8 gennaio 1324: Marco Polo muore a Venezia

L’8 gennaio 1324 muore a Venezia all’età di 69 anni l’esploratore e commerciante Marco Polo.

Marco Polo (Venezia, 1254 – Venezia, 8 gennaio 1324) è stato un ambasciatore, scrittore, viaggiatore e mercante italiano vissuto nella Repubblica di Venezia. La sua famiglia apparteneva al patriziato veneziano.

Insieme al padre Niccolò e allo zio Matteo giunse in Cina (Catai) percorrendo la via della seta. Le cronache del viaggio e della permanenza in Asia furono trascritte in francese da Rustichello da Pisa durante la prigionia del Polo a Genova; raccolte sotto il titolo Devisiment dou monde, il libro in seguito divenne noto come “il Milione”.

Le sue descrizioni dell’Asia hanno ispirato Cristoforo Colombo.

Marco Polo, nato a Venezia nel 1254, è considerato uno dei più grandi viaggiatori ed esploratori di tutti i tempi.

Luigi F. Benedetto “persuaso che “Milione” sia il nomiglio dell’autore” lo considera un’apocope del diminutivo “Emilione”. Fra Iacopo d’Acqui parla di “dominus Marcus Venetus (…) qui dictus est Milionus”. “In ogni caso, il nomigliolo ricorre negli atti pubblici della Repubblica; dove invero, almeno una volta, viene impiegato anche per il padre di Marco.” Non è chiaro se tutti i membri della famiglia Polo del ramo detto Milion appartenessero al patriziato veneziano, certamente lo furono i mercanti Marco “il vecchio”, i suoi fratelli e i suoi discendenti.

Il primo avo di cui si abbia notizia è un certo Andrea, abitante in contrada San Felice, padre di Marco “il vecchio”, Matteo e Niccolò. Nel 1260 i due figli minori Niccolò e Matteo attraversarono l’Asia e raggiunsero la Cina passando per Bukhara e il Turkestan cinese, arrivando a Khanbaliq (il nome mongolo dell’odierna Pechino, residenza di Kubilai Khan). Ripartirono nel 1266 arrivando a Roma nel 1269 con una ambasciata di Kubilai Khan, una richiesta al Papa di missionari per la Mongolia.

Il padre Niccolò e lo zio Matteo ripartirono nel 1271, questa volta portando con sé Marco, “di età variamente indicata da dodici a diciannove anni, secondo le fonti. Se ne desume che doveva essere nato tra il 1250 e il ’55”. Rimasero in Asia per diciassette anni.

Onorati e investiti di cariche governative, Marco in particolare “per le sue missioni ufficiali si spinse nel Yunnan, nel Tibet, in Birmania, in India, lungo tragitti che ancora oggi presentano difficoltà per nulla lievi, anche prescindendo dalle condizioni politiche.”

Il 5 settembre 1298 si trova su una delle novanta navi veneziane sconfitte a Curzola dai genovesi. Durante la prigionia incontra Rustichello da Pisa, fosse “in prigione da quattordici anni o vi venisse come libero frequentatore, fu quasi sicuramente lui a dare forma scritta alle memorie del veneziano”. Nel 1300 sposò Donata Badoèr, patrizia veneziana, dalla quale ebbe tre figlie: Fantina, Belella e Moreta. Morì nella sua casa veneziana l’8 gennaio del 1324 all’età di quasi settant’anni. Venne tumulato nella chiesa di San Lorenzo. Le sue spoglie andarono perdute durante la ricostruzione dell’edificio, alla fine del Cinquecento. Gli è stato dedicato un asteroide, 29457 Marcopolo.

Niccolò, Matteo e Marco Polo intrapresero un viaggio nel 1271. Viaggiarono verso l’interno, attraversando l’Anatolia e l’Armenia. Scesero quindi verso il fiume Tigri, toccando probabilmente Mossul e Baghdad. Giunsero fino al porto di Ormuz, forse con l’intenzione di proseguire il viaggio via mare. Continuarono invece a seguire la via terrestre e, attraverso la Persia e il Khorasan, raggiunsero Balkh e il Badakhshan. Superarono, in quaranta giorni, il Pamir e scesero verso il bacino del Tarim. Attraverso il deserto dei Gobi giunsero ai confini del Catai, nel Tangut, la provincia più occidentale della Cina. Quindi proseguirono lungo la parte settentrionale dell’ansa del Fiume Giallo, arrivando infine a Khanbaliq, l’antica Pechino, dopo un viaggio durato tre anni e mezzo.

Una volta arrivato nel Catai, Marco ottenne i favori del Kubilai Khan, ne divenne consigliere e successivamente ambasciatore.

Solo dopo 17 anni Marco Polo ritornò per Venezia. Secondo il Ramusio, a convincere dell’identità dei tre i parenti increduli, furono i preziosi nascosti tra gli abiti.

Le sue descrizioni dell’Asia hanno ispirato i viaggi di Cristoforo Colombo, che fino alla morte restò convinto di avere raggiunto il Catai.

Le informazioni sulla geografia dell’Estremo Oriente hanno contribuito alla compilazione della mappa di fra Mauro.

Dal 1982 Marco Polo è stato raffigurato sulla banconota da 1.000 lire italiane che hanno avuto corso legale fino al 1995.

L’idea che Marco Polo potesse non essere mai arrivato in Cina ha sempre circolato, ma è ormai definitivamente certo che sia stato nei luoghi da lui descritti.

L’isola di Curzola, all’epoca possedimento veneziano (oggi in Croazia), viene talvolta indicata come luogo natale di Marco Polo. Uno studio del 2013 ha indagato su tale pretesa, smentendola, derubricandola al rango di tradizione inventata e affermando che essa «può essere vista come un falsificazione pura, o anche come un furto di patrimonio culturale». In passato la rivendicazione aveva suscitato svariate polemiche; fra gli altri, il giornalista e scrittore Gian Antonio Stella, in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera in data 22 aprile 2011, ha definito una «stravaganza storica» l’attribuzione di natali dalmati a Marco Polo.

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