A Parma il documentario su David Lynch esce il 21 febbraio

Il documentario “David Lynch: the art life” di Rick Barnes, Jon Nguyen, Olivia Neergaard-Holm (Stati Uniti – Danimarca 2016, 90 minuti) esce nei cinema d’Italia lunedì 20 febbraio per Wanted. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia nel 2016 le proiezioni si terranno nelle principali città d’Italia: da Torino a Milano, da Roma a Firenze, da Trento a Udine per un totale di 70 sale.

In Emilia Romagna nei cinema Giometti di Rimini; The Space Cinema di Bologna; CineDream Multiplex e Teatro-Cinema Europa di Faenza (dal 28/02); Boldini di Ferrara (dal 22/02); Victoria di Modena (dal 21/02); al The Space Cinema di Parma; al Rosebud di Reggio Emilia e al Supercinema di Santarcangelo di Romagna (21/02).

Nel documentario Lynch accompagna lo spettatore in un intimo e personale viaggio nel tempo, raccontando gli anni della sua formazione artistica. Dall’infanzia nella tranquilla provincia Americana fino all’arrivo a Philadelphia, le tappe del percorso che ha portato Lynch a diventare uno dei più enigmatici e controversi registi del cinema contemporaneo.

L’opera penetra nell’arte, nella musica e nei primi film di Lynch, gettando luce negli angoli oscuri del suo singolare mondo e permettendo al pubblico di capire meglio l’uomo e l’artista. Le immagini ritraggono Lynch nel suo studio sulle colline sopra Hollywood, mentre racconta aneddoti dal proprio passato, come fossero scene da un suo film. Strani personaggi emergono come ombre dalle pieghe del tempo, ma solo per scomparire ancora di nuovo, lasciando un segno indelebile sull’artista e sullo spettatore.

L’opera mette anche in luce le paure, le contraddizioni e gli sforzi che Lynch ha dovuto superare durante la propria carriera, incontrando le persone che hanno contribuito alla sua formazione. Appare così evidente che già da giovane Lynch vedesse il mondo in modo diverso, assimilandone le ombre e impiegando i propri sogni fino a creare gli affreschi visionari che hanno ipnotizzato il pubblico di tutto il mondo. Questo film è dedicato alla più giovane figlia di Lynch ed è concepito come un diario privato da padre a figlia. Scostando il velo dall’icona, svela l’uomo David Lynch.

“Penso che ogni volta – racconta Lynch nel documentario – in cui creiamo qualcosa, un dipinto così come un film, si parta sempre con tante idee, ma è quasi sempre il nostro passato che le reinventa e le trasforma. Anche se si tratta di nuove idee, il nostro passato le influenza inevitabilmente”.

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