“La religione come consolazione” per il corso “Pensare la vita”

Il secondo incontro del corso di formazione filosofica “Pensare la vita” si terrà lunedì 27 febbraio alle ore 18 presso il Cinema Astra di Parma.

Verrà affrontato il tema de “La religione come consolazione” con la lezione di Alberto Siclari, che è stato professore ordinario di Storia della Teologia dell’Università degli Studi di Parma.

L’intervento prenderà le mosse da una importante considerazione: l’uomo vive una fondamentale ambiguità che lo vede diviso tra la sua finitudine e il suo bisogno di eternità, vivere la vita del tutto e assieme mantenere in qualche modo la propria puntuale identità.

Così, parlare della consolazione della religione significa parlarne come risposta all’esperienza della finitudine, che pure è costitutiva dell’individualità, e parlare, dunque, anche del male che in forme diverse le si accompagna: della sofferenza, della mancanza di senso, della morte – che, dal male, può tuttavia apparire come l’estrema via d’uscita.

Molti hanno delineato la religiosità come rimedio al “male di vivere” che accompagna l’esistenza ed ha la sua ultima espressione nella morte e hanno indicato in questa la manifestazione dell’irrilevanza o anche della nullità sostanziale di ogni forma finita. L’intrico di vita e di morte di cui l’uomo fa esperienza ha suggerito molti percorsi consolatori, ha suscitato molte risposte, restando tuttavia sempre, almeno per la ragione, una questione aperta.

Modererà l’incontro Fabrizio Amerini, professore di Storia della Filosofia Antica e Medievale dell’Università degli Studi di Parma.

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