Punto nascita Borgotaro, Regione: “Chiederemo deroga”. Rainieri: “Bene le aperture di Venturi”

“La Regione Emilia-Romagna chiederà alla Commissione nazionale “Percorso Nascita” una deroga per mantenere il punto nascita dell’ospedale di Borgo Val di Taro che, in base agli standard quantitativi previsti dal decreto Lorenzin sulla riorganizzazione dell’assistenza perinatale territoriale e ospedaliera, potrebbe essere destinato a chiudere” lo riporta il consigliere regionale Pd Alessandro Cardinali, autore di un’interrogazione urgente alla quale questa mattina ha risposto in aula l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi.

“Il decreto del Ministro Lorenzin apre alla possibilità attuare una sperimentazione, in aree montane, dei punti nascita che registrano meno di 500 parti all’anno, a condizione che siano mantenuti gli standard di qualità e sicurezza previsti dalla normativa. L’ospedale Santa Maria – evidenzia Cardinali – avrebbe tutte le caratteristiche per rientrare nella sperimentazione come sollecitato anche dai sindaci del distretto”.

“Il punto nascita rappresenta un presidio importantissimo per tutta la comunità valligiana. Esso consente di mantenere stretto il collegamento tra la popolazione e il territorio anche a fronte di una significativa riorganizzazione dei servizi in diversi settori. Borgo val di Taro è un nodo strategico per l’intera montagna e vanno preservate e garantite costantemente qualità e sicurezza delle cure erogate alla popolazione” commenta il consigliere Pd.

“È positivo dunque che l’Assessore abbia dato risposta positiva in merito alla richiesta di deroga e abbia sottolineato l’importanza degli ospedali nelle zone di montagna dal punto di vista sanitario ma anche di quello sociale. – conclude Cardinali – La Regione, in condivisione con le Conferenze territoriali socio-sanitarie e le Aziende Sanitarie, è impegnata in progetti di miglioramento delle strutture di montagna per le quali saranno messe in campo risorse aggiuntive pari a circa 9 milioni di euro”.


“Bisogna smetterla di guardare al sistema sanitario come a un mero insieme di numeri da fare quadrare. Non si tratta di un bilancio o di un documento contabile da affidare a qualche ragioniere o ad un commercialista. Qui c’è in ballo la salute della nostra gente. Bisogna ottimizzare le spese combattendo gli sprechi. Ma non è accettabile guardare a un servizio primario come a un qualcosa che produca reddito”.

Cosi Fabio Rainieri, vicepresidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna replica alle parole dell’assessore Venturi.

“Oggi davanti al Consiglio – sottolinea -, Venturi ha ammesso che l’unica strada possibile, se si vogliono mantenere aperti i punti nascita nelle aree svantaggiate è quella della deroga. Meglio tardi che mai! Da parte nostra lo chiediamo da sempre. All’Assessore, alla Giunta tutta e agli uffici abbiamo chiesto di seguire l’esempio della Lombardia che per la tutela delle aree svantaggiate ha chiesto la deroga. Una deroga che al momento l’Emilia Romagna vorrebbe solo per le zone colpite dalle calamità naturali degli ultimi anni. E ci mancherebbe non tutelare queste aree – continua Rainieri -, ma qualcuno ci spieghi perché contestualmente si vuole condannare a morte la nostra montagna. La chiusura del punto nascita di Borgotaro, ad esempio, porterà inevitabilmente allo spopolamento delle nostre terre; all’accentramento verso i grandi capoluoghi e all’abbandono delle montagne. Esattamente l’opposto di quello che dobbiamo fare”.

“Delegando la gestione di queste cose alle commissioni mediche e ai ‘burocrati’ di turno – sottolinea – non si fa certo il bene della nostra gente. Vogliamo cercare di rientrare dalle troppe spese? Usiamo finalmente centrali uniche di acquisto, uniamoci alle altre Regioni virtuose nell’approvvigionamento di strutture e medicinali. Facciamo bene il nostro dovere; ma non abbandoniamo la nostra gente. Chiudere un servizio è facile, più difficile farlo funzionare bene. Nessuno ha detto che il compito di chi si presta ad amministrare e gestire la cosa pubblica sia semplice, ma se non si è disposti a farlo nel migliore dei modi, tanto vale farsi da parte”.

“Da parte nostra – conclude Rainieri – non accetteremo mai la chiusura dei punti nascita sui nostri territori. Per questo invitiamo la Giunta a chiedere la deroga allo Stato e a lavorare in sinergia con tutti gli uffici e le strutture competenti affinché il servizio sia garantito e migliorato con una minore spesa per la comunità. Per questo confidiamo che domani, quando in Aula approderà la nostra risoluzione a sostegno dei punti nascita, tutto il Consiglio voglia schierarsi a difesa della nostra terra e votare positivamente”.

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