Dario Costi risponde alla lettera aperta della Cgil di Parma

Incontrare, ascoltare, sollecitare e fare proposte per la città sono le attività che più di ogni altra stanno caratterizzando in queste settimane il mio impegno in vista delle primarie di coalizione che si svolgeranno il prossimo 5 marzo.

Una scelta di metodo e di indole, che ritengo l’unica possibile, tanto più in questa fase di disaffezione e sfiducia verso la politica. Una scelta che ritengo in ogni caso doverosa per chi si candida ad amministrare la cosa pubblica e a rilanciarne lo sviluppo -economico, produttivo, culturale- e la coesione sociale.

Non posso quindi che apprezzare la sollecitazione che giunge da Massimo Bussandri (leggi) che, nel suo ruolo di segretario del principale sindacato di lavoratori cittadino, chiede attenzione a temi che ho toccato con mano essere preminenti e strategici a questo scopo: questioni come lavoro, inteso come priorità delle priorità, legalità (a partire dagli appalti e dal contrasto alle mafie che proprio da lì spesso entrano nel nostro sistema economico), un nuovo welfare, di cui il Comune sappia essere artefice e garante (e non solo gestore).

La proposta della CGIL di istituire tavoli permanenti di confronto sui temi indicati non solo mi sembra sensata, credo che sia esattamente la strada maestra per riallacciare i troppi nodi allentati tra l’amministrazione comunale e la città. Un dialogo che è esattamente il motivo per cui ho deciso di affrontare questa avventura e di mettermi a disposizione di un progetto che ritengo più che necessario, improrogabile. Un metodo che rispecchia quanto già ora stiamo facendo.

Dario Costi, candidato alle primarie del centrosinistra di Parma

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