Alfieri: La Procura della Corte dei Conti ‘indaga’ il Comune di Parma sui rifiuti

La Procura chiede lumi sull’esistenza di un possibile danno erariale discendente dalla proroga senza gare dell’affidamento della raccolta rifiuti. Sul tema intervenne anche l’autorità anticorruzione (Anac)

La Procura regionale presso la Corte dei conti di Bologna, il 6 ottobre, ha aperto un fascicolo – in pratica ha iniziato un’indagine – a carico del Comune di Parma per appurare l’esistenza di “un possibile danno erariale discendente dalla proroga dell’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti scaduto il 31 dicembre del 2014, senza contestuale avvio delle procedure di gara”. E’ il secondo, pesante, intervento sulla vicenda da parte di un primario organo di controllo, dopo quello dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), che, nel febbraio 2015, dichiarava “la convenzione con Iren scaduta” e sollecitava caldamente “Atersir a procedere tempestivamente per l’indizione della gara d’appalto per l’affidamento del servizio integrato”.

La Procura vuole sapere perché la gara non è stata ancora fatta e se questi ritardi hanno avuto ricadute erariali di cui siano responsabili gli amministratori del Comune. Per capire cosa sta succedendo bisogna partire dal 2004 quando Ato2 (poi divenuto Atesir) stipulò con Amps una convenzione per la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento delle strade della durata di 10 anni, quindi con scadenza 2014. Nel 2005 Amps confluì in Enia e nel 2010 Enia confluì in Iren, che “ereditò” la convenzione. Secondo Anac e Procura presso la corte dei conti, alla scadenza della convenzione con Iren doveva essere predisposta la gara di appalto, che non è ancora stata fatta. Era ammessa una proroga limitata nel tempo per motivi urgenti.

Ora la Procura vuole sapere perché la procedura non si è dipanata. E chiede al Comune entro quindici giorni dalla notifica “una dettagliata relazione riepilogativa allegando tutti gli atti del procedimento, incluse le verifiche inerenti l’assoluta urgenza della proroga, le verifiche di mercato, l’avvio del procedimento di gara ordinaria da parte del RUP” (responsabile unico di procedimento). E’ interessante chiedersi se, visto che la raccolta a Parma frutta ad Iren decine di milioni, questo mancato avvio delle procedure per l’appalto abbia avuto effetto sulle tasche dei cittadini, oltre che avere eventualmente alterato le condizioni del mercato. Scontato che questo compito tocca alla Procura, resta la curiosità di sapere perché attorno alla gestione dei rifiuti regni sempre tanta segretezza. Perché non si apra un dibattito pubblico che “Parma non ha paura” ha più volte sollecitato.

TOP50BANNER2Il dibattito andava iniziato prima che la convenzione scadesse. Una volta che, a convenzione scaduta, non si è proceduto alla gara, si poteva aprirlo nei mesi scorsi, in vista del bando che finalmente sta nascendo. Col passare del tempo, è emersa, evidente, l’ostilità di molti cittadini alla “differenziata porta a porta spinta” e il Comune dovrebbe riconsiderare la sue scelte passate nell’imminenza, questa volta reale, della Gara, che, secondo le voci, assegnerà la raccolta per i prossimi 15 anni.

La gara deve essere bandita, per conto del comune di Parma e della stragrande maggioranza di quelli della provincia, da Atersir, l’agenzia regionale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti; Atersir ha due livelli, uno di ambito (cioè regionale) che ha sede a Bologna e uno provinciale, di cui fanno parte tutti i sindaci del parmense e in cui Parma pesa per il 33 per cento. Ebbene, il 18 ottobre i sindaci sono stati convocati da Manuela Grenti, coordinatrice provinciale, dando avvio alla fase finale dell’iter. Ai primi di novembre ci sarà un nuovo incontro. Ma sono passati due anni di troppo e la Procura vuole sapere perché non si è fatto il dovuto. Noi di “Parma non ha paura”, dal canto nostro, vogliamo sapere perché il sindaco Pizzarotti non ha informato la cittadinanza dell’apertura di questo fascicolo, così come non ha mai informato in modo sufficiente e chiaro di quel che bolliva in pentola in materia di rifiuti, convenzioni, appalti e quant’altro connesso. Del resto questo rientra nel suo stile: non ha mai informato i parmigiani dei diversi avvisi di garanzia che gli sono piombati addosso (tre sono ora conosciuti) e, pur avendo promesso di mostrare il suo 335 (il documento rilasciato dalla procura che certifica quanti procedimenti sono in corso a carico del cittadino) mesi e mesi fa, non lo ha mai fatto. Come non ha mai informato i parmigiani, Beppe Grillo lo accusa di non avere mai informato il movimento 5 stelle, i cui eletti si impegnano a farlo nel caso vengano coinvolti in vicende giudiziarie. Il comico genovese commentò l’abbandono del sindaco: “Spero che si goda i suoi 15 minuti di celebrità. E terminati quelli, spero renda pubblici il prima possibile i documenti che gli sono stati richiesti il sei giugno e che non ha ancora fornito”.

La segretezza, come dimostra anche questa vicenda dell’apertura del fascicolo da parte della Procura, è diventata l’ossessione da parte di chi aveva promesso che il comune sarebbe stato una casa di vetro. Ora poi, l’assenza di un dibattito pubblico fa sì che Parma rischi altri anni di sacchetti per le strade. Il degrado che si contrappone alla naturale bellezza della città.

Luigi Alfieri

Cofondatore di Parma non ha paura

perlavalbaganza