imbarazzata in apertura del documentario proiettato all’ultima Mostra di Venezia. Quasi si scusa con il regista Marco Bonfanti e con il pubblico: «Questo è un bel regalo per me».

Bruno Bozzetto è una persona molto riservata, ma si è fidato del giovane regista de “L’ultimo pastore”. E ha fatto bene perché ne è nato un lavoro intimo, divertente e un po’ commosso come “Bozzetto non troppo”, molto applaudito al festival.

Giovedì 27 ottobre alle 21.15 il film arriverà anche a Parma, al cinema Edison, nell’ambito della rassegna in collaborazione con la FICE Emilia Romagna “Riusciranno i nostri eroi” e per l’occasione Bozzetto riceverà il Premio Trecentosessanta per l’Eccellenza Artistica della città di Parma.

Disegnato da Denis Santachiara, il Premio Trecentosessanta viene assegnato da Solares Fondazione delle Arti in collaborazione con il Comune di Parma – Assessorato alla cultura, per il quale sarà presente alla cerimonia l’assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris.

Il regista di capolavori d’animazione come “West and Soda”, “Vip – Mio fratello superuomo”, “Allegro non troppo” e la serie del Signor Rossi, ottiene un riconoscimento andato negli anni scorsi a Bertrand Tavernier, Alice Rohrwacher, Matteo Garrone, Mathew Modine, Mario Martone, James Ivory, Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Mike Figgis, Roger Corman, Michael Cimino, Jane Campion e Peter Greenaway.

La proiezione in anteprima del documentario biografico “Bozzetto non troppo” avrà una replica giovedì 3 novembre, sempre nell’ambito della rassegna regionale che il 10 novembre vedrà ospite la regista Federica Di Giacomo con il film “Liberami”, vincitore del concorso “Orizzonti” a Venezia.

Bruno Bozzetto è disegnatore, animatore e regista. La sua carriera inizia nei primi anni ’60 con la creazione del personaggio del Signor Rossi, che incarna con ironia le abitudini dell’italiano comune. Nel 1965 realizza il lungometraggio animato “West and Soda”, un precursore del genere dello spaghetti western per come omaggia, esalta e prende un po’ in giro il modello del western classico. Seguono altri lungometraggi di grande successo, come “Vip – Mio fratello superuomo” nel 1968 (film modernissimo, nel quale possiamo vedere ad es. un chiaro legame con il mondo Pixar) e “Allegro non troppo” nel 1976 (brillante risposta a “Fantasia” della Disney).

Negli anni ’70 Bozzetto pubblica diverse strisce a fumetto e inizia a sperimentare quel cinema dal vero che lo porterà nel 1987 all’esordio nel lungometraggio con attori in carne ossa: “Sotto il ristorante cinese”. Sono gli anni in cui con il corto “Mister Tao” vince la Berlinale (1990) e con “Cavallette” viene candidato all’Oscar (1991). Con l’avvento della tecnica d’animazione digitale realizza nuovi cortometraggi incentrati sull’analisi della società, la difesa della natura e la divulgazione scientifica. Omaggiato sia da Disney che da Pixar, premiato nella sua città Bergamo e al Torino Film Festival, Bozzetto riceve un omaggio anche all’ultima Mostra del cinema di Venezia, con la presentazione del documentario biografico di Marco Bonfanti “Bozzetto non troppo”.

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