Destini femminili tra Sette e Ottocento al cinema Astra

L’Ufficio Cinema del Comune di Parma, in collaborazione con il FAI di Parma, promuove una rassegna cinematografica con quattro proiezioni pomeridiane, ad ingresso libero, che intende offrire al pubblico una riflessione sul ruolo della donna tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento.

La rassegna che si terrà ogni sabato di aprile, ad eccezione di quello prima della Pasqua, è ideata da Alessandro Malinverni, storico dell’arte e delegato alla cultura del FAI, che curerà anche una breve introduzione prima di ogni proiezione.

Attraverso quattro film sarà possibile scoprire i destini di altrettante figure femminili realmente vissute o protagoniste di romanzi: Georgiana Cavendish, duchessa di Devonshire, regina della moda e appassionata di politica (La duchessa – sabato 1 aprile, ore 15); Eleonora Pimentel Fonseca, patriota, giornalista e politica italiana (Il resto di niente – sabato 8 aprile, ore 15); Fanny Brawne, musa del poeta John Keats (Bright Star – sabato 22 aprile, ore 15) e Jane Eyre, protagonista dell’omonimo romanzo della scrittrice Charlotte Brontë (Jane Eyre – sabato 29 aprile, ore 15).

Quattro donne dai caratteri e dalle vicende molto differenti, ma accomunate da una forte personalità, desiderose di giocare in pubblico o nel privato un ruolo incisivo, sempre romanticamente in lotta tra ragione e sentimento. L’ingresso è libero.

Programma proiezioni:

Sabato 1 aprile – h. 15.00
La duchessa (The Duchess) di Saul Dibb (Gran Bretagna/Italia/Francia/USA 2008)

Appartenente a un’antica famiglia, Georgiana Spencer (Althorp 1757-Londra 1806) andò in sposa giovanissima a William Cavendish, duca di Devonshire. In breve fu costretta ad affrontare una vita familiare difficile e a tratti umiliante. Seppe però trovare la forza e il coraggio di affrontare le avversità, viaggiando molto e radunando attorno a sé una cerchia di letterati e politici. Affascinante e carismatica, si impose come regina della moda, amica di principi e ministri, madre tenera e devota verso i propri figli e quelli del marito. Fu anche un’attivista politica, molto amata dalla gente comune. La sua straordinaria esistenza è raccontata in un film elegante, che mette a nudo tutta la fragilità della donna nascosta sotto l’aura brillante della grande dama.

Sabato 8 aprile – h. 15.00
Il resto di niente di Antonietta de Lillo (Italia 2004)

Di famiglia portoghese, ma nata a Roma, Eleonora de Fonseca Pimentel (Roma 1752-Napoli 1799) ricevette un’educazione assai accurata: greco, latino e lingue, poi discipline storiche, giuridiche ed economiche. L’intelligenza vivace e la vasta cultura le aprirono le porte dei principali salotti letterari e le assicurarono la stima di Pietro Metastasio e Voltaire. Nominata bibliotecaria della regina di Napoli, si schierò tuttavia con l’effimera Repubblica Napoletana (1799), assumendo la direzione del periodico “Monitore Napoletano”; rimasta fedele ai propri ideali, venne condannata a morte dalla monarchia borbonica restaurata nel giugno 1799.

Sabato 22 aprile – h. 15.00
Bright Star di Jane Campion (Gran Bretagna/Australia/Francia 2009)

Il titolo del film “Bright Star” (“Stella luminosa”) è tratto da un sonetto del poeta John Keats, tra i più importanti esponenti del Romanticismo inglese. Keats lo scrisse per Fanny Brawne (Londra, 1800-65), sua musa ispiratrice. Il loro legame durò dal 1818 alla morte di lui nel febbraio ‘21 e fu scoperto solo nel 1878, quando si pubblicò il loro carteggio. L’amore per questa ragazza, indipendente e genuina, appassionata di cucito e ricamo, ispirò a Keats la maggior parte dei suoi componimenti. Il loro idillio, osteggiato in particolare dalla madre di lei, si nutrì soprattutto di lettere appassionate e di poesie, e non poté essere coronato per la precoce scomparsa del poeta.

Sabato 29 aprile – h. 15.00
Jane Eyre, di Cary Fukunaga (Gran Bretagna/USA 2011)

Dopo un’infanzia di maltrattamenti in una famiglia adottiva e poi presso una scuola di carità, l’orfana Jane è decisa a prendere in mano la propria esistenza, senza più dubbi o paure, grazie a un’istruzione che l’ha resa consapevole e indipendente. L’incontro con Rochester suscita in lei un amore travolgente, tormentato però dai sensi di colpi. Il suo personaggio è un esempio di integrità, indipendenza di spirito e forza interiore non prive tuttavia di passionalità. Questa ennesima trasposizione del celebre romanzo di Charlotte Brontë prova il fascino ancora oggi esercitato dal personaggio di Jane.

locandina rassegna Realtà e finzione

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