Regione, Rainieri: “Si doveva fare di più contro la mafia”

“Sicuramente un nuovo importante segnale per la legalità e contro la mafia ma si doveva fare di più perché non si è voluti intervenire contro quella che è stata e probabilmente è ancora la principale causa del contagio mafioso nella nostra terra:  la presenza in Emilia-Romagna di numerosi criminali in soggiorno obbligato e di falsi pentiti che, arrivati a casa nostra, proseguono nelle loro attività criminali”.

Questo il commento che ha rilasciato il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, riguardo alla approvazione della nuova legge regionale per la promozione della legalità. “Per risolvere questo problema, come Lega Nord, abbiamo proposto emendamenti integrativi al testo base del progetto di legge e un ordine del giorno – ha quindi proseguito Rainieri – In primo luogo abbiamo chiesto la costruzione di una rete sinergica di collaborazione tra le autorità giudiziaria e di pubblica sicurezza e le pubbliche amministrazioni del territorio regionale, per migliorare la vigilanza e i controlli sui mafiosi soggiornanti in Emilia-Romagna. Le amministrazioni regionale e comunali sono infatti tagliate fuori dalla gestione e vigilanza su questi soggetti, noi siamo al contrario convinti che possano dare un importante contributo in questa attività anche tramite le polizie municipali.

In secondo luogo abbiamo invece chiesto che la legislazione nazionale antimafia sia modificata in modo che le misure di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e dell’obbligo di soggiorno siano disposte, non più nel comune di residenza o di dimora abituale, bensì esclusivamente in un comune individuato tra quelli della regione di iniziazione dell’attività criminale e che i luoghi di soggiorno protetto per collaboratori di giustizia siano individuati in modo da evitare il più possibile che essi compiano attività illecite. Purtroppo però, pur ricevendo il plauso da parte del relatore della legge, il Consigliere del PD Antonio Mumolo, per l’attenzione che abbiamo voluto dedicare a un problema reale e serio, le nostre sollecitazioni non sono state accolte. Un’altra occasione persa dopo quella della commissione d’inchiesta sulla mafia in Regione che richiesta dalla Lega due volte non è stata approvata dalla maggioranza. Evidentemente il PD non ha ancora il coraggio di fare quell’ulteriore passo avanti per una lotta alla mafia più concreta che vada ad eliminare le vere cause del suo radicamento”.

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