Il Consorzio del Prosciutto: “Bene l’emersione di frodi”

In riferimento alle perquisizioni dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) effettuate presso alcune aziende attive nel settore suinicolo, il Consorzio del Prosciutto di Parma desidera ringraziare il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e tutte le forze di polizia che hanno portato alla luce l’illecito a tutela del Made in Italy e in particolare dei prosciutti DOP. Ribadisce inoltre che le aziende accusate di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio aggravata hanno agito a totale insaputa dei produttori di Prosciutto di Parma.

Siamo parte lesa in questa situazione che danneggia enormemente il lavoro di tutto il comparto – ha dichiarato Vittorio Capanna, presidente del Consorzio. Allo stesso tempo siamo orgogliosi che il sistema di controllo che regola la qualità delle DOP funzioni, anche grazie alle attività incrociate tra i nostri ispettori e quelle delle forze dell’ordine.
E’ bene inoltre ricordare che, grazie alla tracciabilità della filiera tutelata, nessuna coscia dei maiali provenienti da tali aziende potrà diventare un prosciutto DOP e i pezzi eventualmente in stagionatura saranno facilmente indentificati e distolti dal circuito.

Il Prosciutto di Parma è un prodotto a denominazione di origine protetta controllato da un rigido disciplinare produttivo. La qualità del prodotto DOP è garantita dalla “firma” lasciata da ogni componente della filiera in modo che si possa in qualsiasi momento risalire e verificare tutti i passaggi della catena produttiva.
I maiali devono avere precise caratteristiche riguardo alla zona di provenienza – nati e allevati in 10 regioni del centro-nord Italia – e alla razza e sono alimentati esclusivamente con cibi di qualità. Solo in presenza di questi requisiti, certificati dalla documentazione e dal tatuaggio apposto dall’allevatore, possono essere avviati alla produzione tutelata.

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