Glauco Santi critica Pizzarotti: “E’ un gender politically correct”

Caro Direttore,

siamo in piena campagna elettorale e il Comune di Parma ha deciso di tirare fuori il piatto forte della propria agenda relativista che da anni sta ammorbando la nostra città, ossia l’ideologia Gender, probabilmente per mettere il belletto ancora una volta alla propria incapacità amministrativa.

Per tale ideologia, il Gender, la base biologica sessuale non ha valore, quello che conta è invece come uno eventualmente si senta e si percepisca. Non esiste più il sesso, signore e signori, et voilà, ecco il “genere”! La presentazione del libro nel convegno di giovedì 19 gennaio 2017, “Genitori come gli altri e tra gli altri. Essere genitori omosessuali in Italia”, ci vuole propinare quello che invece evidente non è, e cioè che non ci sia differenza alcuna fra genitori omosessuali e genitori che esprimono invece una differenza sessuale. Provate a chiederlo a un neonato se non c’è proprio una qualche differenza fra la mammella di un uomo e la mammella di una donna? L’allattamento, per lor signori, andrebbe dunque pure destrutturato al fine di abbattere gli stereotipi di genere?

L’ideologia Gender sta inoltre già attaccando la scuola. Sono sempre più frequenti spettacoli Gender-friendly, eseguiti in scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia, pagati ovviamente da tutti noi attraverso denaro pubblico di enti locali o nazionali. Come insegna il recente dibattito sullo spettacolo “Fa’afafine”, la storia di un bambino che un giorno si sente maschio e un altro giorno si sente femmina, propinato nelle scuole, in giro per l’Italia, senza neppure far firmare il consenso informato ai genitori. Bel rispetto educativo! Comune di Parma e Università degli Studi di Parma dando il loro patrocinio al convegno sulla omogenitorialità si sono perciò accodati alla solita ondata che sta soffiando in modo monotono da oltre Atlantico, fortemente sponsorizzata da anni dall’amministrazione Clinton-Obama, già sulla via del tramonto.

Abbiamo perciò un Pizzarotti Gender-politically correct. La parola magica è ancora una volta: “scienza” oppure così afferma la “comunità scientifica mondiale”… Ovviamente si tirano fuori ricerche di parte senza citare le altre ricerche che hanno portato a conclusioni diametralmente opposte, vedi gli studi di Sullins e Regnerus, fatti su ampi campioni di popolazione e non sui soliti piccoli numeri. Complimenti a codeste istituzioni che si riempiono la bocca ogni giorno di scienza e hanno organizzato un convegno senza un adeguato contraddittorio, trasformando evidentemente la scienza in una neo-dogmatica. Ma in uno Stato in cui vi è un ministro della pubblica istruzione, università e ricerca, che non ha neppure uno straccio di laurea può succedere questo ed altro.

Tale ministro, Fedeli, è colei che ha progettato tra l’altro una legge per introdurre il Gender nelle scuole.
Eppure l’ultimo Family Day ha portato in piazza a Roma circa due milioni di italiani. Al potere però non interessa il popolo e per chi ci governa il popolo è semplicemente uno stereotipo, come la sessualità, la cui identità è forzosamente da destrutturare. Ma come abbiamo già visto, c’è chi dice no!

Glauco Santi

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